venerdì 7 ottobre 2016

Liete Novelle: Tumulto di Alice Milani e Silvia Rocchi (Recensione)


Buongiorno in ritardo amici di Everpop! Pensavate per caso che mi fossi dimenticato di voi? E INVECE NO! Come ogni venerdì ecco la seconda recensione fumettosa della settimana!



TUMULTO
di Alice Milani e Silvia Rocchi
                                                                                           

TITOLO ORIGINALE: Tumulto

EDITORE: Eris Edizioni

GENERE: Storie on the road

PAGINE: 167pp

PREZZO: 17,50€

USCITA: 06 set 2016



TRAMA

Due ragazze, una moto, tanta strada lontano da casa, in un paese dove l'aria ha un peso specifico diverso e ancora puzza di guerra. Un lungo viaggio per arrivare sulla Drina, perché ci sono capitoli della propria vita che vanno chiusi, ma prima devono essere accettati e assimilati. Due volti che hanno imparato a guardare il mondo negli occhi da sopra un palco, sputando rabbia nervosa, quando l'adolescenza bruciava al ritmo del loro gruppo punk. E poi con meno ingenuità, quando non si perde la propria attitudine anche capendo che il mondo è un po' più grande e complicato. Tumulto è un viaggio fisico, in un paese dove le persone sanno guardare al futuro, progettare, con una fame di vita e sogni che non si è fatta spegnere dalla guerra. Ed è un viaggio mentale, alla ricerca del giusto equilibro tra chi si è stati e chi si sarà domani, portandosi addosso tutto ciò che si è vissuto, anche se a ricordarlo fa un po' arrossire. Per essere quello che si vuole e poi entrare nel proprio futuro, saltandoci dentro a testa altra, tenendosi per mano, come si fa con gli amici di sempre, quelli con cui cresci e con cui ti trovi adulto.

MY POINT OF VIEW
                                                                

                                                       

Quanto ha da insegnarci un viaggio improvvisato, volto all'abbandono di una vecchia parte della propria vita? Alice Milani e Silvia Rocchi provano a spiegarlo con questo nuovissimo Graphic Novel, contraddistinto da uno stile davvero particolare, diverso da quelli a cui siamo abituati, e da una storia contraddistinta da voci diverse (e a volte anche un po' rumorose), quelle appartenenti ai luoghi che si susseguono durante la storia.
La trama è abbastanza semplice e scorrevole (davvero scorrevole), e una volta iniziato si giunge alla fine in uno schiocco di dita. Nonostante questa apparente semplicità, legata al viaggio delle due protagoniste, la trama nasconde sotto trame molto profonde e spunti di pensiero davvero interessanti. Continui sono stati infatti gli spunti riguardo la passata guerra tra serbi e bosniaci, e diversi altri punti storici. Ma ciò che più mi ha colpito è stata l'attenzione di entrambe le autrici nel raccontare una storia d'amicizia, profonda e radicata, che traspare e viene fuori dagli atteggiamenti e dalle parole di entrambe. Un'amicizia nata condividendo una passione, quella per la musica, che ad un certo punto ha subito una battuta d'arresto, che ha poi generato in una delle due ragazze una sorta di trauma.
Nasce proprio da questa battuta d'arresto il viaggio che porta le due protagoniste a viaggiare in moto fino ai villaggi lungo le acque della Drina. Un viaggio che simboleggia la strada per la maturità, un punto di svolta che rende possibile mettere da parte i rancori ed i dispiaceri passati, così da permettere alla nostalgia di evaporare, e lasciare almeno in parte il cuore.
La nostalgia inoltre è un elemento assai presente nell'opera, che viene fuori a più riprese, sia nella storia delle due ragazze, e nel loro viaggio, sia in quella di personaggi minori, di passaggio, che condividono almeno in parte quel sentimento che caratterizza fortemente le due protagoniste.
Altro elemento che mi ha affascinato in quest'opera è stato il finale, che pone la fine di questa storia come prologo, piuttosto come vera e propria conclusione, e bisogna ammettere che in questo le due autrici sono state davvero brave.
Meno brave secondo me lo sono state a livello grafico. Nonostante abbia apprezzato la trama, i disegni mi hanno fatto storcere più volte il naso. Li ho trovati assai superficiali, ridotti al minimo, forse un po' incompleti. Nonostante questo bisogna però dire che c'è un elemento che mi ha proprio colpito a livello grafico: l'uso del colore. Le diverse tecniche del colore, sulle quali predominano quelle del pastello e dell'acquerello (che magari è semplicemente un pastello acquerellato), rendono ogni tavola, ogni vignetta un piccolo quadro, moderno, ma allo stesso tempo anche un po' retro. I sentimenti delle due autrici, come quelli dei personaggi, vengono fuori proprio dai tratti a matita e dalle pennellate, a volte incerti e tremolanti, altre volte incerti, e altre ancora talmente impetuose da invadere gli spazi contigui e venendo fuori dalla vignetta. 


Se siete amanti delle storie on the road, veloci e rombanti, questa è la lettura che fa per voi! Se per caso l'aveste già letto, fatemelo sapere!
See you soon! -Lewis

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