Buongiorno e buon giovedì Evereaders! E' il momento della recensione, e stasera punto a farvi ridere! Pronti?
di Daniele Mocci, Alessio De Santa, Elena Grigoli
TITOLO ORIGINALE: La principessa che amava i film horror
EDITORE: Tunuè/Tipitondi
GENERE: Comico
PAGINE: 144 pp
PREZZO: 16,90€
USCITA: ott 2016
TRAMA
Otto storie che parlano di principesse. Dei loro sogni, dei loro obiettivi, dei loro amori, delle loro delusioni, dei loro errori, delle loro valutazioni giuste o sbagliate. Di come si vedono allo specchio: belle o brutte, simpatiche o antipatiche, sicure di sé o indecise. Di come si pongono con chi hanno di fronte, sia la regina oppure la strega, un drago o uno spasimante, un avversario o un maestro. Di come, per mille ragioni diverse, tutte debbano allontanarsi dal castello e trovare il coraggio di affrontare il mondo.
MY POINT OF VIEW
Un volume semplice e carino. Un racconto tra i racconti. Una raccolta di storielle divertenti, legate tutte da un'unico filo conduttore: l'ironia.
Il fumetto di Daniele Mocci, Alessio De Santa, ed Elena Grigoli , è riuscito in modo semplice e spicciolo a farmi divertire come altri pochi fumetti erano riusciti fino ad ora.
La trama, priva di alcuna pretesa, segue le vicende di un re alla ricerca della sua adorata figlia, scappata dal castello per sfuggire ai suoi pretendenti. Ma questa è solo la base sulla quale si regge questo Graphic Novel. In realtà la storia, proprio come ne "Il cunto dei cunti" di Giambattista Basile, è l'unione di tanti racconti diversi, ognuno dei quali ruota attorno ad una principessa assai particolare ed atipica: c'è la principessa che ama i film horror, e quella che fluttua a testa in giù, c'è quella viziata che ha tutto, e persino quella indecisa. Ognuna di esse rappresenta tutto quello che c'è di brutto nella figura delle principesse: vizi, superbia, e persino ignoranza. I tre autori riescono infatti a riprendere in chiave moderna, e assai divertente, i diversi elementi della favola classica, che vengono qui stravolti e portati al limite dell'assurdo.
Ogni storia, a partire dalla prima, riescono in modo diretto e istantaneo a far ridere ogni tipo di lettore, dal più grande al più piccino. Infatti il Graphic Novel, pur essendo un fumetto rivolto ai più piccini, riesce allo stesso tempo ad essere apprezzato dai più grandicelli. C'è però un unico fattore che potrebbe però far storcere il naso ai più grandi: i disegni.
Le tavole sono caratterizzate tutte da disegni semplici e scarni, adatti appunto per una comunicazione diretta con i lettori più piccini. Il tratto è volutamente "lasciato al caso", frammentato, così come le bizzarre proporzioni, e i colori che a volte escono persino fuori dai bordi. Queste caratteristiche però aumentano l'aura bizzarra e divertente che contraddistingue questo esilarante volume.
Ad arricchire il Graphic Novel però ci sono gli elementi di contorno che separano una storia dall'altra, a partire dal prologo e l'epilogo del capitolo. Il primo si presenta sotto forma di aforisma, citando grandi autori del passato, utilizzati come una sorta di sunto della storia, mentre la parte finale serve da filo conduttore con la storia principale del re e della sua scomparsa principessa.
Per quanto riguarda invece il finale...Ovviamente è tutto da ridere e scoprire!
Se quello che cercate sono grosse grasse risate, be'...Oggi vi ho suggerito qualcosa che riuscirà di certo a farvi ridere!
See you soon! -Lewis
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