mercoledì 14 novembre 2018

Cinescopio: A Private War di Matthew Heineman (Recensione)

A PRIVATE WAR

Buongiorno e bentrovati amici di Everpop! Oggi torniamo a dare la parola al nostro Sunday, su di un film che non potete assolutamente perdere: A Private War!

my point of view

È difficile parlare in maniera obiettiva di A Private War, intenso lungometraggio diretto da Matthew Heineman. Intanto, perché il regista è un esperto documentarista, e si sente: tutto quello che vediamo sembra così vero che temo quasi di fargli un torto giudicandolo come un prodotto artistico. Ma anche perché mi ha coinvolto emotivamente come pochi altri film hanno fatto prima, il che potrebbe rendere il mio parere più parziale del dovuto.

Heineman, ispirato da un articolo pubblicato da Vanity Fair nel 2012, “Marie Colvin’s Private War”, ha scavato nella vita di Marie Colvin, giornalista di guerra impiegata dal The Sunday Times per quasi trent’anni. A darle vita una Rosamund Pike in stato di grazia, che seguiamo attraverso i suoi numerosi reportage: in Sri Lanka, in Iraq, in Afghanistan, in Libia, in Siria. «I think fear comes later, when it’s all over» la sentiamo ripetere sia all’inizio che alla fine. ‘Penso che la paura venga dopo, quando è tutto finito’. Sono parole riprese da un’intervista reale, e che riassumono facilmente la vita di Marie Colvin: spavalda e intrepida tanto a Vanni quanto a Homs, ma fragile a Londra, dove deve affrontare gli spettri di quanto ha visto, fare i conti con il disturbo da stress post-traumatico, gestire attacchi di panico. Nessun incidente e nessun rischio sono abbastanza per farla desistere, neanche la perdita della vista da un occhio.
È a Bagdad che fa la conoscenza del fotografo Paul Conroy, interpretato da un Jamie Dornan assolutamente sul pezzo, con cui stringe un legame professionale destinato a durare nel tempo. Spacciandosi per operatori umanitari, rischiano la pelle per superare un posto di blocco istituito dalle milizie di Saddam Hussein e riescono a raggiungere Falluja, dove scoprono le fosse in cui venivano gettati i dissidenti kuwaitiani uccisi dal regime. I pianti delle donne dietro i burqa sono strazianti.

Ogni volta che vediamo Marie Colvin in missione è naturale pensare che sarà l’ultima. Adesso basta, hai fatto abbastanza. Riposati. Ma lei riparte. Ancora e ancora. Riesce addirittura a ottenere un colloquio con Gheddafi durante il quale lo sfida apertamente. È come una falena nei confronti delle fiamme, non importa quanto elevato sia il pericolo, ne sarà sempre e comunque attratta.
A Private War è un film che comincia dalla fine, con le parole della Colvin e una ripresa a volo d’uccello su Homs. È impressionante come quella che, all’inizio, non sembrava una ripresa particolarmente d’effetto, risulti alla fine pregna di significato. In generale, il terzo atto del film è il più emozionante, il più sentito: la Siria è viva nelle riprese personali del dolore, negli occhi dei bambini, nelle macerie. Emoziona perché le cose, da allora, non sono migliorate. Emoziona perché, anche se durante la visione non ne avevo idea, le comparse sono in gran parte reali rifugiati siriani in Giordania, paese che ha accolto le riprese di tutte le mete di guerra. Emoziona perché Marie Colvin aveva davvero una storia da raccontare, e ha dimostrato al mondo quello che il mondo poteva forse sospettare, ma ancora non sapeva per davvero.

A film terminato, non ho potuto fare a meno di commuovermi. I titoli di coda che fotografano tutti quegli articoli di giornale firmati Marie Colvin, uniti a una splendida canzone, mi hanno destabilizzato definitivamente. Una canzone, diciamolo, che meriterebbe subito la nomination agli Academy Awards, scritta da una grande artista che da anni non realizzava musica propria: Annie Lennox. Se posso concedermi il toto-nomination, azzarderei una candidatura anche per la Pike come miglior attrice protagonista e ad Arash Amel per la miglior sceneggiatura non originale.
Staremo a vedere.
Hasta pronto! -Sunday

A PRIVATE WAR

  • Regista:Regista
  • Regista:Matthew Heineman
  • Distributore:Distributore
  • Distributore:Notorious Pictures
  • Genere:Genere
  • Genere:Drama - Biopic
  • Durata:Durata
  • Durata:100'
  • Cast:Cast
  • Cast:Rosamund Pike - Jamie Dornan - Stanley Tucci
  • Uscita:Uscita
  • Uscita:22 Novembre 2018
  • Titolo originale:Titolo originale
  • Titolo originale:A Private War
  • Nazionalità:Nazionalità
  • Nazionalità:USA
TRAMA
Biopic sulla coraggiosa reporter di guerra Marie Colvin, che lavorò per il settimanale britannico The SundayTimes dal 1985 al 2012. Il film racconta il suo intrepido impegno presso i luoghi distrutti dalla guerra, Iraq, Afghanistan e Libia, fino a quando all’età di 56 anni, inviata ad Homs per seguire la guerra in Siria, venne tragicamente uccisa insieme al fotografo francese Rémi Ochlik durante un’offensiva dell’esercito locale.
Considerazioni Finali
9/10

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