Buongiorno e bentrovati Evereaders! Quest'oggi doppia dose fumettistica, e a tenerci compagnia è Jesse Jacobs, con il nuovo volume uscito per Eris Edizioni qualche settimana fa. Pronti ad assistere alla creazione?
TITOLO ORIGINALE: End of Universe
EDITORE: Eris Edizioni
GENERE: Sci-fi
PAGINE: 84pp
PREZZO: 10,00€
USCITA: 13 feb 2017
TRAMA
In questo volume Jacobs ci conduce a conoscere i nostri creatori, che più simili a studenti capricciosi e in competizione tra di loro, danno vita a complesse opere sperimentando diversi elementi, come il silicio o il carbonio, e creano la Terra e l’umanità cercando di conquistarsi le attenzioni del loro supervisore e maestro. Una genesi completa del nostro mondo, con tanto di versione jacobsiana di Adamo ed Eva con al seguito Caino e Abele e un finale che ci fotografa ai giorni nostri, come siamo diventati, come abbiamo trasformato il nostro pianeta.
MY POINT OF VIEW
Avete presente quando vi entra qualcosa in testa e non se ne va più via, ma gira continuamente come in un loop (tipo me che ho da qualche ora "Nostalgia Canaglia" di Albano in testa)? Be' l'effetto che fa questo fumetto è pressoché quello (canzone esclusa, fortunatamente): una volta iniziato torni nuovamente a leggerlo perché sai di non aver prestato adeguata attenzione a questa o quella vignetta. Ogni volta però succede di comprendere la trama in una chiave di lettura diversa, ogni volta sempre più ingarbugliata, ma incredibilmente fantastica! Vorrei dirvi che leggere questo volume vi porterà via una manciata di minuti, visto il numero di pagine e la ristrettezza delle battute..."Vorrei ma non posso" perché ve l'ho detto, una volta iniziato si entra in un loop dal quale è difficile uscire.
Premesso che Jesse Jacobs è un genio visionario, che con i suoi particolarissimi disegni riesce a farti entrare in un mood psichedelico e tutto suo. Va poi aggiunto che la trama, proprio per i suoi diversi livelli di lettura, riesce a far scattare quella molla nel cervello e a generare diversi interrogativi.
Dopo la passeggiata tutta verde a spasso tra i pericoli del mondo, stavolta il fumettista canadese ci racconta nientemeno che la creazione di questo mondo, reinterpretando a modo suo la Genesi, che da sempre è oggetto di dibattito tra scienza e religione. L'autore lo fa proprio mescolando questi due "pensieri", mixandoli tra loro al punto giusto, così da confondere (volutamente) il lettore, il quale finisce poi in questo loop di divinità scientifiche, animali bizzarri, e personaggi atipici.
Insomma nulla è normale e ordinario in questo fumetto, nulla è come lo si conosce, come lo si immagina, ed è proprio questa visione atipica e psichedelica che fa si che il lettore rimanga affascinato da quest'opera eclettica. Tutto inizia ovviamente con una sfida (è sempre così), quella tra Ablavar e Zantek, che per mettersi in mostra, per primeggiare l'uno sull'altro iniziano a dar vita a nuove forme di vita. Il buon Ablavar inizia dando vita al pianeta terra, popolandolo di forme di vita arcaiche e preistoriche, i dinosauri appunto, che però non suscitano neppur per un secondo interesse nel Consigliere. Segue appunto la famosa distruzione che ha portato all'estinzione dei dinosauri. Ma una fine è sempre un nuovo inizio, e proprio dallo "sbaglio" iniziale Ablavar trae ispirazione per nuove forme di vita, gli ani-mali. Questo però stuzzica contemporaneamente l'ingegno di Zantek, che spinto dalla voglia di primeggiare, ma soprattutto mosso dalla voglia di distruggere le creazioni del suo avversario, da vita agli u-mani. Assistiamo quindi alla nascita delle due specie, ma soprattutto scopriamo come i secondi poi siano diventati spietati predatori.
Grazie a questo espediente l'autore riesce a raccontare l'oscurità che risiede nell'animo umano, la spietata violenza che viene fuori a seguito di uno spargimento di sangue, l'istinto di sopravvivenza che ci rende appunto predatori. Allo stesso tempo però, man mano che la sfida e la lotta tra i due esseri superiori va avanti, la vita si evolve, muta e cresce, e le due "dimensioni" inizialmente separate e contrastanti, riescono a coesistere, seppur in modo labile (come tutti noi sappiamo).
Nonostante la complessità e la genialità della trama, ciò che però colpisce, ancora una volta, e la rappresentazione della storia, ed il susseguirsi delle tavole e delle vignette. L’autore riesce a combinare il mondo del fumetto moderno e quello dell’arte passata, mescolando tra loro diversi riferimenti, primo fra tutti quello ovvio rivolto ad Escher, del quale Jacobs riesce a rendere in qualche modo suo lo stile ecclettico. Questi riferimenti vengono fuori essenzialmente quando le tavole “narrative” vengono interrotte da quelle puramente “raffigurative”, che sembrano essere quasi illustrazioni a se stanti, che possono essere semplicemente scisse da tutto il resto. Come per Safari Honeymoon poi, tutto è affidato ad un solo colore, il porpora che domina ognuna delle tavole diventando senza alcun dubbio il colore della creazione.
Per comprendere a pieno questo fumetto però bisognerebbe leggerlo, quindi vi invito a farlo e a lanciarvi in questo psichedelico loop di genialità.
See you soon! -Lewis
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