Buongiorno e buon lunedì amici di Everpop! La primavera è ormai dietro l'angolo, e per affrontarla al meglio che ne direste di fare un bel giro nel selvaggio west?
MY POINT OF VIEW
Ho capito una cosa, ormai devo riporre poca fiducia nei fumetti, perché sta capitando sempre più spesso che quelli su cui ho poche aspettative si rivelano essere dei gran gran fumetti. Ultimissimo esempio è "Gus" di Christophe Blain per BAO Publishing, che mi incuriosiva perché ne avevo sentito parlare in giro, ma non mi attirava più di tanto per le sue copertine. QUANTO MI SBAGLIAVO (e quanto son felice di essermi sbagliato).
Una volta aperto un volume di questa serie western è impossibile non rimanerne stregati. Personaggi inimitabili, ambientazioni nostalgiche, una trama sottilissima che apparentemente non collega un volume all'altro, ma che invece vive e sopravvive capitolo dopo capitolo. Questi sono solo i primi tre punti di forza di questa serie francese, che con il suo stile un po' retro, uno stile tanto tanto francese, riesce a sorprendere e catturare (stavolta i due termini sono azzeccatissimi).
Partiamo parlando dei personaggi. Inizialmente si è portati a pensare che l'unico e indiscusso protagonista sia Gus, il bandito dal naso lungo a cui non ne va bene una. L'antieroe pasticcione, amante delle belle donne, che puntualmente se ne ritorna nella sua tana a bocca asciutta. Un personaggio energico, scalmanato, chiassoso, ma anche tanto furbo e ingegnoso, che spicca per una qualità in particolare, il suo umorismo. Gus è un tipo che fa ridere, tanto, che però come accennavo non è l'unico vero protagonista di questa serie. Basti pensare al secondo volume, dove il pasticcione Gus cede il posto di protagonista a Clem, il fidato compare, solitario e taciturno, dai rossi capelli "broccolosi". Il rosso seduttore infatti si alterna costantemente con lo sfortunato Gus, diversificando ogni volume dall'altro.
Questa diversificazione la si intuisce anche a livello di trama: ogni volume, ed ogni storia, sembra essere scollegata dalla precedente/successiva, apparendo come dei singoli racconti. Ad una prima occhiata e lettura sembrerebbe anche così, in realtà però, pur potendo intraprendere la lettura di un volume qualunque della serie, storia dopo storia i riferimenti ai capitoli principali sono evidenti e svariati. Quindi se volete davvero capire fino in fondo questo fumetto vi consiglio di leggerlo dall'inizio. Ogni capitolo si diversifica da un'altro per l'evoluzione e lo sviluppo delle trama, i temi trattati...e persino per il modo con cui riescono a far ridere il lettore. La risata è assicurata! Chiara, lineare e diretta, la trama si adatta perfettamente per essere un fumetto divertente, carico di humor, capace di scatenare la risata anche senza una battuta, ma solo attraverso l'espressività dei volti. Accanto all'umorismo Christophe Blain affianca l'erotismo, in modo molto semplicistico e per nulla volgare. L'ossessione di Gus è infatti il sesso, che cerca disperatamente capitolo dopo capitolo, ma che invece puntualmente "bussa alla porta" dei suoi compari.
Il primo volume "Nathalie" ci presenta il gruppo di banditi: Gus, Clem e Gratt, tre allegri e spensierati compari alle prese con la dura vita del west. In questo primo volume è chiara la diversificazioni da serie simili a questa, come ad esempio potrebbe essere un western divertente come Lucky Luke: più che gli assalti alle carovane, i colpi in banca, e gli astuti piani di conquista, l'autore si concentra sulla vita quotidiana dei tre protagonisti, sui loro dubbi, i loro timori, le loro pene amorose...le notti a bocca asciutta di Gus.
Il secondo volume, "Bel Bandito", segue la scia del primo, ma lascia il testimone a Clem, sulla sua famiglia, sulla sua attiva vita amorosa. Ci presenta in modo più dettagliato l'elegante bandito dai capelli rossi, e la sua continua paura di esser scoperto in compagnia della sua bella amante (io l'ansia me la immagino proprio come quella di Clem).
Mettete però un po' da parte l'amore, perché nel terzo volume "Ernest" è chiara l'ispirazione di tipo western. Le scorribande e i giochi di letto si alternano ancora una volta, ma l'ambientazione principale stavolta è il bar/locanda, che predomina qua e là tra le tavole, e appare quasi come un vero e proprio protagonista, che fa da spalla costante allo sfigatissimo Gus.
L'Happy Ending (prendetelo in senso lato) ce lo fornisce poi il quarto volume "Happy Clem", che estrapola la bellezza di ognuno dei volumi precedenti, mescolandola, e dando vita a un fumetto western divertente e con il giusto pizzico di erotismo. Se i volumi precedenti ospitavano al loro interno diverse storie, in quest'ultimo volume la storia principale è soltanto una, e procede su tutto un altro binario. Insomma, tutta un'altra storia. E' chiarissima l'evoluzione stilistica dell'autore, che in questo nuovo capitolo della serie brilla letteralmente, come la miccia in copertina.
A nove anni di distanza dal terzo volume l'autore dimostra di non aver perso la sua forza, ma bensì di aver subito un ulteriore incremento ed evoluzione, che spero possa sfociare in una nuova avventura, in nuovi volumi che son pronto stavolta ad accogliere a braccia aperte! Insomma, ormai...vado pazzo per il Far West!
See you soon! -Lewis
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