martedì 20 giugno 2017

Libri, Letture e (La) Recensione: Il ragazzo nuovo di Tracy Chevalier

Iniziamo questa settimana in compagnia di una lettura incantevole! Tracy Chevalier dopo aver conquistato il mio cuore con "La ragazza con l'orecchino di perla" è tornata a farmi innamorare, con una storia breve che arriva dritta al cuore.

IL RAGAZZO NUOVO
di Tracy Chevalier
                                                                                           

TITOLO ORIGINALE: The New Boy

EDITORE: Rizzoli

GENERE: Narrativa Contemporanea

PAGINE: 208pp

PREZZO: 18,00

USCITA: 15 giu 2017




TRAMA

L’Otello di Tracy Chevalier. Un progetto internazionale in cui celebri autori contemporanei riscrivono le opere più amate di William Shakespeare.È quasi estate, la scuola sta per finire. Ma per Osei Kokote, tredici anni, figlio di un diplomatico ghanese, è il primo giorno in un nuovo istituto, nell’ennesima città in cui si trova circondato da visi sconosciuti. Stavolta i suoi compagni sono solo ragazzini bianchi. E quando Osei mette piede nel cortile, quel mattino, con gli alunni tutti in fila, in attesa che la campanella dia inizio alle lezioni, per un attimo a muovere l’aria sono soltanto le domande sussurrate a mezza bocca e le occhiate diffidenti. Per sua fortuna troverà presto un’alleata in Dee, la ragazzina più popolare della scuola, la biondina che tutti vorrebbero come amica. La complicità tra loro è immediata: un sentimento che nasce e cresce improvviso, talmente intenso da sollevarsi in volo come un globo di luce in un giorno uguale agli altri, ma al tempo stesso un sentimento troppo pulito e cristallino per non provocare invidie e reazioni malevole.Tracy Chevalier, maestra della narrazione storica, ha scelto di ambientare un nuovo Otello nell’America degli anni Settanta, all’interno del cortile di una scuola periferica di Washington DC, dove i ragazzini si fidanzano all’intervallo e si lasciano all’ora di pranzo. Dove i loro gesti e giochi lasciano già trasparire gli insidiosi pregiudizi degli adulti. Tutto, in questo romanzo tragico, si svolge nell’arco di un solo giorno. Che sembra poco, ma non lo è, per raccontare come la gelosia, le prevaricazioni e il tradimento possono comodamente stritolare un gruppo di amici e lasciare noi, sul finire del pomeriggio, ancora increduli e spaventati.

MY POINT OF VIEW
                                                                    
                                              

Questo libro è riuscito a stravolgermi, nel senso buono del termine. Mi ha stupito e allo stesso tempo è riuscito a farmi commuovere, soprattutto perché essendo zio di un nipotino di colore ho sentito molto la lettura di questo romanzo. La Chevalier è riuscita infatti a sottolineare un vecchio disagio (il romanzo è ambientato negli anni 70) che però è assai vivo ancora oggi. Osei infatti non è altro che il simbolo, la rappresentazione letteraria ed artistica, di una categoria di persone che ancora oggi vengono disprezzate e criticate, persone che ancora oggi subiscono vero e proprio bullismo razziale, a prescindere dal colore della pelle. Insomma pur ambientando la storia in un passato non molto lontano, l'autrice è riuscita ad essere moderna ed attuale, dall'inizio alla fine.

E non solo! Tracy Chevalier è riuscita a riscrivere in chiave moderna e profonda uno dei classici del sommo bardo Shakespeare: l'Otello. Un classico che grazie a questa autrice ritorna a vivere, a far sognare, ma soprattutto torna a far pensare, grazie all'attualizzazione di quelle tematiche sopracitate che evolvono dal punto di partenza originario per adattarsi all'epoca e alle difficoltà di quei tempi. I pregiudizi si sa non sono mai scemati, e in quel periodo nel quale è ambientata l'opera forse riuscirono anche a toccare l'apice (uno dei diversi) della cattiveria. A sottolinearlo? Be' la prima giornata di Osei, un ragazzino di colore costretto per l'ennesima volta a cambiare scuola e a rivivere il fantomatico primo giorno. Il povero ragazzino si trova quindi a dover affrontare gli sguardi e i bisbigli di chi lo circonda, adulti e ragazzini, sia perché è "quello nuovo", sia perché è "il ragazzino nero".

