Buongiorno e buon venerdì amici di Everpop! Pronti per una giornata all'insegna dell'horror in compagnia di Robert Kirkman? Pronti a Demonic!
EDITORE: Saldapress | GENERE: Horror
PAGINE: 128pp | TITOLO ORIGINALE: Demonic #1
USCITA: ott 2017 | PREZZO: € 14,90 | EBOOK: €
TRAMA
Il detective Scott Graves è disposto a fare di tutto per proteggere la propria famiglia. Persino a vendere la propria anima. Dopo averlo fatto, però, la cosa che deve temere di più non sono criminali e assassini di New York, ma ciò che accade dentro di lui. La vera domanda, infatti, è una sola: quanto può valere la tua anima, se è già danneggiata?
MY POINT OF VIEW
In vista dell'arrivo di Kirkman in Italia e della sua presenza al Lucca Comics and Games di quest'anno, oggi vi parlo di una delle ultime uscite targate Saldapress che vede protagonista il papà di The Walking Dead e di Outcast. Anche stavolta la sua storia si tinge di oscurità, grazie alla presenza di figure mostruose, quasi mitologiche, che incarnano la vera malvagità e la vera oscurità: i Demoni. Le figure demoniache presenti in questo primo albo non hanno nulla a che fare però con quelle che appaiono nella serie Outcast, queste infatti, nonostante le possessioni che sono un punto in comune tra le due opere, hanno ben poco di umano e molti più aspetti infernali e diabolici. I demoni di Demonic non sono invasivi quanto quelli di Outcast ma sono però molto più prepotenti e spietati, astuti e subdoli in ogni loro aspetto.
Quanto fanno paura i demoni e
quanto invece può fare paura l’uomo? Kirkman per l’ennesima volta torna ad
interrogarsi su questo tema, lasciandosi però sopraffare da figure ancora più
cupe e spietate delle precedenti. La storia parte come una sorta di poliziesco,
presentandoci il protagonista dell’opera, il malcapitato Scott Graves, un
poliziotto che in realtà nasconde un grande segreto proveniente dal suo
passato. Questo oscuro e diabolico passato torna improvvisamente a sopraffarlo,
a possederlo, mettendo così in pericolo la vita delle persone a cui Scott tiene
di più: sua moglie e sua figlia. Per proteggerle Scott decide di fare un vero e
proprio patto con la demoniaca Aeshima a cui vende letteralmente l’anima, il
corpo e la volontà.
La serie ha diverse sfumature
retro, che oscillano tra gli anni 80 ed i 90, sia per lo sviluppo e le
tematiche della trama, sia per i disegni con cui la storia si presenta. Kirkman
riporta infatti in scena, come ha fatto nel tempo con gli zombie di The Walking
Dead, creature che in passato hanno tanto terrorizzato il pubblico, soprattutto
al cinema. I demoni di Kirkman hanno quel “sapore” e ricordano molto quelle
bestie, che ahimè venivano mal rappresentate sul piccolo ed il grande schermo. I
demoni fanno paura, ma a far ancoraS più paura (come c’è da aspettarsi con
Kirkman) sono le persone umane con le loro paure, l’egoismo e le ossessioni.
Ossessionati, anzi sarebbe meglio dire posseduti, dalle loro vite e dall’oscurità
che le circonda, sono i personaggi di questo fumetto, sia i “buoni” che i “cattivi”.
Chi sia davvero quello dalla parte del giusto non è semplice dirlo, soprattutto
quando il protagonista è un tipo come Graves, che pur operando a suo parere “a
fin di bene” nonostante l’oscuro e malvagio ricatto, alla fine compie gesti
estremi anche un po’ per i suoi gusti personali, decidendo chi salvare e chi
no.
Nonostante le arie horror della
serie però il fumetto riesce a percorrere allo stesso tempo la strada del
poliziesco, conservando le tinte iniziali con le quali si presenta l’opera. Non
c’è da stupirsi che Kirkman e Sabela riescano a mescolare abilmente due generi
(apparentemente) così diversi, portando così i due mondi a collidere tra loro e
a combinarsi perfettamente. In un mondo come questo gli autori danno libero
spazio e libera espressione ad un nuovo anti-eroe, costretto a dover fare prima
i conti con un essere malefico, poi con l’oscurità che alberga nel mondo, ed
infine con quella che si porta dentro e cova ormai da anni ed anni. Quella che
sembra una trama articolata e complessa, ad una prima lettura persino un po’
contorta, si rivela essere invece una trama lineare e di tanto anche un po’
semplicistica, caratterizzata da scene “già viste”, che trascinano appunto il
lettore in un’epoca non molto lontana eppure così maledettamente nostalgica.
E se parliamo di nostalgia
bisogna parlare anche dei disegni con cui quest’opera si presenta: tavole
caratterizzate da disegni dal tratto netto e un po’ spigoloso, ad opera di Niko
Walter, che sembra in qualche modo ricordare lo stile di Paul Azaceta,
disegnatore di Outcast, pur apparendo molto meno preciso e calcato, che
combinato con la tavolozza di colori scelta da Walter ricorda appunto vecchi
fumetti del passato.
Da una serie come questa, nata
dalla penna di Kirkman in collaborazione con altri grandi autori del fumetto,
non ci si può che aspettare una futura serie tv. Aspettiamo e nel frattempo…incrociamo
le dita!
See you soon! -Lewis
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