Buon lunedì giovani Everpoppini belli, ormai la recensione del lunedì è diventata un’appuntamento fisso, e come si suol dire: “Squadra (o era cavallo?) vincente, non si cambia mai”. La recensione di oggi è speciale, perché in anteprima! Tenetevi pronti a conoscere PERFECT (e non preoccupatevi, non ci sono spoiler).
“Il presente è il dono più perfetto che puoi avere.“
TRAMA
Può la vera felicità durare più di un attimo?
È quello che si domanda Amanda, diciotto anni e una vita di insicurezze, quando decide di rifiutare con ostinazione l’amore di Noah. Noah che è il suo migliore amico, la sua anima gemella, il suo cavaliere dall’armatura scintillante. Amanda sa che Noah potrebbe renderla felice, immensamente felice, ma sa anche che tanta felicità potrebbe non durare. E perdere Noah le spezzerebbe il cuore. Ecco perché preferisce rinunciare a lui, e all’illusione di un momento, piuttosto che vivere con il rimpianto di averlo perso per sempre.
Per molto tempo Amanda e Noah si rincorrono, soffocando la passione che li divora, gettandosi a capofitto in storie sbagliate e avventure di una notte. Ma quando un tragico evento sconvolge la vita di Amanda, le cose cambiano. Costretta a lottare con tutte le proprie forze per ricominciare, la ragazza capisce che al mondo non esiste dono più prezioso di ogni singolo istante in cui possiamo respirare, correre, ridere e… amare. E si rende conto di non avere più nemmeno un secondo da sprecare.
Perché, a volte, un solo attimo di felicità vale più di una vita intera.
Amore o Amicizia? Questo è il dubbio che tormenta Amanda (Tweet) sin da bambina, ed il dubbio attorno al quale ruota l’intero romanzo. Noah e Amanda. Amanda e Noah. Sempre insieme, da sempre due corpi ed un solo cuore, ma allo stesso tempo così distanti. Il loro amore non è per nulla semplice, non è certo perfetto, ma lo è solo apparentemente, è così tormentato solo a causa di Amanda e della sua paura (di perdere Noah per sempre).
Il romanzo segue i due protagonisti si dalla nascita, perché è proprio da quel 23 marzo del 90 che nasce la loro storia fatta d’amore, d’amicizia, e di innumerevoli ostacoli. Ed è proprio questo uno degli aspetti che mi ha inizialmente affascinato: conoscere i due ragazzi a 360°, attraverso la loro crescita, i loro capricci e le loro necessita. E’ proprio nell’infanzia che ho trovato due delle più belle scene di sempre: quella della bicicletta, e la cena al parco. Frammenti di un passato davvero tenero e dolce…che però si è tramutato in un’adolescenza non molto gradita. Dopo le prime 150 pagine, che ho apprezzato particolarmente, è iniziata una parentesi che è riuscita a farmi stizzire! E di chi è la colpa? La colpa è tutta di Amanda (è anche un po’ di Brad, che non ho molto sopportato). La colpa è di Tweet, del suo modo di pensare, della sua paura, e della sua immaturità. Il problema più grande della nostra protagonista è proprio quello. Mentre tutti gli altri crescono, mentre tutti vanno avanti, Noah per primo, lei rimane ferma ed impantanata, sia col cuore che con la mente. I suoi discorsi sono rimasti ai tempi delle medie, il suo modo di ragionare viene spesso sopraffatto dall’egoismo, mentre il suo modo di agire è dettato dalla paura. Per ben 300 pagine la sua più grande paura è (e rimane) “perdere Noah”. Una paura sciocca perché Noah (che santo ragazzo), dimostra fin da subito di amarla, e di aver nel suo cuore posto soltanto per lei. PARANOIE MANDY, SOLO PARANOIE. E indovinate in questi casi cosa succede? PACCHERI (schiaffi ndt)! Datti una svegliata signorina, perché davvero non hai più 10 anni.
Il romanzo segue i due protagonisti si dalla nascita, perché è proprio da quel 23 marzo del 90 che nasce la loro storia fatta d’amore, d’amicizia, e di innumerevoli ostacoli. Ed è proprio questo uno degli aspetti che mi ha inizialmente affascinato: conoscere i due ragazzi a 360°, attraverso la loro crescita, i loro capricci e le loro necessita. E’ proprio nell’infanzia che ho trovato due delle più belle scene di sempre: quella della bicicletta, e la cena al parco. Frammenti di un passato davvero tenero e dolce…che però si è tramutato in un’adolescenza non molto gradita. Dopo le prime 150 pagine, che ho apprezzato particolarmente, è iniziata una parentesi che è riuscita a farmi stizzire! E di chi è la colpa? La colpa è tutta di Amanda (è anche un po’ di Brad, che non ho molto sopportato). La colpa è di Tweet, del suo modo di pensare, della sua paura, e della sua immaturità. Il problema più grande della nostra protagonista è proprio quello. Mentre tutti gli altri crescono, mentre tutti vanno avanti, Noah per primo, lei rimane ferma ed impantanata, sia col cuore che con la mente. I suoi discorsi sono rimasti ai tempi delle medie, il suo modo di ragionare viene spesso sopraffatto dall’egoismo, mentre il suo modo di agire è dettato dalla paura. Per ben 300 pagine la sua più grande paura è (e rimane) “perdere Noah”. Una paura sciocca perché Noah (che santo ragazzo), dimostra fin da subito di amarla, e di aver nel suo cuore posto soltanto per lei. PARANOIE MANDY, SOLO PARANOIE. E indovinate in questi casi cosa succede? PACCHERI (schiaffi ndt)! Datti una svegliata signorina, perché davvero non hai più 10 anni.
