Buongiorno miei dolci ed energici Evereaders! Stamane iniziamo la giornata con una nuova recensione? E' il momento di uno dei titoli più attesi dell'anno, un lietissimo ritorno...Torna Suzanne Young con The Treatment, seguito del lettissimo e apprezzatissimo The Program.
THE TREATMENT
"Ognuno di noi serba dei segreti...è la natura stessa del mondo che ci spinge a nascondere i nostri sentimenti, il nostro passato, le nostre vere intenzioni."
THE TREATMENT
di Suzanne Young
TITOLO ORIGINALE: The treatment
EDITORE: De Agostini
GENERE: Young Adult - Distopico
PAGINE: 250
PREZZO: 14,90€
USCITA: 09 giu 2016
TRAMA
Sono passate settimane da quando Sloane è stata dimessa dal Programma, il progetto sperimentale che obbliga gli adolescenti a rischio di depressione alla rimozione dei ricordi, eppure è ancora sotto stretta osservazione. Nonostante abbia dimenticato intere parti del suo passato, il cuore l’ha spinta di nuovo tra le braccia di James, il ragazzo che ha sempre amato. In questo modo, però, ha scoperchiato una scatola che avrebbe dovuto rimanere sigillata, mettendo in pericolo la validità stessa della terapia a cui entrambi sono stati sottoposti. Ma il Programma non può permettersi di fallire e dà il via a una caccia serrata. In fuga dagli stessi uomini che li hanno internati, Sloane e James non possono fare altro che unirsi a un gruppo di ribelli che vuole scardinare l’impalcatura di segreti e bugie su cui si fonda il Programma. Riuscirci, però, è tutt’altro che semplice. Soprattutto perché l’unico indizio a disposizione è la pillola arancione che Michael Realm – il solo amico che Sloane aveva nel Programma – le ha lasciato prima di scomparire nel nulla. L’antidoto in grado di ripristinare i ricordi persi. La Cura su cui tutti vorrebbero mettere le mani. In un crescendo di inseguimenti, depistaggi e tradimenti, si conclude la storia d’amore di Sloane e James: il secondo, appassionante capitolo della serie bestseller del «New York Times».
Ammetto che questo secondo capitolo della serie mi è piaciuto molto di più del
precedente. Nonostante nel primo abbia trovato molti più colpi di scena, adrenalina
e movimentato, in questo secondo volume ho trovato qualcosa di più, che l’ha
reso molto più interessante e scorrevole. Non saprei dire se questo
miglioramento è da imputare alla familiarità che ormai si era creata con i
personaggi principali già nel volume precedente, o se invece per la presenza di
nuovi e interessanti personaggi, come Dallas. Bisogna però dirlo, The Treatment
è due gradini più su di The Program.
La storia parte dove l’avevamo lasciata, e questo ci permette di
fare prima un sunto generale degli eventi passati, ma soprattutto di ripartire
con la stessa energia con la quale il volume precedente era terminato.
Ritroviamo gli stessi aspetti e le stesse situazioni di The Program, ma
stavolta sotto una nuova luce.
L’esempio lampante sono proprio Sloane e James. Mi ha fatto
ovviamente piacere ritrovarli, ma ancora di più assistere alla loro maturità.
Sono ormai due persone diverse rispetto al precedente volume, due ragazzi a
loro volta diversi dagli originali. Questa loro maturità però li ha riportati
sulla loro strada originale, ormai contraddistinta da nebbie fitte e
impenetrabili (ma lo sono per davvero così impenetrabili?). Ritroviamo i due protagonisti (ovviamente)
segnati, affranti e persino smarriti, in una realtà, in una società, che ormai
non gli appartiene più, e della quale ormai non fanno più parte. Una società
fasulla dalla quale rifuggire, una realtà allo stesso tempo fasulla, dalla
quale ripartire e ricominciare, da soli. Potremmo dire che James e Sloane sono
“cambiati”, e forse sarebbe il termine più semplice da utilizzare, ma allo
stesso tempo sarebbe anche il più sbagliato, perché Sloane e James non sono
cambiati, bensì sono tornati (almeno in parte) le persone che erano una volta.
Durante questa fuga riacquistano infatti frammenti del loro passato, della loro
vecchia vita, della personalità originale.
Mi è piaciuto molto questo duplice aspetto del loro viaggio: da un
lato fuggono dal Programma, ma contemporaneamente il loro viaggio è orientato
verso la verità.
Per quanto riguarda Sloane, nonostante la sua costante
insicurezza, ammetto di averla apprezzata di più. L'ho trovata più forte, più
combattiva, anche più della Sloane originale. Mi è piaciuto molto vederla
combattere e resistere al Programma, agire senza pensare alle conseguenze, come
una vera eroina di YA dovrebbe fare. Allo stesso tempo ho apprezzato il fatto
che si sia aperta anche ad altri personaggi, oltre che a James, Realm e Lacey
(quella che a mio parere ha perso più di tutti). Mi è piaciuto molto la nascita
e lo sviluppo del suo rapporto con Dallas, che è il personaggio che più ho
apprezzato in questo romanzo.
Dallas mi è piaciuta molto per il suo carattere ribelle e la sua
schiettezza, per la sua voglia di rivalsa, per il suo animo vendicativo e
l'impulsività. E' stata decisamente la svolta che ci voleva a questo romanzo,
la botta di energia che mancava al volume precedente. Penso che rivoluzionare
il cast di personaggi sia stata infatti un'ottima scelta.
Ciò che però ha reso interessante questo romanzo è la lotta al
Programma. Non una lotta in stile Hunger Games, o Divergent, bensì una lotta
molto più ardua: quella che ci viene presentata è una battaglia psicologica e
mentale, a livelli inimmaginabili, e ormai si sa, le parole feriscono molto più
di una lama, le ferite fisiche si rimarginano, prima o poi, quelle emotive
invece le portiamo dietro fino alla morte, e molte volte sono quelle stesse
ferite a portarci alla fine (e i nostri protagonisti della serie lo sanno
bene).
In conclusione, se avete adorato The Program, troverete questo volume ancora più interessante! Quindi fiondatevi in libreria, Sloane e James vi aspettano con trepidazione! Io dico solo...CACCIATEMI IL SEGUITO! Ci rivediamo domani con The Recovery.
See you soon! -Lewis
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