Bentrovati amici di Everpop! La giornata di oggi inizia in compagnia di Laura Facchi e del suo nuovo romanzo per ragazzi Il giglio d'oro, edito De Agostini!
EDITORE: DeA Planeta Libri | GENERE: Fantascienza
PAGINE: 330pp | TITOLO ORIGINALE: Il giglio d'oro
USCITA: 03 ott 2017 | PREZZO: € 14,90 | EBOOK: € 6,99
TRAMA
Occhi viola come uno smalto Chanel, capelli bianchi come il ghiaccio e una strana macchia dorata a forma di giglio sulla spalla. Astrid è diversa da tutte le ragazze che conosce e l’ha sempre saputo. Per lei quel fiore che brucia sulla pelle è solo una delle tante stranezze che la rendono un tipo da cui è meglio stare alla larga. Nasconderlo è l’unico modo per sentirsi normale. Anche Kami, a miliardi di chilometri di distanza, vorrebbe sentirsi normale. È il figlio del tiranno di Lundea, che ha messo in ginocchio il pianeta, e cerca un modo per riscattare se stesso e il suo popolo. Kami e Astrid non si conoscono, ma sono più simili di quanto potrebbero mai immaginare. Perché Lundea e la Terra sono pianeti gemelli, uniti da un legame indissolubile di energia. Ogni volta che sulla Terra nasce una persona, ne nasce una anche su Lundea, e quando muore, anche il suo doppio subisce la stessa sorte. Nessuno è immune a questo meccanismo, tranne i Gigli d’Oro. Esseri unici e straordinari che ormai stanno diventando sempre più rari. E mentre Kami cerca il Giglio d’Oro che possa salvare la sua gente, Astrid, sulla Terra, scopre l’amore, proprio quando una verità eccezionale e spaventosa la scaraventa sull’orlo di un baratro in fondo al quale la attende una scelta dolorosa. La più dolorosa di tutta la sua vita.
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BOTTA&RISPOSTA
QUEST
Partiamo parlando della tua protagonista: Astrid. Il suo è un personaggio davvero ben caratterizzato, progettato per sembrare il ritratto di una persona realmente esistente, e questo non è certo semplice. Mi viene quindi da chiederti, rispetto alla tua idea iniziale, rispetto alle prime bozze, quanto e come è cambiato e si è evoluto il suo personaggio?
Astrid non tanto in realtà. Nella prima bozza, che era appunto riferita ad un pubblico di bambini, aveva 8 anni però in lei cominciavano ad esserci già tutte le caratteristiche che ritroviamo nel personaggio finale, come la sua intelligenza ad esempio. Il suo è uno di quei personaggi che ho sentito vicino sin da subito, a differenza di Kami. Forse all’inizio era molto più cerebrale, pensava tantissimo ed era piena di dubbi e paranoie. Era molto simile a me, ecco. Era troppo chiusa in se stessa inizialmente e questo non andava assolutamente bene per una ragazzina di sedici anni come lei. Ho cercato quindi di tirar fuori tutta la sua freschezza e ridurre al minimo questa sua “pesantezza” che però è comunque un suo tratto caratterizzante. Questo ha portato alla sua evoluzione che ha portato con se l’ironia che inizialmente ad Astrid mancava.
QUEST
E per quanto riguarda Kami invece?
Kami non c’era nella primissima versione, quella ancora sul mio pc che non vedrà mai la luce. Lui non c’era perché la mia idea che tutto si svolgesse sulla Terra, ma quando poi sono passata alla fase di ideazione, durante una riunione mi balzò alla mente l’idea che poteva esistere una controparte lundeana, quello che poi ha preso il nome di Kami, per l’appunto. La storia era già stata delineata, si trattava solo di inserire la figura della controparte, un personaggio che dovevo far nascere da zero. Tirarlo fuori a metà dell’opera è stato piuttosto difficile perché da un lato avevo già una protagonista ben strutturata e definita, anche se devo ammettere che è stato piuttosto divertente far nascere da zero un ragazzo, di cui ho dovuto indossare i panni e vivere la sua storia. Il resto l’ha fatto lui, sviluppando da solo la sua sicurezza e il suo coraggio.
QUEST
Com’è nata invece Lundea, questo mondo parallelo?
Be’ è nata così, d’improvviso, una sera qualunque. Devo ammettere che non ho mai letto molta fantascienza, però le pochissime cose che ho letto mi sono sempre molto piaciute. Era da un po’ che mi ripetevo che mi sarebbe molto piaciuto esplorare quel genere e provare a scrivere un racconto di fantascienza. All’inizio quindi era un semplice racconto, fatto di mondi paralleli e doppi, di cui mi sono innamorata parola dopo parola e questo ha fatto sì che il racconto divenisse ben presto romanzo.
