sabato 28 febbraio 2015

A Tutto Manga: Bizzarre Melodie {Nodame Cantabile di Tomoko Ninomiya}

FINALMENTE WEEKEND! Buondì amici, ieri ho pensato e ripensato a cosa avrei potuto scrivere (come articolo sui manga) e mi sono detto: “E’ l’ora della recensione!”. Potrei iniziare con uno dei miei preferiti in assoluto (One Piece), ma evito, e quindi mi butto su qualcosa di ormai concluso, qualcosa che a suo tempo mi ha fatto piangere dalle risate (per non dire scompisciare), un manga (insieme a Sket Dance) mi ha fatto fare delle gaffe colossali in treno (tipo tutto in silenzio ed io che rido come l’idiota senza motivo). Va be ci sto girando in tondo come sempre, il manga è: 

Nome: Nodame Cantabile
Autori: Tomoko Ninomiya
Casa editrice originale: Kodansha
Casa editrice italiana: Star Comics
Numero volumi: 25 (Concluso)
Genere: Josei - Scolastico - Romantico - Musicale
Voto Everpop: 5/5
Non so chi tra voi l’ha mai letto, ma posso assicurarvi che un manga del genere è più che esilarante (e io l’ho riletto tre volte), la storia della mia collezione lo è ancora di più (basti pensare che il primo volume si fece letteralmente il bagno del sugo dei peperoni. La cosa buona è che quando lo rileggo ha sempre un buon profumo). Ma basta tergiversare e andiamo dritti al punto.
Se avete letto manga sulla musica (o se non l’avete fatto, va ancora meglio), voglio solo dirvi che questo E’ MUSICA ALL’ENNESIMA POTENZA, al punto che non mi sorprenderei se aprendo uno dei volumi iniziasse a suonare Bach o Mozart. E’ un manga musicale a tutti gli effetti, e merita di essere letto ascoltando le arie e le composizioni di cui si parla all’interno del manga (l’ho fatto alla terza lettura e ve lo consiglio). E’ uno josei che supera tutti gli altri, che si discosta dalla massa, e che ha quel tocco in più che lo rende speciale ed indimenticabile. Ma andiamo per ordine!
TRAMA
Il manga si suddivide essenzialmente in due archi narrativi: quello giapponese iniziale e quello francese che porta alla conclusione. La storia ruota attorno a Shinichi Chiaki, figlio di un celebre e famoso pianista (padre per niente amorevole), che per molti anni ha studiato all’estero, grazie (e soprattutto) all’influenza del padre che lo portava con se. In uno dei suoi viaggi ha conosciuto il maestro Sebastiano Viera, di cui è diventato poi l’allievo. All’avvento del divorzio dei genitori fu costretto a tornare in patria, per seguire la madre, dove ha poi proseguito gli studi per diventare direttore d’orchestra, al Momogaoka, il conservatorio dove si svolgono la maggior parte degli avvenimenti (e delle gag). Essendo lui un ottimo suonatore di pianoforte e violino, ha come ho già detto, numerosi problemi caratteriali (è orgoglioso allo stato puro) e per questo non ha molte amicizie, poiché considera tutti come degli inetti e dei dilettanti (non esiste uno dei 24+1 volumi in cui non c’è un personaggio che lo odia). Sembra andare tutto per il meglio (o forse no), quando un bel giorno litiga pesantemente con il maestro Eto (da tutti noto come Ventaglio di Carta [ADORO]), e scoraggiato decide di lasciare per sempre il conservatorio; quello è il momento che fa scattare la scintilla, che fa partire il manga. Quello è il momento dell’entrata in scena dell’eroica protagonista, Megumi Noda, NOME IN CODICE: NODAME. Dopo averla sentita suonare, ne rimane incantato, ma quando associa un volto a quella musica, la sua enfasi scema in maniera drastica. La ragazza, che scopre essere sua vicina di casa, è sì un genio della musica ma è altrettanto brava nell’essere sporca e disordinata (sfido chiunque ad entrate in casa di Nodame), al punto che armato di stracci e detersivo è lui stesso a mettere in ordine l’appartamento (e non solo, arriverà