giovedì 26 gennaio 2017

A Tutto Manga: Fujiwara High Five #1 di Sissi Procura e Marta Bertolotti (Recensione)


Buongiorno Evereaders, torniamo a parlare di manga? DIREI DI SI! E lo facciamo parlando di un manga "diverso". Curiosi? Iniziamo!


FUJIWARA HIGH FIVE #1
di Sissi Procura e Marta Bertolotti
                                                                                           

TITOLO ORIGINALE: Fujiwara High Five #1


EDITORE: MangaSenpai

GENERE: Shojo

PAGINE: 190pp

PREZZO: 6,90€

USCITA: 2015




TRAMA

Inizialmente concepito per essere inserito nella collana Love*Me, dedicata all'amore e alle grandi passioni tutte al femminile, Fujiwara High Five! si è guadagnato uno spazio seriale tutto suo. Un volume all'anno, questo è il piano di battaglia delle due autrici dell'opera, e cioè Sissi Procura (sceneggiatrice) e Marta Bertolotti (disegnatrice)... In una frazione del quartiere di Setagaya di Tokyo, Shimokitazawa, si trova il liceo Fujiwara, sede di un club di musica leggera molto particolare: i componenti infatti hanno formato una boyband, gli High five! Il presidente del club è il diplomatico e intelligente Masao Ishihara, affiancato dalla temibile vicepresidentessa Runa Suzuki, ritenuta da tutti un essere demoniaco. I bellissimi e perfetti High Five sono i beniamini delle studentesse della scuola, che che per tutto il giorno li inseguono alla caccia di un autografo, una news o anche solo di uno sguardo. "High Five!" quindi ha tutti gli ingredienti per un tipico manga stereotipato dal taglio prettamente scolastico, ma... se non fosse "ovvio tutto quello che sembra"? Ed infatti in High Five nulla è ovvio, nulla è scontato e niente è lasciato al caso, a cominciare dalle ambientazioni, le divise, e le abitudini rappresentate nel fumetto, tutte studiate e verificate. Per non parlare della comicità mai telefonata, o delle battute, sempre fresche e a tono, una commedia divertente e a (pochi) tratti romantici. Quindi la domanda è: cosa si cela veramente dietro gli High Five?

MY POINT OF VIEW

Prima di parlarvi di questo fumetto, va premesso che si parla di un manga all'italiana. L'editore Manga Senpai infatti raccoglie nel suo catalogo svariati artisti (fumettisti e sceneggiatori) che seguono il classico stile del manga giapponese. E con questa premessa, iniziamo!
Il fumetto nato dalla collaborazione di Sissi Procura e Marta Bertolotti riesce a esprimere a pieno il concetto alla base dell'editore, che sarebbe proprio quello di realizzare fumetti italiani in stile manga.
Le due autrici ci accompagnano nella loro storia proprio come farebbero i grandi autori del fumetto giapponese, a partire dalla scena iniziale che si apre sulla casa di Yumi, quella che sembrerebbe ad una prima occhiata la protagonista della serie. In realtà si capisce fin da subito che il fumetto non ha un vero e proprio protagonista, e non si focalizza su di un solo personaggio, ma bensì si mostra come un fumetto corale, che lascia spazio ad ognuno dei personaggi principali, facendo però risaltare tra tutti le due protagoniste femminili Yumi e Runa, che non ci mettono molto a fare ombra sul quintetto di bei liceali. Yumi e Runa sono come il bianco ed il nero, il giorno e la notte, e si differenziano tra loro sotto ogni aspetto, sia caratteriale che fisico. E' impossibile però, nonostante il suo caratteraccio, non provare istantanea simpatia per la reginetta Runa, che proprio per via della sua altezzosità e della sua lingua biforcuta, riesce a conquistare tutti, e a sovrastare il personaggio di Yumi, che di suo si mostra come la classica eroina da shojo manga.
Per quanto riguarda gli High Five, ho notato che in questo volume, nonostante la serie sia proprio incentrata su di loro, le due autrici "utilizzano" i ragazzi solo per ravvivare determinate situazioni. C'è chi tra loro spicca di più, come Kawarai, e chi meno, come Minasaki, ma in fondo li ho trovati troppo poco caratterizzati, e spero che nel prossimo possano risaltare di più, lasciando ovviamente il dovuto spazio a Rena (che a quanto avrete capito è il mio personaggio preferito).
La trama è scorrevole, nonostante la lunghezza dei capitoli, e la storia incuriosisce e riesce contemporaneamente a far sorridere a più riprese, grazie all'energia di alcuni personaggi, e ai caratteri contrastanti di alcuni tra loro. In quanto a situazioni ed equivoci, allo svolgimento degli eventi, la Procura riesce a riversare all'interno del fumetto l'essenza dello shojo manga, sottolineata poi dai disegni della Bertolotti, che riesce a dar vita alla storia conferendole diversi stile, mutevoli in base alle situazioni.
Lo stile dellla fumettista è caratterizzato da un tratto morbido ma a tratti spigoloso, attento però per quanto riguarda gli sfondi, curati dettagliatamente. I volti appaiono allungati ed affilati, e questo forse è l'unico tratto che rende il fumetto più "italiano". Lo stile è in continua crescita, e spero che nel prossimo volume possa evolversi ancora di più, così da non lasciare il minimo spazio all'imprecisione (che compare, seppur raramente e in minima parte per quanto riguarda i volti, in questo volume).


Ora però uscitemi il secondo volume, perché questa serie è senza dubbio UNO SHOJO MANGA da tenere sott'occhio!
See you soon! -Lewis

1 commento :

  1. Adoro! Ma a differenza tua preferisco Yumi.
    Le autrici sono sempre carinissime e gentili, si son ricordate anche delle mie preferenze al momento dell'autografo!!

    RispondiElimina