venerdì 3 febbraio 2017

Libri, Letture, e (La) Recensione: Carve the Mark di Veronica Roth


Ed eccomi finalmente qui a parlare del fenomeno Carve the Mark, che devo ammettere mi ha "scottato"! Siete curiosi di sapere perché?


CARVE THE MARK
di Veronica Roth
                                                                                           

TITOLO ORIGINALE: Carve the Mark

EDITORE: Mondadori

GENERE: Young Adult/Sci-fi

PAGINE: 427pp

PREZZO: 15,90

USCITA: 7 gen 2017



TRAMA

In una galassia lontana, dove la vita degli uomini è dominata dalla violenza e dalla vendetta, ogni essere umano possiede un "donocorrente", ovvero un potere unico e particolare, in grado di determinarne il futuro. Ma mentre la maggior parte degli uomini trae un vantaggio dal dono ricevuto in sorte, Akos e Cyra non possono farlo. Al contrario, i loro doni li hanno resi vulnerabili al controllo altrui. Cyra è la sorella del brutale tiranno Shotet Ryzek. Il suo donocorrente, ovvero la capacità di trasmettere dolore agli altri attraverso il semplice contatto fisico, viene utilizzato dal fratello per controllare il loro popolo e terrorizzare i nemici. Ma Cyra non è soltanto un'arma nelle mani di un tiranno. La verità è che la ragazza è molto più forte e in gamba di quanto Ryzek pensi. Akos appartiene al pacifico popolo dei Thuve, e la lealtà nei confronti della famiglia è assoluta. Quando lui e il fratello vengono catturati dai soldati Shotet di Ryzek, l'unico suo pensiero è di riuscire a liberarlo e a portarlo in salvo, costi quel che costi. Quando poi viene costretto a entrare a far parte del mondo di Cyra, l'ostilità tra i loro due popoli sembra diventare insormontabile, tanto da costringere i due ragazzi a una scelta drammatica e definitiva: aiutarsi a vicenda a sopravvivere o distruggersi l'un l'altro.

MY POINT OF VIEW
                                                                    
                                                    

Stavolta vi concedo di odiarmi (in realtà potete sempre farlo) perché non sono molto entusiasta di questo primo capitolo della duologia?
Con "Carve the Mark" la Roth si è spinta oltre gli aspetti che caratterizzavano la serie Divergent, e lo si percepisce sin dalle prime pagine del nuovo romanzo, dove troviamo un'autrice in un certo senso tutta nuova, maturata, soprattutto a livello stilistico. Il romanzo in questione, la storia sci-fi di Cyra e Akos, risulta quindi uno YA molto più maturo e studiato, ma ahimè caratterizzato da un'andamento piuttosto lento. La storia infatti possiede qua e là diversi buchi, momenti in cui la trama sembra rallentare, e a volte persino arrestarsi. Le cause principali di questa lentezza sono essenzialmente due: il personaggio di Akos, che a differenza di Cyra sembra quasi non prendere le redini della sua storia trovandosi così in balia degli eventi; i nomi dei personaggi e dei pianeti, assai complicati (almeno inizialmente) da ricordare, così come anche gli intricati sistemi che sono alla base della cultura e della civiltà dei mondi.
A differenza di Akos, Cyra risulta essere invece un personaggio ben studiato, un personaggio interessante, in continuo sviluppo, uno di quelli protagonisti che sanno stupirti ed affascinarti capitolo dopo capitolo, dal quale non sai mai cosa poterti aspettare. Nei panni (e nella voce) di Cyra la Roth risulta essere molto più spontanea, molto più a suo agio, riuscendo così ad accelerare l'andamento della storia, e a creare non poco interesse nella storia che circonda i predestinati.
La figura dei predestinati, queste persone "elette" contraddistinte da un fato apparentemente immutabile, è uno degli aspetti più sorprendenti di questo romanzo, forse quello che più riesce a creare curiosità nel lettore, e a spingerlo a continuare. Un altro aspetto altrettanto interessante è lo sviluppo della storia d'amore tra i protagonisti (questo non vale come spoiler), che passa un po' in sordina (diversamente da come accadeva in Divergent) per dare molto più spazio all'azione che, nonostante i "buchi", caratterizza l'opera per intera. Non aspettatevi di trovare l'amore folle e sconfinato di Tris e Quattro, perché Cyra e Akos hanno ben altro da offrirvi.
Ho amato poi la caratterizzazione dei personaggi ed il loro background, che mi ha permesso di comprenderli fino in fondo, persino quando i personaggi in questione erano solo dei personaggi secondari. Quello che forse ho apprezzato di più in quanto a caratterizzazione è stato Ryzek che, nonostante l'odio sconfinato che ho provato verso di lui dalla prima all'ultima pagina, risulta essere quello descritto alla perfezione.
Stavolta lo ammetto, ero partito carico di aspettative, forse troppe, e son finito immancabilmente per rimanerci male, nonostante il racconto di per sé è piuttosto geniale, soprattutto perché si pone come fine ultimo quello di esplorare l'animo delle persone, e l'oscurità che ognuno di noi si porta dentro, che in Cyra appare invece in superficie. Ci sono rimasto un po' maluccio, ma nonostante questo rimango fiducioso nella serie, e nel secondo volume, che spero non segua la scia di Divergent (anche se stavolta me lo aspetto!). 


Per oggi credo sia tutto, anche se ci sarebbe tanto altro da aggiungere su questa serie ricca di spunti e di temi su cui discutere e dibattere, ma vorrei evitare gli spoiler. Vi invito quindi a farmi sapere la vostra su Carve the Mark, così da poterne discutere assieme! Ma nel frattempo...
See you soon! -Lewis

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