lunedì 22 ottobre 2018

Seria(L)mente Parlando: Daredevil Season 3 (Recensione)

DAREDEVIL SEASON 3

Buongiorno e bentrovati amici di Everpop! Questo lunedì continua con una mega recensione dedicata alla terza stagione di Daredevil, scritta dal nostro Sunday!

my point of view

Nel panorama odierno, in cui la varietà di serie tv è ai massimi storici, potrebbe essere facile dimenticarsi cosa succedeva solo poco tempo fa, ma nel 2015 Daredevil sconvolgeva il mondo. Trasportando gli spettatori tra le strade e i palazzi di Hell’s Kitchen, portava l’universo dei superuomini Marvel su un piano molto più concreto e realistico, limitava l’uso di costumi dalla dubbia credibilità, si circondava di un’atmosfera cupa e, con abile scrittura, ci mostrava che nonostante il fallimento del film del 2003 questi personaggi potevano assolutamente funzionare. Daredevil è stato capace di conquistare pubblico e critica, compresi numerosi spettatori che solitamente non si interessano ai supereroi, grazie alla sua ottima scrittura, a delle eccellenti scene d’azione e a dei personaggi capaci di coinvolgere chiunque. Da lì, ha dato vita a una costola dell’Universo Cinematografico Marvel che ha portato alla nascita di numerose altre serie tv, di più o meno successo, e come ogni universo condiviso ha rischiato di allontanare parte del suo pubblico: per comprendere dove ci troviamo all’inizio di questa stagione è necessario aver visto The Defenders, la cui trama a sua volta si collegava a tutti gli show precedenti, in particolare alla prima stagione di Iron Fist… Insomma, forse un azzardo, ma che negli ultimi anni in casa Marvel sembra pagare. E che, personalmente, apprezzo molto.

Di Daredevil, però, non mi aveva convinto del tutto la seconda stagione. L’avevo percepita come divisa tra due anime: quella convinta ad andare avanti per la sua strada, che introduceva il magnifico Frank Castle di Jon Bernthal, e quella che spingeva verso il crossover, con protagonista la meno riuscita Elektra di Élodie Yung. Dopo due anni da quella scommessa, rivedere il buon Charlie Cox nei panni di Matthew Murdock, ufficialmente deceduto durante gli eventi del maxi-crossover, è un assoluto piacere. In questo 2018 che ci ha regalato per la prima volta una stagione per ogni Difensore – e tutte di ottima fattura – rivedere il primo, l’originale, e ritrovarlo al massimo della forma, mi ha riempito di gioia. Nonostante il tempo trascorso, ho ritrovato subito un senso di familiarità e di continuità nell’interpretazione di Cox, nelle musiche, nella fotografia.
Per tutto il primo episodio, la regia gioca molto con i sensi di Matt, ancora provato dall’incidente a Midland Circle, e con la sua parziale sordità. Il graduale ritorno delle energie e delle capacità del protagonista si traduce nella chiarezza visiva e del suono, regalandoci un coinvolgimento totale. Tra i temi principali della serie c’è sempre stato il dilemma etico e morale, e questa stagione non fa eccezione in alcun modo, anzi. Al posto di limitarsi a un quantitativo limitato di dialoghi con il suo fidato confessore, Matt sostituisce al suo appartamento la chiesa stessa in cui è cresciuto dopo essere rimasto orfano, e al sacerdote si affianca suor Maggie, personaggio chiave nello sviluppo del Matt Murdock che conosciamo ora. O meglio, del Matt che continuiamo a conoscere e a osservare evolversi. Come Giobbe, ha accettato ogni avversità che la vita gli ha tirato contro senza mai fiatare, a capo chino, ligio al suo senso di colpa cattolico, ma non è più convinto che sia la strada giusta da perseguire. Ha una crisi di fede. È il momento di scatenare il Diavolo di Hell’s Kitchen.

“Preferisco morire da Diavolo che vivere da Matt.”
Il ritorno più atteso era senza dubbio quello di Vincent D’Onofrio nei panni di Wilson Fisk, il temibile Kingpin. Un antagonista magistrale, il cui ritorno sulle scene scatena reazioni forti in tutti i personaggi che hanno avuto a che fare con lui, opinione pubblica compresa. L’interpretazione di D’Onofrio era stato uno dei fiori all’occhiello della prima stagione, e si riconferma anche quest’anno come uno dei punti forti della serie. Mentre spero personalmente che possa essere il primo a fare il grande salto da serie tv a cinema, magari in un terzo film dedicato a Spider-Man dopo Far From Home – e, stando alle sue recenti dichiarazioni su Twitter, lo spera anche lui -, sono sicuramente soddisfatto di quanto visto in Daredevil fino ad ora: Fisk è minaccioso, onnipresente, totalmente privo di scrupoli, ma anche profondamente umano e legato da un sentimento sincero nei confronti di Vanessa, il cui benessere è assolutamente prioritario. A dirla tutta, vediamo un doppio Wilson Fisk. Uno dà voce (e corpo) ai dubbi di Daredevil, è il gemello cattivo del grillo parlante, in maniera non dissimile dal Kilgrave che lo scorso aprile continuava a tormentare Jessica Jones. L’altro è invece il vero boss mafioso, quello con l’iconico completo bianco che controlla New York. La sua è una grandezza diversa – ma non, sia chiaro, inferiore – a quella della prima stagione: lì avevamo modo di conoscerlo e seguirlo quasi come fosse un protagonista, stavolta il suo ruolo è più strettamente di villain. Abbiamo ampio modo di osservarlo, ma scopriamo le sue macchinazioni a posteriori, proprio come le sue vittime. Abbiamo già visto quale sia il suo piano nel materiale promozionale, per cui non mi si potrà tacciare di spoiler, ma è da brividi un suo discorso in particolare nel quale, con fare estremamente populista e con la consapevolezza di diffondere notizie fasulle, instilla nella folla il dubbio sulla sua innocenza, puntando il dito contro Daredevil. È da brividi non solo per i suoi aspetti più tecnici, ma anche per quanto appaia reale in questo 2018.

