venerdì 10 luglio 2015

Libri, Letture e (La) Recensione: L’ultima volta che ti ho detto addio di Cynthia Hand

Ecco che ritornano le recensioni! Lo so, c’ho messo troppo tempo stavolta, ma tutto il tempo che ho lo sto dedicando al mio progetto (quindi peeeeeeeeeeerdono). Quest’oggi vi lascio però una recensione dolce-amara. 


“Le persone che amiamo non se ne vano mai veramente.”
Questo romanzo mi ha spiazzato. Ne avevo letti di libri il cui tema di fondo è il suicidio, ma questo mi ha sorpreso davvero tanto. E c’è riuscito grazie a diversi fattori, fattori che hanno resto questa lettura (seppur lenta *colpa mia*) davvero piacevole [le ultime 150 pagine lette tutte d’un fiato]. Ma procediamo per gradi e partiamo dalla trama:
Lexie Rigs è un genio della matematica tutto per lei è rigorosamente razionale, così quando inizia a percepire in casa segni della presenza del fratello – da poco scomparso – non riesce a confidarsi con nessuno. Di certo non lo può dire a sua madre, già convinta che Tyler sia con loro. Non può raccontarlo alle amiche nerd come lei, perché la prenderebbero per pazza. Non può lasciarselo scappare nemmeno con il suo psicanalista: non vuole certo finire imbottita di farmaci. Alla fine, lo confida alla vecchia amica e vicina di casa, Sadie, che non si scompone minimamente di fronte a quell’assurdità, e anzi la aiuta a capire che cosa potrebbe volere Tyler da lei, se davvero si trattasse di lui. Inizia così per Lexie una sorta di viaggio nelle ultime ore del fratello, e ogni tassello del mistero che circonda la sua morte trova piano piano il suo posto. Così Lexie capisce che un fantasma non deve per forza essere vero per impedirti di andare avanti. E ora è il momento di andare avanti.
Ok, ora possiamo partire con i pregi di questo libri. Primo fra tutti (e per me è una cosa rara dirlo), ho apprezzato la protagonista! Lexie, Lex (chiamatela come volete),è una signora protagonista! Intelligente, prima di tutto (neppure per una volta si preoccupa del suo aspetto), ambiziosa, e forte. Mi è piaciuta propria questa sua forza, grazie alla quale è riuscita a non farsi trascinare dagli eventi. Certo la morte del fratello l’ha scossa fin nel profondo, ma rispetto a tante altre protagoniste di libri riguardanti questo tema, lei ha saputo affrontare la situazione nel migliore dei modi. Ha tenuto la testa alta, ha continuato a vivere, senza però escludere la figura del fratello. Ora però lasciatemi aprire una parentesi. Voglio fare una sorta di confronto (ci tengo davvero tanto) tra Lex e Violet (di Raccontami di un giorno perfetto). Certo, sono diverse, le loro situazioni sono differenti, le persone che amano lo sono, ma alla fine entrambe si sono dovute  confrontare con un suicidio. Violet ne è uscita come vittima, aveva la possibilità di aiutare Finch, ma non ha fatto nulla; Lex invece ne è uscita vincitrice, sapendo sin da subito riconoscere il proprio sbaglio, ma soprattutto non comportandosi da egoista. Certo, anche lei ha sbagliato quando ha sorvolato sul sms del fratello, nonostante la promessa che gli aveva fatto. Ma Lexie ha qualcosa in più, qualcosa  che la fa apparire coraggiosa, ed è così che l’ho vista per tutte queste 300 e passa pagine. E’ per questo che Lexie è una protagonista con la P maiuscola (anche perché una secchiona nerd, sappiatelo!). Il secondo fattore che ho gradito in questo libro è la figura della signora Riggs. LEI L’HO AMATA! Lei è quella che più è cresciuta, più è maturata in questo libro. E’ quella che più di tutti ha dovuto subire la perdita del figlio. Ha sbagliato, ha poi sbandato per un po’, ma alla fine si è rialzata. Non è per niente la classica mamma depressa e di sfondo, come si legge in altri libri, lei è bensì una sorta di seconda eroina. Basta leggere i commenti degli amici di Lexie su di lei. Passo poi a Tyler. Premetto che il suicidio è una cosa che proprio non tollero. Nonostante questo, Tyler mi è piaciuto. Fragile e impaurito, ha saputo affiancare la sorella in ogni scena, pur non apparendo. Passiamo poi al fattore predominante: LE SCENE. In questo libro ci sono scene carine, belle scene, e SCENE. Queste ultime (per me) sono essenzialmente tre: il viaggio in macchina di Lex e Mamma Riggs, la lettera di Ty, e la scena finale (di cui non posso parlare). Devo dirlo? Lo dico….Cynthia Hand sei stata spettacolare. Nonostante alcuni capitoli iniziali un po’ lentucci, il libro ad un certo punto ha saputo affascinarmi in una sorta di crescendo, che è culminata in un finale davvero toccante. E quell’ultima battuta, quell’ultima immagine, mi ha colpito davvero tanto.
Sarà forse un libro per ragazzi, come volete, ma resta però un libro per ragazzi davvero ben scritto. Con una storia davvero speciale, e protagonisti davvero unici. Devo ammetterlo, non me lo aspettavo, ma alla fine questo libro si è rivelato una piacevolissima lettura estiva.


Titolo: L’ultima volta che ti ho detto addio Data di pubblicazione:16 giugno 2015 Casa editrice: Harlequin Mondadori Autrice: Cynyhia Hand Prezzo cartaceo: 14,90 € Pagine: 380
Da oggi mi butto su un nuovo libro, che non vedevo l’ora di iniziare! Ma intanto…
 See you soon! -Lewis.

6 commenti :

  1. trama molto carina,vorrei leggerlo perchè lo trovo originale e interessante

    RispondiElimina
  2. moolto interessante, dritto in wish list!!

    RispondiElimina
  3. Non conoscevo questo libro, ma affronta i temi che di solito mi piace leggere quindi me lo segno subito!

    RispondiElimina
  4. Io ho adorato questo romanzo. E l'ho letto senza sapere nemmeno di cosa parlasse. Sono una di quelle che non legge le trame, quindi non avevo idea della tematica delicata che l'autrice avrebbe affrontato in quelle pagine. Nonostante io sia convinta che un libro debba farti evadere dalla realtà di tutti i giorni, ho amato questa storia, il modo in cui è stata scritta, e soprattutto ho amato la protagonista. E' un libro che consiglierei a tutti, ma li avvertirei prima. Perché si tratta di una tematica molto delicata, e non a tutti piacciono queste storie...

    RispondiElimina
  5. Questo libro mi era sfuggito...però a me queste storie così piaciono e visto che ne parlate bene sia tu che Pamela de Il cibo della mente, lo devo leggere!

    RispondiElimina