LEI E IL SUO GATTO
Buongiorno e bentrovati Everaders! In quest'ultima settimana di Everpop, prima della chiusura estiva voglio parlarvi di Lei e il suo gatto di Makoto Shinkai e Tsubasa Yamaguchi.
EDITORE: Dynit Manga | GENERE: Seinen
PAGINE: 162pp | TITOLO ORIGINALE: Kanojo to kanojo no neko
USCITA: 11 lug 2018 | PREZZO: € 14,90 | EBOOK: €
TRAMA
Un gattino viene abbandonato in un giorno di pioggia di primavera. Miyu vive da sola in un piccolo appartamento. Le loro strade si incontrano e inizia la loro vita insieme. Il tempo scorre e mutano le stagioni, i due protagonisti imparano a conoscersi e diventano inseparabili. Un anno di amore incondizionato raccontato attraverso gli occhi del gatto Chobi, con il tratto delicato e leggero di Tsubasa Yamaguchi e la poesia di Makoto Shinkai.
MY POINT OF VIEW
Partiamo subito con un elogio: IL MAESTRO SHINKAI E' UNICO E INSUPERABILE. Tante opere diverse le sue, ma simili per un aspetto in particolare: una volta ammirate (lette o semplicemente viste sullo schermo) rimangono fisse nel cuore e nella memoria. Le opere del maestro riescono a commuovere tutti e in modi sempre diversi, stavolta in particolare ci riesce attraverso una storia di vita quotidiana, attraverso il legame tra un gatto e la sua padrona. Un legame che permette al sensei di raccontare i sentimenti e le emozioni come solo lui sa fare, attraverso un linguaggio raffinato che lo rende un vero e proprio poeta del manga.
Nulla di più semplice come premessa per questa storia, per questo dolcissimo slice of life che proprio grazie alla sua semplicità riesce a ricavare, con estrema facilità, un posticino all'interno del cuore del lettore. Tutto parte con un gattino tutto bianco, Chobi, e la sua padrona, una ragazza che vive sola e deve continuamente dividersi tra la vita quotidiana e il lavoro, a volte persino rinunciando all'amore. Miyu, questo il nome della padrona, è una donna bella e indipendente che vive tutta sola in un bel appartamento che a volte, soprattutto nelle giornate malinconiche, sembra essere decisamente grande e vuoto. Insieme, gatto e padrona, vivono la vita di tutti i giorni, tra attimi di felicità condivisa e momenti più bui e tristi, dove le lacrime non mancano.
Una trama che di base si presenta per una semplicità di temi che evolvono pagina dopo pagina, acquistando in breve tempo spessore e importanza, per poi sbocciare come dei meravigliosi fiori, simbolo di tante emozioni diverse. Il fumetto è un continuo alternarsi tra gioia e malinconia, tra amicizia e solitudine, un altalena di sentimenti diversi visti attraverso gli occhi innocenti e incantati di un gattino, innamorato follemente della sua padrona. Quello che vuole raccontare il maestro è infatti una storia di amicizia che potrebbe sembrare, in un primo momento, forse un po' atipica, ma che in realtà è incredibilmente comune, soprattutto nella vita reale. Il maestro Shinkai sottolinea quindi questo legame tra umano e animale, un legame forte e saldo forse anche più forte di alcune amicizie tra persone. Qualcosa di reale e spontaneo che grazie al tocco di Makoto Shinkai diviene tenero e magico.
La poetica del maestro questa volta si mostra attraverso il susseguirsi delle diverse stagioni, che si fanno portatrici dei sentimenti di Miyu, sul quale volto le stagioni si esprimono con emozioni diverse. Tutto parte con la stagione primaverile, con l'allegria e la felicità e si conclude poi con l'inverno, freddo e malinconico. Ricordate però che dopo l'inverno torna sempre la primavera! E' proprio durante una giornata uggiosa primaverile che avviene l'incontro tra i due protagonisti, incontro destinato a portar il sole in una vita triste e solitaria. Chobi rappresenta la primavera in tutte le sue diverse sfumature, nonostante il suo manto bianco, ma soprattutto è portatore di gioia e allegria, proprio come il primo sole della stagione.
Amore, amicizia e lealtà questi i tre termini che maggiormente individuano e caratterizzano questa storia. Tre parole riassumibili da una sola figura, quella di Chobi il gatto, che si divide costantemente tra il ruolo di protagonista e quello di narratore. Una suddivisione precisa per un manga che è a tutti gli effetti uno storyboard, visto il taglio cinematografico e lo svilupparsi della storia, che sintetizzano perfettamente quella che è poi diventata la prima vera opera rappresentativa del maestro.
