martedì 15 maggio 2018

A Tutto Manga: Anna dai capelli rossi di Yumiko Igarashi (Recensione)

ANNA DAI CAPELLI ROSSI

Buongiorno Evereaders! Come state passando la giornata? Spero bene perché ora sta per arrivare una nuova recensione ad un manga che è da poco ritornato in Italia: Anna dai capelli rossi di Yumiko Igarashi.
ANNA DAI CAPELLI ROSSI di Yumiko Igarashi
                                                                                                                  
EDITORE: Planet Manga | GENERE: Shojo Classico
 VOLUMI: 3 (Serie Conclusa) | TITOLO ORIGINALE: Akage no Anne
USCITA: 26 apr 2018 | PREZZO: € 4,50 | EBOOK: 
                                                                                                                  

TRAMA

IL MANGA TRATTO DALL’OMONIMO ROMANZO CHE HA ISPIRATO LA SERIE TV SU NETFLIX Dal romanzo Anna dai capelli rossi di Lucy M. Montgomery sono stati tratti film, cartoni animati, una serie TV disponibile dal 2017 su Netflix e uno splendido manga in tre volumi di Yumiko Igarashi (Candy Candy, Georgie). La storia della sognatrice Anna Shirley continua a incantare generazioni di fan!

MY POINT OF VIEW
                                                                          
                                                 

Ho iniziato a leggere Anna dai Capelli Rossi, in questa curatissima nuova edizione, con un gran vuoto di memoria in testa! Ricordo di aver visto il cartone da bambino, ricordo la sigla, i viali alberati, la dolcezza di Matthew e la spigolosità di Marilla, ricordo i pianti, le moine e i pasticci di Anna, ma solo per sommi capi e poi...il nulla! Tornare a Green Gables è stato quindi quasi una "prima volta".

Son certo che, grandi o piccoli che siate, conoscerete senz'altro l'intramontabile storia di Anna Shirley, l'orfanella che per una serie di fortuite casualità si ritrova a vivere in compagnia di un'anziana coppia di fretelli, ormai prossimi all'inattività. Tutto inizia quando Matthew e Marilla decidono di adottare un ragazzino, un maschio, utile alla gestione della casa e alla condivisione del sapere riguardante il lavoro. Quando però Matthew parte alla volta dell'orfanotrofio, quello che vi ritrova è soltanto questa ragazzina dai capelli rossi timida e casiara. Nonostante le remore iniziali della sorella, Marilla e Matthew non ci metteranno poi molto, come ben sanno i fan e gli estimatori dell'anime, ad accoglierla e volerla bene proprio come una loro figlia.

La Anna del fumetto è abbastanza diversa dalla sua controparte famosa dell'anime; quella descritta nel fumetto rassomiglia, per quanti tagli e riassunti l'autrice ha dovuto attuare, molto più alla protagonista del libro, con la quale condivide il modo di muoversi, di ragionare e di lagnarsi. La Anna di Yumiko Igarashi è quello spirito libero e spensierato, la regina del melodramma e allo stesso tempo l'angelo tra i fiori, descritto dalla Montgomery negli anni passati, all'interno del suo romanzo. Anna, rigorosamente con la A, non ci mette molto a dimostrare la sua indole di "macchietta", attraverso continue moine e siparietti degni di una vera comica, che mette in scena spontaneamente, quasi per caso. Dietro quell'allegria però si nasconde tanta pena, un passato triste e malinconico, ma ancor di più un'insoddisfazione che la ragazzina si porterà dietro durante la fase di crescita, sempre ben mascherata però dietro i suoi inconfondibili sorrisi.

Bisogna sottolineare e riconoscere la bravura della sensei Igarashi che è riuscita perfettamente a sintetizzare e adattare in tre albi una storia famosa e immensa come quella della Montgomery. Una storia che sembra quasi esser nata per essere adattata sottoforma di manga, una storia che sembra quasi nascere tra le pagine di una rivista giapponese, una favola adatta a tutte le età, ma soprattutto a tutte le epoche, poiché nonostante il tempo, la profondità delle tematiche riesce ad essere ancora oggi attuale e stupefacente. Il coronamento poi non potevano che essere i disegni, caratterizzati da quel tratto ormai inconfondibile dell'autrice che ha dato i natali all'indimenticabile Candy Candy (che ci auguriamo sempre possa tornare in Italia prima o poi). Uno stile inconfondibile dalla matita delicata, il tratto morbido e raffinato, che riporta alla luce una scuola d'arte passata che negli anni passati ci ha fatto letteralmente innamorare tutti. Quello stile tipico degli anni 70/80 che non potrà mai e poi mai tramontare.


Be' direi che stavolta valeva la pena di essere stato breve e conciso, soprattutto perché sapete benissimo chi è Anna Shirley, no?
See you soon! -Lewis

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