A Fisk, lo sappiamo già, si affianca quest’anno Bullseye, nemesi storica del Diavolo di Hell’s Kitchen. L’Agente Pointdexter, cui presta il volto Wilson Bethel, trova qui la sua origin story in maniera simile a quanto avvenuto con Jigsaw l’anno scorso durante la prima stagione di The Punisher. Ne esploriamo la backstory, lo seguiamo nel presente, abbiamo ampiamente modo di approfondirne le motivazioni e, devo riconoscerlo, l’attore regala un’ottima prova, indispensabile per coprire quelli che, di fatto, sono i (pochi, ma gravi) buchi di trama. Le sue capacità, i fan dei fumetti lo sanno, sono una precisione e coordinazione senza eguali, che gli conferiscono la possibilità di trasformare qualsiasi oggetto in un’arma letale. Un’abilità con il potenziale di diventare, su schermo, ridicola, ma che per fortuna si è invece tradotta in una serie di sequenze d’azione di altissimo livello.

A proposito di scene d’azione, so che vorrete sapere se anche qui è presente l’ormai tradizionale combattimento in un corridoio: la risposta è sì… Ma non solo. Non mi sembra il caso di entrare nei dettagli, ma vi aspetta un lunghissimo piano sequenza da applausi. Davvero impressionante.

Hanno ovviamente spazio anche Foggy e Karen, e anche parecchio. In più di un episodio Matt passa totalmente in secondo piano per dar spazio ai suoi comprimari, che hanno davvero modo di brillare. Altro nuovo personaggio di rilievo è Nadeem, agente dell’FBI di cruciale importanza. Se all’inizio ho sentito un senso di stanchezza nei suoi confronti, complice un senso di già visto pensando a personaggi come Misty Knight o soprattutto Dinah Madani, con il passare degli episodi ha mostrato sempre più personalità, finendo per essere protagonista di alcune tra le scene più emozionanti della stagione. Non ci avrei scommesso, ma si è rivelato un comprimario riuscitissimo. Lo showrunner ha confessato di aver imposto al team creativo di trattare tutti questi personaggi come protagonisti, e non come spalle. Il risultato è notevole.
Mi sto dilungando.

E probabilmente non ce n’è bisogno.
La terza stagione di Daredevil, l’avrete capito, mi è piaciuta un sacco. Ha dialoghi iconici e combattimenti incredibili (in un parcheggio, in un ufficio, addirittura in una chiesa), ha delle storie appassionanti e raccontate benissimo, ha, nella trama che mette al centro di tutto, una solidità di fondo che spesso manca in prodotti di questo tipo. Avevo un po’ di timore, perché prima che venisse annunciata una data mi sarei aspettato un’uscita tra un paio di mesi, e perché con i suoi teaser e trailer mi aveva caricato di aspettative che, si sa, quando sono troppo alte rischiano facilmente di essere disattese. Così non è stato. Daredevil non delude, anzi convince pienamente.
È tempo che il Diavolo di Hell’s Kitchen torni in azione
Hasta Pronto! -Sunday

DAREDEVIL

  • Stagione:Stagione
  • Stagione:Terza Stagione
  • Distributore:Distributore
  • Distributore:Netflix
  • Casa di Produzione:Casa di Produzione
  • Casa di Produzione:Marvel Television
  • Episodi:Episodi
  • Episodi:13 episodi
  • Ideatore:Ideatore
  • Ideatore:Drew Goddard
  • Uscita:Uscita
  • Uscita:19 Ottobre 2018
  • Cast:Cast
  • Cast:Charlie Cox, Deborah Ann Woll, Elden Henson
  • Nazionalità:Nazionalità
  • Nazionalità:USA
TRAMA
Privato della vista da bambino, Matt Murdock combatte le ingiustizie come rispettabile avvocato di giorno e nei panni del supereroe Daredevil la notte a Hell's Kitchen. Con Wilson Fisk che riguadagna terreno, Matt Murdock cerca di risorgere dalle ceneri della sua vita, pronto a fare tutto il possibile per proteggere Hell's Kitchen.
Considerazioni Finali
9/10

1 commento :

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