“Crescere significa che le situazioni e le persone cambiano, i problemi si ingigantiscono e il dolore diventa più profondo.“
Amanda è quindi l’unica pecca di questo romanzo (no forse c’è anche Brittani che è a tutti gli effetti il personaggio che incarna tutti i cliché da “antagonista scolastica”..toh ho anche coniato una nuova tipologia), anche se bisogna riconoscerlo che lo è a tratti alterni.
Per fortuna il romanzo possiede un secondo protagonista, che riesce a bilanciare gli aspetti negativi di Amanda. Noah è sincero, solare, allegro, romantico. E’ un amico unico, insostituibile e leale, oltre che un vero gentleman. Possiede dei difetti, ovvio, ma chi non ne ha? E’ un ragazzo raro, perché vive la sua vita in funzione dell’amore, di quell’unico amore, il solo ed insostituibile amore della sua vita, che gli da tanto filo da torcere, e che lo costringe a trovare soluzioni sgradevoli, contro la sua stessa volontà. Ha come tutti noi bisogni e necessità, che però sopprime proprio in nome di quel sentimento indissolubile che lo lega ad Amanda, e ciò lo rende una persona buona e coraggiosa.
Accanto ai due protagonisti profilano tanti altri personaggi: alcuni buoni e sinceri, come Lisa e Emily (lei mi ha davvero sorpreso), altri presuntuosi e per nulla leali, come Brittani e Brad (che hanno urtato in più occasioni i miei nervi), e qualcun altro davvero insostituibile, proprio come Dalton, un personaggio che arriva “in ritardo”, ma che riesce a entrarti nel cuore (in quello del lettore e in quello della protagonista). Un personaggio che ho imparato a stimare all’istante, per il suo coraggio, il suo carattere schietto e divertente, e per i suoi gusti musicali (la nostra playlist è pressoché simile). La presenza di Dalton sottolinea la bravura della Bailey come scrittrice, la capacità di riuscire ad intrecciare realtà differenti, il suo talento nella stesura della storia a tratti dolci, a tratti divertente, e persino a tratti tristi e struggenti.
Per fortuna il romanzo possiede un secondo protagonista, che riesce a bilanciare gli aspetti negativi di Amanda. Noah è sincero, solare, allegro, romantico. E’ un amico unico, insostituibile e leale, oltre che un vero gentleman. Possiede dei difetti, ovvio, ma chi non ne ha? E’ un ragazzo raro, perché vive la sua vita in funzione dell’amore, di quell’unico amore, il solo ed insostituibile amore della sua vita, che gli da tanto filo da torcere, e che lo costringe a trovare soluzioni sgradevoli, contro la sua stessa volontà. Ha come tutti noi bisogni e necessità, che però sopprime proprio in nome di quel sentimento indissolubile che lo lega ad Amanda, e ciò lo rende una persona buona e coraggiosa.
Accanto ai due protagonisti profilano tanti altri personaggi: alcuni buoni e sinceri, come Lisa e Emily (lei mi ha davvero sorpreso), altri presuntuosi e per nulla leali, come Brittani e Brad (che hanno urtato in più occasioni i miei nervi), e qualcun altro davvero insostituibile, proprio come Dalton, un personaggio che arriva “in ritardo”, ma che riesce a entrarti nel cuore (in quello del lettore e in quello della protagonista). Un personaggio che ho imparato a stimare all’istante, per il suo coraggio, il suo carattere schietto e divertente, e per i suoi gusti musicali (la nostra playlist è pressoché simile). La presenza di Dalton sottolinea la bravura della Bailey come scrittrice, la capacità di riuscire ad intrecciare realtà differenti, il suo talento nella stesura della storia a tratti dolci, a tratti divertente, e persino a tratti tristi e struggenti.
“Più felicità si prova, più devastante sarà la caduta, e c’è sempre una caduta. E’ inevitabile.“
Prima di iniziarlo, non pensavo che questo libro sarebbe riuscito a coinvolgermi a tal punto, eppure dopo neppur e un’ora, ero già a metà, incuriosito dalla storia di Noah e Tweet, perso tra i loro sentimenti, le parole celate (mai dette o sussurrate), e le continue indecisioni. Perfect è riuscito a farmi ridere, a farmi arrabbiare (a causa di alcuni cliché, di discorsi da orticaria, e di personaggi insopportabili), a farmi assalire dall’ansia, e persino a farmi scendere qualche lacrimuccia.
Titolo: Perfect Autrice: Alison G. Bailey Genere: Romance YA Editore: De Agostini YAUscita:8 Marzo 2016 Prezzo: 14,90€
Dopo aver letto questo libro ho capito una cosa: un libro DeA, che non sia uno YA distopico/fantastico, per riuscire a colpirmi, deve possedere un comune denominatore: una protagonista che riesca a meritarsi quattro ceffoni (vedi Raccontami di un giorno perfetto e la sua Violet). Amore e Amicizia, quanto è sottile la linea che separa queste due tipologie di legami? Scopritelo con Perfect.
See you soon! -Lewis
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