martedì 20 giugno 2017

Pensieri a Fumetti: Mercurio Loi - La legge del Contrappasso di Alessandro Bilotta e Giampiero Casertano (Recensione)

Buongiorno e bentrovati amici di Everpop! E' passato meno di un mese, forse semplicemente una settimana(?) dalla mia recensione al primo volume della serie di Mercurio Loi, ed ora torniamo già a parlare di questo incredibile fumetto!

mercurio loi la legge del contrappasso
MERCURIO LOI - LA LEGGE DEL CONTRAPPASSO
di Alessandro Bilotta e Giampiero Casertano
                                                                                           

TITOLO ORIGINALE: Mercurio Loi #2

EDITORE: Sergio Bonelli Editore

GENERE: Thriller

PAGINE: 98pp

PREZZO: 4,90€

USCITA: 22 mag 2017


TRAMA

Siamo sempre nella Roma papale del XIX secolo, durante la prima notte di carnevale. E il Contrappasso è pronto ad agire per imporre la sua legge… toccherà a Mercurio Loi, “storico perdigiorno” armato di mantello, ingegno e bastone da passeggio a fermare il criminale e svelare il mistero che si cela dietro la sua maschera. In una storia che è anche riflessione sull’identità, l’amore, il desiderio di giustizia.


MY POINT OF VIEW
                                                                     
                                           
Che bello stavolta non dover iniziare con un "dove eravamo rimasti". Questa espressione è semplicemente superflua quando si tratta di parlare delle avventure di Mercurio Loi, perché la sua storia non riprende da un punto preciso, ma scorre fluida nonostante la si legga o no Questo significa che ogni volume può essere il principale, ma allo stesso tempo no (che cosa assurda che ho scritto). Insomma ogni volume può essere letto a prescindere dal precedente, perché Mercurio Loi non ha bisogno né di presentazioni, lui viene fuori spontaneamente, come se lo si incontrasse casualmente per strada.

Stavolta il buon Bilotta sembra quasi portare il lettore sulla scena di uno spettacolo teatrale, che si apre con la prima pagina proprio nel classico stile delle piece teatrali. La storia subisce quindi chiaramente le influenze tipiche del teatro e della lirica, caratterizzando quindi questo secondo volume in una chiave assai diversa dal precedente: il volume sembra essere infatti ammantato da un'aura antica e malinconica, che invece nel primo era semplicemente tratteggiata per dar valore alla sfida tra Tarcisio e Mercurio. 

Il mistero che stavolta il professor Loi è "chiamato" a risolvere è quello legato al Contrappasso, questo misterioso giustiziere che brancola nel buio al sol scopo di portare risolvere le angherie perpetrate dai potenti. Questo misterioso figuro inoltre sembra essere il principale responsabile del mutismo in cui è ormai rinchiuso il Colonnello Belfiore (che si è conquistato di diritto l'appellativo di mio personaggio preferito) a cui è stata tagliata la gola proprio da questo giustiziere notturno. Tra trucchi, tranelli, segreti e timori, spetterà (diciamo chiaramente che è il professore stesso a decidere di voler risolvere il caso) proprio a Mercurio strappare la maschera a questo enigmatico personaggio. 

Come sempre però attorno al mistero principale orbitano diverse altre storie, di pari peso ed importanza. Stavolta infatti a incrociare la via del mistero percorsa dall'arguto professore ci sarà la storia di Amalia, l'insicura promessa sposa e futura signora Loi, e quella della frustata sartina, contesa tra ragione e sentimento. Questo secondo volume sembra inoltre voler sottolineare l'insicurezza, quel sentimento che per stavolta domina su ognuno dei personaggi, andando ad intaccare stavolta persino lo stesso Mercurio.
L'autore attorno alla trama principale, attorno al mistero, non ricama le sole storie delle due donne, ma anche quella degli altri personaggi già conosciuti in precedenza, quelle che poi sono a tutti gli effetti il filo conduttore tra i singoli enigmi e la trama principale: gli sviluppi narrativi di Mercurio, che nonostante tutto riesce sempre a vivere e sopravvivere nella più totale e misteriosa oscurità, quelli di Ottone e quelli del Colonnello Belfiore.

Anche in questo secondo volume l'autore riesce a tratteggiare una vera e propria storia misteriosa, degna del buon Arthur Conan Doyle, ricca di complicati e intriganti enigmi, alcuni dei quali sono solo alle battute iniziali per essere già risolti, una storia dal ritmo spericolato e in continua accelerazione. Ad accompagnare stavolta Alessandro Billotta, in questa folle e spettacolare avventura a fumetti, c'è Giampiero Casertano, con il suo stile elegante e minuzioso, che riesce a sposarsi perfettamente con il lato storico della storia. Il stile riprende i punti essenziali dettati da Matteo Mosca nei due volumi precedenti (quello de Le Storie e il primo volume della serie) riuscendo però allo stesso tempo ad identificarsi con tratti propri dell'autore, che sembrano esser stati come cuciti su misura per questa seconda carnevalesca storia. Quello di Casertano mi ha ricordato lo stile delle guache napoletane e allo stesso tempo le illustrazioni di alcuni vecchi libri. Insomma qualcosa di passato e glorioso, che sperò di poter rivedere in questa o qualche altra opera.
Stavolta inoltre a completare il tutto, per quanto riguarda la bellezza del versante grafico, ci pensa Stefano Simeone che ai colori è una vera e propria macchina da guerra!
Non so davvero come farò a resistere fino all'uscita del terzo volume. Dovrò resistere, ma nell'attesa quasi quasi una rilettura dei primi volumi la rifaccio!
See you soon! -Lewis

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