QUEST
Quali fattori del mondo reale hanno influenzato la creazione di questo mondo fantastico?
Be’..tutti quelli che odio! Se ci pensate Lundea è proprio l’utopia, un luogo fantastico dove mi piacerebbe vivere perché non esistono inquinamento ne razzismo e nemmeno la povertà. Ovviamente anche su Lundea ci sono problemi di gestione, però rimane comunque un luogo che si è sviluppato in maniera completamente diversa dal nostro.
QUEST
Quali fattori del mondo reale hanno influenzato la creazione di questo mondo fantastico?
Be’..tutti quelli che odio! Se ci pensate Lundea è proprio l’utopia, un luogo fantastico dove mi piacerebbe vivere perché non esistono inquinamento ne razzismo e nemmeno la povertà. Ovviamente anche su Lundea ci sono problemi di gestione, però rimane comunque un luogo che si è sviluppato in maniera completamente diversa dal nostro.
QUEST
Come mai hai deciso di
alternare la narrazione dalla prima alla terza persona?
Be’ in
realtà sin da quando è arrivato Kami ho iniziato a pensare se far parlare anche
lui in prima persona, ho però subito capito che qualcosa sarebbe andato storto.
In primo luogo volevo sottolineare il fatto che fosse Astrid la protagonista, e
poi in secondo luogo avvalendomi della terza potevo spiegare alcune cose di
Lundea che se avessi usato la prima non avrei potuto usare. La terza persona
insomma mi ha permesso di spiegare Lundea, cosa che con la prima persona
sarebbe stato difficile perché avrei dovuto raccontare il pianeta dal punto di
vista di Kami, ma lui è un lundeano e quindi certe cose non le avrebbe spiegate
con il giusto interesse. E poi devo ammettere che questo cambio mi piaceva,
entrare dentro il personaggio protagonista e poi tenersene un po’ fuori.
QUEST
Diversità
e accettazione sono i punti cardini del tuo romanzo, ma risulta spontaneo
chiedersi quale fosse in partenza il messaggio che volessi passare ai tuoi
lettori.
Volevo
comunicare ai lettori che è importante credere in se stessi, che la forza che
si ha dentro, il giglio d’oro che si nasconde, è in realtà la nostra più grande
potenza. Spesso le cose che abbiamo paura possano passare per oggetto di derisione,
sono quelle che ci portano a volare. Bisogna avere il coraggio di svestire i
panni ordinari del gruppo ed essere se stessi.
QUEST
La scelta di avere un finale chiuso, ma che in realtà è anche aperto, è perché pensi che in futuro potremmo nuovamente tornare su Lundea e leggere dei due protagonisti?
Devo
dire che all’inizio per me il finale poteva tranquillamente essere un finale
chiuso, però mi rendo conto allo stesso tempo che dall’altra parte c’è un
pianeta agonizzante che ha tanto altro da dire, e insomma ho tante altre cose
in mente che vorrei accadessero, ma questo dipende dai lettori e da quanto il
libro riesca a conquistare la loro fiducia.
QUEST
Passiamo a qualche domanda
sulla tua carriera da scrittrice. Poiché prima di questo romanzo hai scritto
libro completamente diversi, risulta spontaneo chiedersi come mai tu sia
approdata a questa storia per ragazzi. Cosa ti ha spinta a scrivere questo
romanzo YA?
Non mi
ha spinto niente a scrivere questo nuovo genere, è arrivato un po’ per caso.
Diciamo che è cambiata una gran cosa nella mia vita in questi anni: sono
diventata una madre, per cui diventare una madre significa veder la propria
libreria mutare e riempirsi di libri sempre nuovi e diversi: prima gli albi
illustrati, poi i libri per ragazzi, e così via. Sono entrata così in questo
meraviglioso mondo che prima non conoscevo e questo ha fatto sì che
l’immaginazione si aprisse in spazi tutti nuovi, senza che me ne rendessi
conto. Un giorno mi è quindi venuta questa idea, l’idea di questo pianeta
parallelo, e da lì si è generato tutto, perché solitamente succede sempre così,
arriva l’idea e tu non puoi far altro che star lì a pensare e pensare. Insomma,
questa storia è nata così, un po’ per caso, non è stata una decisione
cosciente, si è palesata e mi sono quindi ritrovata a scriverla tutta. C’è poi
da dire che inizialmente non doveva essere un libro per ragazzi, ma bensì un
libro per bambini, che si intitolava comunque Il Giglio D’oro, di cui ho
scritto ben 350 pagine, che poi ho dovuto riscrivere per riadattarlo ad un
pubblico più maturo. Per la prima volta mi sono ritrovata a stendere persino
una scaletta, cosa che non avevo mai fatto prima! E’ stato davvero bello, anche
se molto impegnativo.
