martedì 31 ottobre 2017

Cinescopio: Vittoria e Abdul di Shrabani Basu (Recensione)

recensione vittoria e abdul

VITTORIA E ABDUL

Buongiorno e bentrovati amici di Everpop! Iniziamo la giornata parlando di una nuovissima pellicola che ho avuto modo di vedere e apprezzare lo scorso sabato! Pronti?


VITTORIA E ABDUL
                                                                         
REGIA: Stephen Frears



GENERE: Drammatico/Biografia



SCENEGGIATURA: Lee Hall


SOGETTO: Shrabani Basu

CAST: Judi Dench; Ali Fazal; Eddie Izzard; Tim Pigott-Smith;

PRODUZIONE: Tim Bevan, Eric Fellner, Beeban Kidron, Tracey Seaward

DISTRIBUZIONE: Universal Pictures



DURATA: 112'



ANNO: 2017


CIAK SI RECENSISCE

Amore, Amicizia e Lealtà, questi i tre capisaldi di una delle più belle pellicole di quest'anno. Uno dei film più profondi e toccanti di sempre che riporta alla luce una delle storie più dolci della Storia, una favola "reale", basata sull'omonimo libro di Shrabani Basu, che ha fatto tanto parlare di se tanto in passato quanto oggi. Dopo averci presentato una brillante Hellen Mirren nelle vesti di una "giovane" Regina Elisabetta II, Stephen Frears torna alla regia di una pellicola regale concentrandosi stavolta sul personaggio di Vittoria.

Un personaggio maestoso e alla fine della sua vita anche un po' irriverente quello della Regina Vittoria, che durante gli ultimi anni della sua vita ha saputo tanto far parlare di se, soprattutto per via della presenza a corte del fidato amico e maestro Karim Abdul (un personaggio cancellato dalla storia per volere dello stesso figlio della regina, Bertie). Il suo è un personaggio fragile ormai sconfitto dal peso del tempo e della vita, che si appresta ad abbandonare tutto in vista di una fine ormai sempre più prossima. O almeno fin quando non giunge a palazzo l'indiano Abdul, un segretario del penitenziario addetto alla registrazione dei prigionieri, con il compito di consegnare alla Sovrana una moneta celebrativa, il mezzo che permetterà alla regina di riacquistare un barlume di vita e di speranza.

judie dench queen movie

Quella che viene tratteggiata all'interno di questo film, grazie alla collaborazione tra regista e cast, è una donna maestosa sì, ma anche tanto fragile e sola, una donna ormai rassegnata, imprigionata nella sua prigione di sfarzo e ricchezza. Quella di Judi Dench è una regina Vittoria semplicemente sublime, in ogni suo aspetto (anche quando si abbuffa a tavola), una donna intelligente e saggia, che però non disdice nuovi insegnamenti e non si ferma davanti all'ignoto, che invece affronta di petto e con il sorriso. La sua è un'interpretazione magistrale, come del resto ormai ci si aspetta da un'attrice così immensa, che sottolinea il suo essere regina dentro e fuori dal film.

Quello di Karim Abdul invece è un personaggio che mescola saggezza e umiltà, una figura dalla quale traspare immensa lealtà contenuta in un cuore puro e buono che non può far altro che dispensare amore. Un uomo puro e di sani principi, pronto a tutto pur di conquistare la fiducia dell'amata Imperatrice d'India, disposto a sacrificare la sua vita quotidiana, le sue abitudini e la sua famiglia, pur di ammirare il sorriso sulle labbra della sua sovrana. Quello che ci presenta Ali Fazal non è un semplice servo, ma bensì un regal maestro che conserva la sua umiltà nonostante le ricchezze ed il potere che gli viene affidato. L'attore riesce a sostenere la figura della Dench e ad affiancarla con immensa bravura, equilibrando la tristezza iniziale che traspare dalla figura della regina.


Il film si divide essenzialmente in due parti, quella iniziale che mette a confronto le differenze religioso-culturali dei due personaggi, e quella secondaria che si concentra invece sul rapporto d'amicizia e di lealtà tra i dueNonostante le note e le sfumature drammatiche che abbracciano le scene iniziali e quelle finali, il film risulta leggero e piacevole nella sua totalità, grazie soprattutto alle scene ironiche, contraddistinte dal classico humor inglese, che riescono a smorzare le atmosfere pesanti generate dalle continue trame tessute nell'ombra dagli stessi membri di corte "fedeli" alla regina. Quello di Frears è tanto un film quanto una finestra sul passato, raccontata in modo sapiente, così da risultare leggero e profondo allo stesso tempo.

DAL LIBRO AL FILM


Non molto differenze sorgono tra i due prodotti, entrambi delicati e raffinati e godibili a prescindere l'uno dall'altro. Ben pochi sono i punti di divergenza tra il libro ed il film, ma tra essi ne spicca comunque uno: l'emotività legata ai personaggi, alle loro azioni e alle conseguenze. Nel libro di Shrabani Basu (edito in Italia da Piemme Edizioni) la storia appare molto più emotiva, soprattutto dal punto di vista della caratterizzazione dei personaggi. Pur non apparendo come una vera e propria biografia, il libro presenta due personaggi, quello di Abdul e della Regina Vittoria, incredibilmente reali e profondi. L'emotività che traspare dalle scene nelle quali viene esposto il legame tra i due è pura e travolgente, capace persino di commuovere il lettore, soprattutto nelle battute finali. Sono la follia e l'eccentricità della regina a venire fuori dalle pagine di questo libro, accompagnate dall'umiltà e dalla bontà di Abdul, che mescolate tra loro creano uno dei più dolci romanzi storici degli ultimi tempi. Una "moderna" testimonianza dell'abbattimento delle pareti razziali che vengono abilmente abbattute all'interno di questa storia, grazie al curioso e sorprendente rapporto che si viene a creare tra due personalità così diverse eppure così simili.

Un percorso, quello dal libro al cinema, che vi consiglio di affrontare in entrambi i sensi. Una storia tutta da scoprire e riscoprire, capace di riempire il cuore.
See you soon! -Lewis

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