STATO DI EBBREZZA
Buongiorno e bentrovati amici di Everpop! Anche oggi lascio la parola a Sunday per una nuova recensione cinematografica. Oggi tocca a Stato di Ebbrezza che a me è piaciuto tanto e a Sunday? Scopriamolo insieme!
REGIA: Luca Biglione | GENERE: Commedia/Drammatico
SCENEGGIATURA: Maddalena De Panfilis | DURATA: 90'
PRODUZIONE: Stemo Production, Toed Film | ANNO: 2018
DISTRIBUZIONE: Stemo | USCITA: 23 Maggio 2018
CAST
Francesca Inaudi - Maria
Melania dalla Costa - Beatrice
Andrea Roncato - Luigi
Fabio Troiano - Renato
CIAK SI RECENSISCE
Ci sono dei film capaci di colpirci al cuore e
farci rivivere emozioni e ricordi forti, di farci immedesimare completamente in
personaggi che con noi magari hanno ben poco a che vedere ma che vivono
esperienze e provano sentimenti che ci riportano a momenti specifici delle
nostre vite, positivi o negativi che siano. Stato di Ebbrezza per me è stato un
film del genere, in cui tanto mi hanno urtato i nervi i suoi personaggi quanto
ho rivisto in altri momenti me stesso e la mia vita, al netto di situazioni
radicalmente differenti.
Da un’idea di Maria Rossi, apprezzata comica
teatrale, Stato di Ebbrezza ne racconta - autobiograficamente - le
vicende più buie, la discesa nel tunnel delle dipendenze, dell’alcolismo,
concentrandosi perlopiù sulla sua prima esperienza in clinica. In un periodo in
cui l’invocazione del TSO è una battuta ricorrente e un meme diffuso sui
social, Maria Rossi e Luca Biglione vogliono ricordarci la serietà dietro il
trattamento sanitario obbligatorio, la delicatezza della malattia mentale,
la fatica necessaria per rialzarsi dopo un trauma, dopo una caduta, tanto
metaforica quanto didascalicamente reale: sin dall’inizio vediamo Maria,
interpretata da una Francesca Inaudi in stato di grazia, precipitare dal palco
durante un pezzo di stand up comedy. Pur mantenendo dei toni leggeri per buona
parte della sua durata, il film ci mostra da subito che, in questa storia, il
successo è una luce lontana e che prima occorrerà sudare e faticare, ma
soprattutto farsi male.
Stato di Ebbrezza mi ha convinto per molti
motivi.
Mi ha convinto perché ha il pregio di sembrare
molto vero. Nonostante non sia tecnicamente eccelso, riesce a calarci in una
realtà credibile, un’Emilia Romagna che non si nasconde dietro attori dalla
dizione perfetta ma che ci lascia ascoltare degli accenti onesti, promemoria
della bellezza dietro la varietà linguistica della nostra penisola. E poi
Andrea Roncato – nel ruolo del papà di Maria – è un po’ una garanzia.
Mi ha convinto perché riesce a raccontare anche
altre storie, anche se non tutte riescono a colpire allo stesso modo. Tra pazienti
affetti da ninfomania piuttosto che da disturbo ossessivo compulsivo, spiccano
secondo me il personaggio di Rosa, a cui presta il volto niente meno che Mietta,
pressoché incapace di dire la verità, e quello interpretato da Marco Cocci, a
mio avviso davvero interessante, sul quale preferisco lasciare un alone di
mistero. Non mi ha soddisfatto del tutto Beatrice (Melania Dalla Costa), però,
personaggio su cui il film punta molto ma che mi è parsa ricalcare
eccessivamente la figura di Micaela Ramazzotti nel bellissimo La Pazza Gioia di
Virzì.
Stato di Ebbrezza mi ha convinto perché il cameo
di Maria Rossi rende tutto ancora più sentito e più vero.
Hasta pronto! -Sunday
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