QUEST
Per la prima volta hai
utilizzato una scaletta, ma com’è il tuo processo creativo di solito? Ti è mai
capitato inoltre il “blocco dello scrittore”? Se sì, cosa fai per farlo
passare?
Tendenzialmente
quando arriva butto giù stupidaggini. Cerco sempre di scrivere, anche se sono
poco ordinata, anzi caotica in realtà, non riesco a dirmi “ok ora scrivo dalle
nove fino alle cinque”. Mi piacerebbe diventare ordinata in questo senso e devo
dire che questo romanzo mi ha spinto molto in quella direzione. Per la scaletta
devo ammettere che ho avuto qualche problema all’inizio, continuavo a ripetermi
che non mi serviva ma che anzi potevo continuare a seguire il metodo di sempre,
fin quando poi non mi sono resa conto che una scaletta era necessaria per non
perdermi, ma a metà dell’opera, per non perdermi.
QUEST
Quanto tempo hai impiegato
per tirar fuori questo romanzo?
Dipende…Se
consideriamo quel primo romanzo che ho scritto e poi buttato via, per poi
riscriverlo da capo, tenendo conto poi di tutte le riscritture, direi un anno e
mezzo o forse più. Se invece consideriamo la prima bozza di questo romanzo, una
decina di mesi, nei quali il lavoro più intenso è stato quello di revisione.
QUEST
Quali sono le tue fonti di
ispirazione? Sia come scrittrice che come lettrice?
Sono
caotica anche in questo! Non riesco a seguire un solo filone o un solo genere,
ma mi lascio attrarre da diverse cose. Ho da poco finito un romanzo spagnolo,
che mi è piaciuto moltissimo, mentre ora sto leggendo un librone di una
scrittrice hawaiana; ancor prima, due settimane fa, ho letto Hunger Games per
intero, visto che non l’avevo mai letto ma ero piuttosto curiosa. Come vedi
sono piuttosto caotica, ma mi lascio incuriosire, mi piace molto quando un
libro riesce ad incuriosirmi ancor prima di leggerlo. L’ispirazione è lo
stesso, è ovunque! Io però seguo sempre le mie idee, sono una vera e propria
fabbrica di idee, anche se nella stragrande maggioranza dei casi sono da
prendere e buttare via, quando arriva quella giusta, quella che riconosco
essere interessante, la coltivo sino in fondo, dal mattino alla sera.
QUEST
Mi ha incuriosito molto il
fatto che tu abbia scelto come protagonista una ragazza con un tratto
distintivo, il giglio, ben visibile che lei cerca in ogni modo di nascondere,
perché potrebbe in qualche modo metterla in situazioni poco piacevoli. Questa è
una cosa molto attuale se si pensa ad adolescenti ed adulti che pur possedendo
un tratto distintivo, che al 99% non piace, cercano in tutti i modi di
nasconderlo. Volevo per questo chiederti quanto ci fosse di te e della te
stessa adolescente in questa tua scelta.
Be’ c’è
sicuramente qualcosa di me e del mio passato da adolescente. Mi viene giusto in
mente che per un certo periodo ho sempre portato una frangia di capelli che mi
schermava e mi nascondeva dal resto del mondo, e c’era mio padre che mi diceva “hai
degli occhi bellissimi, scoprili!”. C’è quindi sicuramente molto di me, delle
mie paure e delle mie insicurezze, ma anche molto di tutti noi, perché almeno
una volta nella vita abbiamo tutti provato questa paura di esporci, di non
sentirci adatti ed essere quindi incompresi e quindi presi in giro.
QUEST
Com’è nata la tua passione
per la scrittura? Quando hai iniziato a scrivere per davvero?
Quando
ero molto giovane, per una noiosa malattia sono dovuta rimanere tanto in casa e
quindi lontana da scuola. In quel periodo leggevo tantissimo, passavo ore ed
ore a leggere ogni singolo libro trovato per casa. Credo che la mia passione
sia nata e sbocciata in quel momento. Mi piaceva scrivere tanto i temi, tenere
un diario segreto, cose del genere; da lì poi ho iniziato a comprendere la
differenza tra la scrittura privata e quella pubblica, che è stato l’input che
mi ha portato ad appassionarmi alla scrittura. E’ nata così, in maniera
semplice.
Per oggi è tutto, viaggiare per mondi paralleli e scoprire forme di vita non molto diverse da noi mi affascina non poco e quindi spero di poter leggere una nuova storia di Laura ambientata in questi fantastici mondi. E voi?
See you soon! -Lewis
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