Un opera che nella versione a fumetti brilla grazie ai disegni di Tsubasa Yamaguchi, perfetti per la rappresentazione di un fumetto ricco di emozioni come questo. Lo stile del mangaka spicca per la leggerezza della linea, che pur non caratterizzandosi fortemente per l'andamento morbido delle forme, riesce ad essere elegante e delicato. Una storia dolce e allo stesso tempo malinconica si mostra quindi attraverso tavole raffinate, nella quale l'attenzione al dettaglio e importantissima. Le vignette sono ricche di particolari ma non risultano mai pesanti e piene, ma bensì caratterizzate da un particolare senso di libertà, dove il bianco in particolare gioca un ruolo importantissimo, soprattutto nella traduzione delle luci. Il vero vanto del maestro Yamaguchi però, a mio parere, è l'espressività dei personaggi, il vero e proprio mezzo attraverso il quale l'autore riesce a toccare il cuore del lettore, anche quando lo fa attraverso il dolce musino di un gatto.
Non riesco ad esprimere pienamente il caleidoscopio di emozioni che ha suscitato questa storia in me, anzi in realtà non riesco a tradurlo in parole scritte, perché questa storia mi ha così tanto toccato ed emozionato
Nulla di più semplice come premessa per questa storia, per questo dolcissimo slice of life che proprio grazie alla sua semplicità riesce a ricavare, con estrema facilità, un posticino all'interno del cuore del lettore. Tutto parte con un gattino tutto bianco, Chobi, e la sua padrona, una ragazza che vive sola e deve continuamente dividersi tra la vita quotidiana e il lavoro, a volte persino rinunciando all'amore. Miyu, questo il nome della padrona, è una donna bella e indipendente che vive tutta sola in un bel appartamento che a volte, soprattutto nelle giornate malinconiche, sembra essere decisamente grande e vuoto. Insieme, gatto e padrona, vivono la vita di tutti i giorni, tra attimi di felicità condivisa e momenti più bui e tristi, dove le lacrime non mancano.
Una trama che di base si presenta per una semplicità di temi che evolvono pagina dopo pagina, acquistando in breve tempo spessore e importanza, per poi sbocciare come dei meravigliosi fiori, simbolo di tante emozioni diverse. Il fumetto è un continuo alternarsi tra gioia e malinconia, tra amicizia e solitudine, un altalena di sentimenti diversi visti attraverso gli occhi innocenti e incantati di un gattino, innamorato follemente della sua padrona. Quello che vuole raccontare il maestro è infatti una storia di amicizia che potrebbe sembrare, in un primo momento, forse un po' atipica, ma che in realtà è incredibilmente comune, soprattutto nella vita reale. Il maestro Shinkai sottolinea quindi questo legame tra umano e animale, un legame forte e saldo forse anche più forte di alcune amicizie tra persone. Qualcosa di reale e spontaneo che grazie al tocco di Makoto Shinkai diviene tenero e magico.
La poetica del maestro questa volta si mostra attraverso il susseguirsi delle diverse stagioni, che si fanno portatrici dei sentimenti di Miyu, sul quale volto le stagioni si esprimono con emozioni diverse. Tutto parte con la stagione primaverile, con l'allegria e la felicità e si conclude poi con l'inverno, freddo e malinconico. Ricordate però che dopo l'inverno torna sempre la primavera! E' proprio durante una giornata uggiosa primaverile che avviene l'incontro tra i due protagonisti, incontro destinato a portar il sole in una vita triste e solitaria. Chobi rappresenta la primavera in tutte le sue diverse sfumature, nonostante il suo manto bianco, ma soprattutto è portatore di gioia e allegria, proprio come il primo sole della stagione.
Amore, amicizia e lealtà questi i tre termini che maggiormente individuano e caratterizzano questa storia. Tre parole riassumibili da una sola figura, quella di Chobi il gatto, che si divide costantemente tra il ruolo di protagonista e quello di narratore. Una suddivisione precisa per un manga che è a tutti gli effetti uno storyboard, visto il taglio cinematografico e lo svilupparsi della storia, che sintetizzano perfettamente quella che è poi diventata la prima vera opera rappresentativa del maestro.
Un opera che nella versione a fumetti brilla grazie ai disegni di Tsubasa Yamaguchi, perfetti per la rappresentazione di un fumetto ricco di emozioni come questo. Lo stile del mangaka spicca per la leggerezza della linea, che pur non caratterizzandosi fortemente per l'andamento morbido delle forme, riesce ad essere elegante e delicato. Una storia dolce e allo stesso tempo malinconica si mostra quindi attraverso tavole raffinate, nella quale l'attenzione al dettaglio e importantissima. Le vignette sono ricche di particolari ma non risultano mai pesanti e piene, ma bensì caratterizzate da un particolare senso di libertà, dove il bianco in particolare gioca un ruolo importantissimo, soprattutto nella traduzione delle luci. Il vero vanto del maestro Yamaguchi però, a mio parere, è l'espressività dei personaggi, il vero e proprio mezzo attraverso il quale l'autore riesce a toccare il cuore del lettore, anche quando lo fa attraverso il dolce musino di un gatto.
Non riesco ad esprimere pienamente il caleidoscopio di emozioni che ha suscitato questa storia in me, anzi in realtà non riesco a tradurlo in parole scritte, perché questa storia mi ha così tanto toccato ed emozionato
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