Ho trovato questo racconto davvero intenso, nonostante le 200 pagine che lo compongono. La storia, riassunta tutta in una sola giornata, il primo giorno di scuola di Osei, è un continuo crescendo di intensità, alternato tra dolcezza e ingiustizia, quest'ultima esternata tanto dai ragazzi quanto dagli adulti, tra cui spiccano personaggi assai cattivi e a mio parere ignoranti. Ma chi come me ha letto l'Otello sa bene che il vero "nemico" è Iago, che in questo romanzo prende il nome di Ian, il bulletto del cortile che pretende la supremazia sull'intera scuola, un bullo perfido ma astuto, che riesce nei suoi intenti non con la forza, ma bensì con l'ingegno, i sotterfugi le trame e tante tante bugie. Rispetto al suo corrispettivo adulto, Ian appare molto più cattivo, quasi disinibito, proprio perché è un ragazzino, e ormai è risaputo che quando i bambini tirano fuori la loro "malvagità" sanno essere anche più spietati degli adulti.

A rimetterci, proprio come nel racconto di Shakespeare, non è soltanto Osei (il nostro moderno Othello) ma anche tutti gli altri che lo circondano come Dee Casper e Mimi, che diventano immancabilmente vittime del losco piano architettato da Ian. Ma a soffrirne maggiormente rimane Osei, che buono di natura si vede lentamente corrodere dalla rabbia, che scorre in lui come un vero e proprio veleno. Sotto certi aspetti Osei, e la sua storia, mi hanno ricordato un altro personaggio della letteratura molto simile Auggie Pullman, protagonista di Wonder, che come lui ha dovuto affrontare una nuova realtà completamente da solo, portando inoltre sulle spalle il peso della diversità. Ho trovato molto simili le storie, da un lato per le difficoltà che queste diversità comportano, ma anche (e soprattutto) per il coraggio che questi due ragazzini riescono a tirar fuori, anche se il risultato finale converge verso due punti differenti. E devo ammettere che Osei mi è piaciuto, mi è piaciuto proprio per il ruolo dell'Otello che è riuscito a personificare in maniera nuova e tremendamente attuale. Si potrebbe quasi pensare che Osei possa essere una visione moderna del grande moro shakespiriano. 

Riuscire in tutto questo, e anche di più (per quest'oggi mi fermo per darvi l'opportunità di leggere quest'incantevole romanzo), è possibile se alla direzione c'è un'autrice talentuosa e geniale come Tracy Chevalier che è riuscita in qualche modo ad emulare il Bardo, e allo stesso tempo a dar vita a una storia tutta sua, che trae sì ispirazione da un vecchio racconto, ma alla fine riesce a colpire per aspetti del tutto diversi e differenti, una storia del tutto nuova! E' inutile dire quanto io abbia amato la prosa e lo stile dell'autrice che già in tempi passati era riuscita a farmi innamorare con il suo "La ragazza con l'orecchino di perla", che è stato senza dubbio uno di quelle inaspettate ma piacevoli sorprese di compleanno.
Sto straparlando vero? Be' perdonatemi, ma quello che andava detto andava detto, anche se avrei ancora tanto altro da aggiungere, soprattutto per quanto riguarda il tema del bullismo e del conseguente coraggio che può venirne fuori. Ma stavolta lascio la parola all'autrice e la sua storia, che è pienamente capace di raccontarsi da sé!
See you soon! -Lewis

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