Buon venerdì Evereaders! Quest'oggi vi lascio una recensione con tanto di sorpresa. Curiosi? Correte a conoscere Erased di Kei Sanbe, e date il benvenuto a...
di Kei Sanbe
TITOLO ORIGINALE: Boku dake ga inai machi
EDITORE: Star Comics Edizioni
GENERE: Seinen/Thriller
VOLUMI: 9 (Serie Conclusa)
TITOLO ORIGINALE: Boku dake ga inai machi
EDITORE: Star Comics Edizioni
GENERE: Seinen/Thriller
VOLUMI: 9 (Serie Conclusa)
PREZZO: 5,90€ cad
USCITA: set 2016
TRAMA
Satoru Fujinuma è un aspirante mangaka senza molte speranze di successo. È piuttosto disilluso dalla vita, eppure uno straodinario fenomeno gli consente – o meglio gli impone – di cambiare le carte in tavola: al verificarsi di un incidente, il ragazzo viene catapultato indietro nel tempo per prevenirne le circostanze…
MY POINT OF VIEW
Ciao a tutti, sono Matteo “Met”, da oggi entro nella ciurma di Everpop per parlare e discutere di fumetti! Ho un debole per la sfera giapponese, ma leggo anche moltissime opere europee e americane. In generale preferisco un fumetto ‘disegnato bene’ ad uno ‘scritto bene’, perché amo perdermi tra i tratti a china delle tavole, ma non è assolutamente una regola, anzi. Spero che non siate troppo duri con le mie opinioni, sono molto sensibile!
Mi sono avvicinato ad Erased per puro caso,
incuriosito dalla copertina del primo numero, senza neppure leggere la trama.
Non ho voluto farmi prendere troppo dall’entusiasmo di una bella cover e ho
aspettato che la serie si concludesse per capire se ne valesse davvero la pena.
Col senno di poi mi rendo conto che ho fatto più che bene ad aspettare:
se avessi seguito la serie mese per mese probabilmente mi sarei strappato la
pelle ogni volta che finiva un volume, per quanto è stata coinvolgente.
Erased, il cui titolo
originale tradotto è più o meno “La città in cui manco solo io”, — lo
so, l’originale era più poetico, ma anche Erased rende molto l’idea del
plot — è un thriller dalle basi sovrannaturali. Il protagonista della serie è
Satoru, un ragazzo di ventotto anni che sta cercando di costruirsi una carriera
di mangaka, senza riuscirci. Nel frattempo vive con la madre e lavora come
fattorino per una pizzeria. La premessa iniziale sembra quasi essere autobiografica:
nel descrivere il disagio di Satoru nel vedersi rifiutare le proprie tavole da
tutti gli editori, Sanbe, l’autore, pare mettere in evidenza le sue, di
frustrazioni, di una gioventù in cui, probabilmente, anche lui ha visto molte
porte chiudersi. Questo approccio intimista e riflessivo ha fatto da vera
calamita per me: mi ero già innamorato del personaggio di Satoru, ed erano
scorse forse dieci, venti pagine appena.
L’intero primo volume è in pratica la premessa di tutta la
narrazione. L’autore descrive dettagliatamente i caratteri dei personaggi, gli
ambienti, la situazione iniziale, ma soprattutto introduce l’elemento
sovrannaturale della storia: il revival. Satoru ha, inspiegabilmente,
una sorta di ‘sistema di emergenza’ che in caso di pericolo di vita, sua o di
chi gli sta intorno, lo riporta indietro nel tempo di qualche minuto. La cosa
interessante è che il revival si riavvia all’infinito finché Satoru non
modifica quell’elemento chiave che risolve la situazione. Ammetto che il
revival è probabilmente un elemento narrativo che già abbiamo incontrato in
tantissime storie, ma, dopo qualche episodio iniziale volto a farcene capire il
funzionamento, alla fine del primo volume assistiamo a un colpo di scena (con
relativo revival) che ci spiazza totalmente e porta la narrazione a un
livello completamente diverso.
Dal secondo volume in avanti, la storia è un continuo
crescendo di intrecci ed è stato impossibile, almeno per me, darmi pace fino
alla fine della storia. Una sorta di punto di non ritorno, ma non voglio farvi
spoiler sull’evento specifico, anche se è all’inizio. Da quel momento, Kei
Sanbe ci trascina in un thriller che intreccia i fatti del presente con degli
omicidi di diversi anni prima, al centro dei quali la figura di Satoru sarà -
ovviamente - determinante per la risoluzione.
Nonostante l’intreccio si faccia sempre più complesso, la
trama non è mai forzata, e persino nel finale è dato ampio spazio alla
risoluzione, senza fretta di concludere e senza svolte inverosimili. Ad
arricchire la storia principale, c’è un nono volume da considerarsi extra che
racconta quattro side-stories dal punto di vista di quattro dei personaggi
secondari. Non l’ho ancora letto ma sarà il prossimo acquisto in fumetteria, obbligatorio
visto come è andata per gli otto volumi precedenti.
L’unico aspetto che personalmente trovo un po’ debole è il
tratto. Sanbe è un autore grezzo che si concentra principalmente
sull’espressività dei personaggi e riesce sempre a trasmettere l’emozione che
sta provando una certa persona. Nel complesso però, il tratto non è sempre
preciso nel definire le figure umane, in particolare nelle proporzioni e nei
dettagli connotativi di un personaggio, mentre per le ambientazioni e gli
oggetti, Sanbe si assicura sempre che gli elementi chiave siano evidenti.
Inoltre il taglio delle inquadrature è studiato per guidare il lettore verso il
giusto ritmo, dando dinamismo quando la narrazione si agita oppure quiete,
quando viviamo un momento riflessivo. In sostanza, seppure il tratto non sia
eccezionale (ma migliora nel corso dei volumi), l’autore sa come trascinarci
nella lettura a prescindere dalle imperfezioni sulle tavole - una capacità
riconoscibile in pochi mangaka.
Erased è una lettura piacevole
e sorprendentemente matura già dalle prime pagine. Le riflessioni di Satoru non
si limitano all’aspetto fantasy dei revival ma più in generale sul senso della
vita, sulle relazioni e le opportunità che essa ci concede. Anche l’antagonista
principale è dipinto con una tridimensionalità notevole e rappresenta
un’occasione per riflettere sul comportamento umano. Torno a ripetere che, una
volta iniziato, è stato impossibile smettere di leggere. Assolutamente
consigliato.
Yatta! Alla prossima! -Met
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