persino a lavarla e a darle da mangiare). In quel momento cupido fa la sua comparsa, e la nostra scapestrata eroina inizia ad innamorarsi sempre più del suo principe, che però (dategli tempo) non ricambia (o almeno sembra così). Giorno dopo giorno la convivenza tra i due si fa sempre più intenza ed emozionante, al punto che…NON VE LO DICO. Come ho già detto il manga lascia spazio (diciamo che praticamente tutto lo spazio ne è occupato) alla comicità, aspetto che regna sovrano all’interno di quest’opera. Basta aprire uno dei 25 volumi per sganasciarsi dalle risate. Tutta questa ilarità è possibile solo grazie alla caratterizzazione dei personaggi (curati nei minimi dettagli), che sembrano essere delle vere e proprie persone, e che l’autrice ha saputo brillantemente creare come individui che potremmo aver conosciuto durante l’arco della nostra vita. La Ninomiya ha saputo gestire la storia, sotto questo punto di vista comico, in una maniera magistrale, al punto tale che persino i personaggi seri come Chiaki e Kuroki, sanno all’occorrenza essere spassosi e divertenti. Ma se il carattere dei personaggi è spassoso, le situazioni in cui tutti loro si cacciano lo sono ancor di più. Una scena che mi ha letteralmente steso ad esempio, è la famosa scena di Chiaki e Nodame al ristorante francese, con Megumi che cerca di ordinare, ma che in realtà afferma tutt’altro. Oppure basti pensare ad una delle infinite scene con Nodame e il maestro von Stresemann [ADORO IL SUO USO DELLA Z], che portano sempre allo spasso e alla demenzialità. Una delle migliori scene comiche resta quella con Nodame che si auto-invita a cena con il maestro (ricordiamo che è Chiaki a pagare), e se ne esce con una cosa che suona più o meno così: << Lui è mio amico >> << Davvero? Allora dimmi, come si chiama? >> << E io che ne so, ci siamo appena conosciuti! >>. Come dicevo, questa ne è soltanto una delle tante. Per quanto riguarda la musica invece, bisogna dire che per la prima volta ho amato la musica classica [premetto che io odio profondamente suonare ogni tipo di strumento, causa traumi giovanili], poiché in questo manga essa non ha il semplice ruolo marginale di colonna sonora (che poi tanto marginale…), bensì essa ne diventa la trama, diventa il cardine attorno al quale tutto ruota e si muove. Purtroppo nel manga non la si può apprezzare come nell’anime o nel drama, ma se vi concederete mai una lettura accompagnata, capirete quanto è forte la presenza di questa straordinaria arte all’interno dell’opera. Infine, ma non meno importante (ANZI), il disegno [STO AVENDO SERI PROBLEMI NELLO SCRIVERE SAPPIATELO, ho riscritto ben quattro volte la parola e puntualmente usciva diseNGo]. Esso è semplice ed essenziale, un po’ lo standard dei josei, pochi e delicati retini e uno spruzzo di cuoricini qua e là. Ovviamente per molti il disegno è la pecca dell’opera, ma a mio parere l’ho trovato piacevole e giusto per questo tipo di storia (studiata nei minimi particolari, e in costante evoluzione). Lo stile è si semplice, ma allo stesso tempo ha un’articolazione fantastica, sottolineata dagli spettacolari sfondi e dalle altrettanto meravigliose pagine a colori, curate nei minimi particolari. In parole povere NODAME CANTABILE è quel manga capace di portare la musica nel cuore del lettore, capace di accendere quella piccola stanza chiusa in esso, che fino a prima era buia ed vuota. Nodame è arte, musica e divertimento. 

Per oggi è tutto, fateci sapere cosa ne pensate di Nodame, se l’avete letto, se non l’avete fatto correte a leggerlo (e poi fateci sapere). Dimenticavo il manga è edito in Italia per Edizioni Star Comics (menomale che esistono).
See you soon! -Lewis

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