giovedì 8 febbraio 2018

A Tutto Manga: The Promised Neverland di Kaiu Shirai e Posuka Demizu (Recensione)

THE PROMISED NEVERLAND

Anche oggi torniamo a parlare di manga e lo facciamo con una nuova attesissima uscita: The Promised Neverland di Kaiu Shirai e Posuka Demizu.

THE PROMISED NEVERLAND di Kaiu Shirai e Posuka Demizu
                                                                                                                  
EDITORE: JPOP | GENERE: Shonen
 PAGINE: 202pp | TITOLO ORIGINALE: The Promised Neverland
USCITA: 30 gen 2017 | PREZZO: € 5,90 | EBOOK: 
                                                                                                                  

TRAMA

La nuova hit proveniente dalle pagine di Weekly Shonen Jump (Dragon Ball, One Piece). Emma, Norman e Ray vivono felici fin dalla nascita in un orfanotrofio circondato da un fitto bosco, accuditi da un’amorevole “mamma”. La loro illusione di normalità va in pezzi quando scoprono cosa succede davvero a chi lascia la casa per essere “adottato”, e cosa nasconde il muro che delimita il bosco: ai ragazzi non rimane che ingegnarsi per cercare la fuga. Inizia un letale gioco del gatto con il topo!


MY POINT OF VIEW
                                                                          
                                                 

L’Eden. Da sempre è uno dei luoghi più curiosi e misteriosi dell’intera storia umana; il più ambito e desiderato, quello più citato e rimaneggiato da artisti, scrittori e sceneggiatori. Un luogo che rispecchia in tutto e per tutto il concetto di utopia, quel luogo che anche in questa serie, The Promised Neverland, appare in una maniera tutta nuova e misteriosa.
Grace Field House è un orfanotrofio immerso nella natura, separato dalla civiltà esterna attraverso un cancello mastodontico e una barriera che circonda tutto il lotto. Nonostante queste barriere gli ospiti di Grace Field House, orfanelli affidati alle cure di Isabella (una donna che loro considerano una vera e propria mamma), vivono in sicurezza e spensieratezza, divisi tra studio, giochi e piccoli lavoretti casalinghi, in attesa del giorno in cui verranno affidati ad una vera e propria famiglia. Tra le mura dell’orfanotrofio Emma e tutti gli altri bambini giocano ad acchiapparello tra il verde della natura e studiano per sostenere test rapidi e complicati, che mettono costantemente a dura prova il loro intelletto. Tutti sono uguali tra queste quattro mura: stesse abitudini, stessi abiti, stessi compiti, indipendentemente dall’età e dal sesso. Emma, che dopo ben 11 anni è diventata la “sorella maggiore”, lo sa bene; conosce le regole e sa bene quali sono ormai i suoi compiti principali per il corretto funzionamento dell’istituto. Ogni giorno sembra identico al precedente, tutto procede con una certa monotonia, alla quale ormai i bambini sono piacevolmente assuefatti…fin quando la verità non viene prepotentemente a galla.
L’orfanotrofio in realtà non è il luogo caldo e accogliente che i bambini hanno sempre considerato la loro “casa sicura”, questo istituto altro non è che una vera e propria fattoria dove si allevano giovani umani, futura carne da macello per spietati e spaventosi demoni, che mensilmente vengono a rifornirsi proprio dalla donna che tutti hanno riconosciuto come madre. I demoni che popolavano la fantasia degli abitanti di Grace Field House sono in realtà mostri spietati che esistono per davvero e che sembrerebbe quasi abbiano conquistato il mondo intero. Per sfuggire a questi perfidi aguzzini Emma ed i suoi due amici decidono di fuggire dal luogo che han sempre considerato casa e dalle grinfie di una madre spietata ed egoista, alla volta di un Eden che sembrerebbe quasi non esistere, ma che allo stesso tempo appare come unica strada per la salvezza.
Ora capisco perfettamente perché The Promised Neverland vada tanto forte e sia tanto amato sulle pagine di Shonen Jump in Giappone, al punto da apparire praticamente ovunque: quello di Kaiu Shirai e Posuka Demizu è uno shonen atipico e fuori dagli schemi, un fumetto geniale che si basa sull’astuzia e la strategia, una storia che mescola elementi horror e quelli avventurosi tipici degli shonen manga pubblicati su Jump. La storia è ricca e contraddistinta da un ritmo travolgente che cresce capitolo dopo capitolo, evolvendosi ad una velocità pazzesca. Ad esclusione del primo capitolo, che gli autori utilizzano per la presentazione dei personaggi, quelli successivi sono contraddistinti da un senso di ansia e di timore così pressante da possedere persino il lettore.
Questo aspetto contrasta completamente lo stile grafico dell’opera, morbido e delicato, contraddistinto da una linea precisa e sicura. Le figure sono ben proporzionate e i volti ben caratterizzati, il principale mezzo attraverso il quale Demizu riesce ad esprimere ogni tipo di emozioni; allo stesso tempo anche sfondi e ambientazioni interne vengono tratteggiate con dettaglio, così come le tavole iniziali a colori e la splendida copertina, della quale è impossibile non innamorarsi. Stavolta per di più bisogna sottolineare l’egregio lavoro svolto da J-POP, nella realizzazione di un’edizione impeccabile e straordinaria. 
Dove vogliano arrivare gli autori non mi è ancora ben chiaro (e devo dire che mi fa un gran piacere) poiché l’evoluzione della storia non è per nulla banale e scontata, ma bensì incredibilmente inaspettata; ancor meno sicuro è il futuro al quale andranno incontro i tre protagonisti, al punto da sembrare buio ed inesistente. La voglia di salvezza è ben leggibile negli sguardi di Norman, Ray ed Emma, eppure gli eventi che contraddistinguono questo primo volume sembrano quasi voler contraddire questa speranza. Cosa ci riserverà la serie non è dato da saperlo, l’unica cosa certa è che questo fumetto riuscirà senz’altro a conquistare anche i lettori italiani.

Dopo aver dribblato spoiler su spoiler, vi invito a commentare e a farmi sapere il vostro pensiero su questa splendida serie.

See you soon! -Lewis

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