lunedì 10 ottobre 2016

Liete Novelle: Randagi - Da Zero di Francesca Zoni e Alessandro Mari


Buon lunedì fumettoso amici di Everpop! Iniziamo la settimana con il primo fumetto che segna la mia collaborazione con Rizzoli Lizard. Un fumetto enigmatico e misterioso, distopico ed adrenalinico, che vi porterà in giro per una napoli desolata e malinconica.

RANDAGI

di Francesca Zoni e Alessandro Mari
                                                                                           

TITOLO ORIGINALE: Randagi

EDITORE: Rizzoli Lizard

GENERE: Distopico

PAGINE: 192pp

PREZZO: 16,00€

USCITA: 29 set 2016



TRAMA

Tito e Nina non si assomigliano per niente, sono diversi e lontani, ma la vita sta per creare tra loro un legame: la sopravvivenza. Tito è recluso nel carcere minorile di Nisida, Nina è a bordo di una nave da crociera alla deriva nel Mediterraneo. Improvvisamente, però, Tito scopre di poter fuggire dalla sua cella di isolamento perché le guardie non ci sono più, mentre Nina è costretta a guardare i cadaveri dei suoi genitori gettati in mare. Da settimane infatti un’epidemia senza nome falcidia gli adulti del mondo, e ormai neppure una prigione isolata o una lussuosa nave da crociera sono posti sicuri. Così Nina deve imparare ad accettare lo smarrimento e il dolore, e battersi per tornare sana e salva sulla terraferma. Tito, senza più ostacoli, può invece evadere e scoprire cosa resiste là fuori, tra i vicoli di una Napoli devastata. Esiste ancora qualcuno di cui fidarsi, qualcuno da tradire o da cui farsi tradire? È ancora possibile vivere insieme aiutandosi, o la nuova regola è la sottomissione? Nel mondo svuotato dagli adulti e precipitato nel caos di Randagi, tutto è in mano a Tito e Nina, e ai ragazzi come loro: i superstiti. Che dovranno guadagnarsi il diritto di vivere. Ricominciando da zero.

MY POINT VIEW
                                                              

                                              

Coinvolgente come un distopico, cupo come un giallo italiano. Randagi può essere semplicemente riassunto con questa singola frase. Semplice però non è certo la trama, così come non lo sono i personaggi e gli eventi che caratterizzano questo Graphic Novel.
Ambientata in parte nella mia Napoli, questo fumetto mi ha conquistato sin dalle prima pagine sia per l'aspetto misterioso e intrigante che contraddistingue gli eventi che scandiscono la storia, sia per i disegni e per le tonalità, con i quali viene rappresentato il mondo distopico di Francesca Zoni e Alessandro Mari.
I due autori ci fanno da guida in un mondo da noi (in un certo senso) conosciuto, una realtà apparentemente conosciuta, illuminata però da una luce anomala, carica di enigmi e di misteri. Una misteriosa e sconosciuta malattia incombe sugli abitanti, come un'invisibile spada di Damocle, pronta a falciare vite da un momento all'altro. Sembra infatti che questa mostruosa e terrificante epidemia abbia colpito solo gli adulti, ma nulla è certo nella realtà di Nina e Tito, i protagonisti di questo fumetto, neppure quelle che sembravano essere certezze incrollabili. 
Tutto questo è solo il prologo, l'incipit, di questa misteriosa e cupa storia, che partendo dalla malattia ci permette di esplorare e analizzare diversi fattori di vita a noi non tanto sconosciuti. 
Uno tra questi è senz'altro una delle ambientazioni che contraddistinguono la storia: Napoli. Chi come me la vive, o l'ha vissuta in passato, ritroverà in Randagi una città sconfitta e abbattuta, non molto diversa da quella reale; ritroverà vicoli, balconi e vedute affascinanti, ma allo stesso tempo anche tanto tristi e malinconici, due caratteri che contraddistinguono l'opera.
Altrettanto sorprendente, proprio come la trama, è la caratterizzazione, il background e lo sviluppo dei personaggi. Il procedere della storia, secondo due archi narrativi separati, permette al lettore di conoscere attentamente e dettagliatamente sia Tito che Nina. Lui, recluso e in seguito evaso, contraddistinto da un carattere schivo e cupo, incattivito, rappresenta proprio il titolo di questo fumetto. Come un randagio vaga in una Napoli devastata alla ricerca di qualcosa che è sconosciuta persino a lui stesso. Anche lei, Nina, con il suo carattere a tratti dolce e a tratti duro, ormai sola a seguito della morte del padre, rappresenta in un certo senso il termine "randagio", in un modo però completamente diverso. Mentre Tito fugge dalla sua vita e dai suoi cari, Nina viene invece abbandonata (involontariamente) da essi. Due realtà completamente opposte, che eppure qualcosa in comune lo hanno, la voglia di sopravvivere, che li porterà immancabilmente a collidere l'un con l'altra. Ma tutto questo richiede un gran sacrificio: la fiducia. I due protagonisti infatti dovranno far continuamente i conti con personaggi sconosciuti e altrettanto misteriosi, pronti ad imporsi e a farsi rimanere da un momento all'altro.
Tutto questo mistero, misto a paura e terrore, rende questa storia travolgente e scandita da battute veloci e ritmate, una storia che apparentemente sembrerebbe "già letta", ma che riesce invece a farsi prevalere per i suoi toni e le sue sfumature, ma soprattutto per i suoi disegni.
Le tavole che formano quest'opera, caratterizzate da tre sole tinte, il bianco, il nero e l'azzurro, comunicano un certo senso di disagio e tristezza, di paura e terrore, caratteri che riassumono la trama. Allo stesso tempo però comunicano nostalgia. Nostalgia per il mondo e la vita passata, per la quotidianità, per la normalità, che molte volte diamo per scontate. Oltre a queste tinte cupe e tenebrose, il fumetto spicca per i suoi bei disegni, dal tratto preciso e delicato, che scorre sulla tavola naturalmente. 


Battuta dopo battuta, colpo di scena dopo colpo di scena, non ci metterete molto ad arrivare al finale, che vi lascerà a bocca aperta, facendovi desiderare ardentemente il seguito, che spero potrà arrivare quanto prima. Lasciatevi quindi guidare da Alessando e Francesca, lungo i vicoli di Napoli, lungo il ponte della nave da crociera, in compagni di Nina e Tito, e tuffatevi nel mondo misterioso di Randagi. Vi aspetto proprio lì, ma nel frattempo...
See you soon! -Lewis

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