Buongiorno Evereaders! Stamane siete carichi? Io sì...o forse no. Be' per darvi la giusta spinta per iniziare la giornata, ho una recensione tutta nuova! Pronti con la macchina del tempo, zaino in spalla...destinazione? BERLIN!
di Fabio Geda e Marco Magnone
TITOLO ORIGINALE: Berlin I
EDITORE: Mondadori
GENERE: Distopico
PAGINE: 201pp
PREZZO: 14,00€
USCITA: 27 ott 2015
TRAMA
È l'aprile 1978: sono passati tre anni da quando un misterioso virus ha decimato uno dopo l'altro tutti gli adulti di Berlino. In una città spettrale e decadente, gli unici superstiti sono i ragazzi e le ragazze divisi in gruppi rivali, che ogni giorno lottano per sopravvivere con un'unica certezza: dopo i sedici anni, quando meno se lo aspettano, il virus ucciderà anche loro. Tutto cambia quando qualcuno rapisce il piccolo Theo e lo porta via dall'isola dove viveva con Christa e le ragazze dell'Havel. Per salvare il bambino, Christa ha bisogno dell'aiuto di Jakob e dei suoi compagni di Gropiusstadt: insieme dovranno attraversare una Berlino fantasma fino all'aeroporto di Tegel, covo del più violento gruppo della città. Là, i fuochi che salgono nella notte confondono le luci con le ombre, il bene con il male, la vita con la morte. E quando sorgerà l'alba del nuovo giorno, Jakob e Christa non saranno più gli stessi.
Non mi capitava di leggere un romanzo "fantasy" (in realtà è uno Young Adult) degno di nota dai tempi de "Le cronache del mondo emerso", e con Berlin è stato amore alla prima pagina. Finalmente ho potuto leggere un romanzo avventuroso, ricco di suspance e azione, tutto all'italiana! Un romanzo che ti prende sin dal primo capitolo, facendoti innamorare grazie ai personaggi, agli eventi, ma soprattutto le ambientazione.
Stavolta nessun mondo futuristico sottomesso da chissà quale organizzazione, essere malvagio o quant'altro. Stavolta c'è si di mezzo il virus di turno, ma piuttosto che inoltrarci in chissà quale anno del 2000, gli autori di Berlin ci riportano indietro nel tempo, nella Berlino del 1978, quando ancora l'invalicabile Muro circondava Berlino Ovest. Questa scelta assai ardita devo dire che ha donato un centinaio di punti a favore alla storia, arricchendola di un background solido ed interessante sin dall'inizio. E' stata una scelta un tantino azzardata, ma devo ammettere che ha funzionato al cento per cento.
I due autori, Geda e Magnone, hanno saputo dar vita ad una "nuova" Berlino, stravolta, distrutta, annientata, una Berlino oscura e selvaggia, inaridita sia fuori che dentro, lì dentro il cuore dei ragazzi che la popolano, riuscendo ad adattarla perfettamente a palco distopico per la storia.
Una storia progettata sin nel minimo dettaglio, che a tratti mi ha ricordato "Il signore delle mosche", dal quale trae visibilmente ispirazione, e del quale potrebbe essere perfettamente una sorta di "rivisitazione contemporanea". La trama è interessante e coinvolgente, sin dalle prime battute, il ritmo scorrevole e travolgente, al punto tale da permettere al lettore di arrivare alla conclusione nel giro di poche ore. Con una storia del genere, contraddistinta da tanti e svariati pregi, risulta facile per gli autore riuscire e innalzarsi, nel panorama italiano e straniero, al di sopra di tanti altri distopici come questo.
Ma una storia del genere non poteva che avere protagonisti altrettanto interessanti e ben strutturati. Nonostante sia un distopico, questo romanzo si distingue ulteriormente per la struttura apparentemente corale, che permette al lettore di seguire svariati protagonisti, esplorando alle volte persino il loro passato ed i loro animi.
Con questo primo libro i due autori ci presentano la maggior parte dei sopravvissuti, per concentrarsi poi su alcuni di essi. In particolar modo conosciamo "da vicino" Jakob, Sven e Bernd, del gruppo di Gropius, Christa e Nora, di Havel, Wolfrun del gruppo di Tegel.
Tutto parte proprio con quest'ultimo gruppo e la loro ossessione per la morte, causata da questo fantomatico virus che annienta gli adulti, ed il rapimento del piccolo Theo, nipote di Nora, nonché unico maschio del gruppo Havel. Questo rapimento innesca una serie di violenti scontri, ed eventi inaspettati, che ci permettono appunto di conoscere i protagonisti del primo libro, e le loro tragiche condizioni di vita.
Io ammetto di aver adorato Jakob, ma devo dire che è stata una sorta di simpatia piuttosto semplice, perché è impossibile per il lettore non adorarlo, poiché viene sviluppato proprio come un personaggio fatto per piacere, e devo dire che in questo gli autori ci riescono. Altro personaggio che inoltre mi ha incuriosito è stato Wolfrun, la temeraria guerriera del gruppo Tegel, che forse è quella che più si è conformata al nuovo status dettato appunto dalla spiacevole situazione. Mi è piaciuto soprattutto il fatto che lei è davvero cattiva e malvagia fino al midollo.
Insomma, con questo primo volume della serie le premesse ci sono tutte, dalla trama fino alla caratterizzazione dei personaggi. Niente e banale, niente è scontato (be' forse solo un po' lo sono stati gli esiti dei giochi) in Berlin, ma anzi ti carica di una curiosità assurda, che ti spinge a voler sapere cosa potrà succedere nei prossimi volumi. Io "L'alba di Alexanderplatz" ce l'ho già, e la sto anche già leggendo, quindi la recensione sarà qui su Everpop prestissimo!
Io vi do appuntamento appunto alla prossima recensione, ed al prossimo post, voi però nel frattempo, commentate e fatemi sapere la vostra! E se non avete ancora letto questa saga...be' credo che sia giunta l'ora di farlo! Intanto...
See you soon! -Lewis
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