venerdì 22 marzo 2019

Liete Novelle: Il Muretto di Céline Fraipont e Pierre Bailly (Recensione)

IL MURETTO

Buon giorno e bentrovati in questo primo venerdì primaverile! Stamane ad aprire le danze c'è Il Muretto di Céline Fraipont e Pierre Bailly.

my point of view

Quanto può cambiarci la solitudine? Quanto può far male una casa vuota e silenziosa, una famiglia ormai lacerata e una cena in compagnia di se stessi? Ma soprattutto, cosa siamo disposti a fare per un briciolo di compagnia, anche la peggiore tra tutte? Vi siete mai posti domande del genere? A me sarà capitato di rado, ma dopo aver letto Il muretto devo ammettere che dubbi e interrogativi del genere mi lacerano letteralmente il cuore e la mente.

Aver assistito alla lenta discesa di Rosie, la protagonista di questo romanzo a fumetti, mi ha fatto aprire gli occhi sulla solitudine in maniera tutta nuova, forse più consapevole e, devo ammettere, anche un po' terrificante. Schietta, spietata e dannatamente sincera la storia di Rosie, di questa ragazzina sola e abbandonata, costretta a vivere da sola e crescere un po' prima del previsto, a soli 13 anni, la quale si ritrova in una spirale oscura di eventi che la trascinano lentamente sul fondo, nel quale però vi si trova inaspettatamente bene, obnubilata dall'alcol e dal fumo, che prima dell'ennesimo abbandono, da parte della sua migliore amica, non conosceva neppure. Dopo essere stata messa da parte prima dalla madre, a causa di una fuga romantica, poi dal padre, per via dei suoi continui impegni lavorativi e infine dalla migliore amica Nath, a causa della pessima influenza che esercitava su di lei, Rosie si ritrova sola ad un muretto, quel luogo che fa da nuovo inizio alla sua nuova vita, una vita che non credeva potesse mai essere così travolgente, spericolata ma incredibilmente piacevole; un nuovo inizio possibile solo grazie all'intervento di Jo, un ragazzo dall'animo dannato che le regala una nuova prospettiva di vita mai presa in considerazione prima dell'incontro.

La storia si presenta con un ritmo lento e (inizialmente) aggraziato, accelerando via via per permettere al lettore di vivere la stessa vita sfrenata nella quale Rosie si ritrova immancabilmente. A partire da Rosie i due autori iniziano a tessere una trama, che non si intreccia mai con nessun'altra, nonostante l'intervento di Jo rimanga fisso e costante. Questo permette ai due autori di concentrarsi su ben poche tematiche e quindi sul concetto stesso di solitudine, il quale ne diviene così il nucleo generante dell'intera opera e quindi della stessa esistenza della protagonista. Ricorrendo ad una prosa semplice ma efficace la Fraipont riesce a rendere questo fumetto un vero e proprio romanzo di formazione, che per certi versi mi ha fatto provare le stesse emozioni, gli stessi timori adolescenziali, che solo Salinger con Il Giovane Holden era riuscito a fare prima d'ora.

Bisogna riconoscere la bravura della sceneggiatrice, la quale è riuscita con gran maestria a caratterizzare una ragazza persa e sola in maniera così attenta e minuziosa da sembrare incredibilmente reale. Il personaggio di Rosie, per via degli eventi che incidono su di lei, ma soprattutto per i vuoti che le si generano tutt'attorno, appare come un ritratto chiaro e tangibile, una presenza solida nonostante le tremolanti fondamenta su cui poggia. Sono vividi il suo timore, la sua paura e la sua insicurezza, così come allo stesso modo sono tangibili la sua tristezza e il suo vuoto interiore alla costante ricerca d'amore e di compagnia. Il suo ritratto mi ha stravolto, lasciato senza fiato e, soprattutto nelle battute finali, commosso per la sofferenza che viene fuori da questa little girl lost.

A rendere tangibili questi vuoti ci pensa Pierre Bailly, che attraverso l'uso del nero ribalta il concetto stesso di vuoto, che in questo fumetto appare pieno e per questo motivo asfissiante. Il tratto è minimo, poiché sono proprio questi pieni a caratterizzare le tavole, ma risulta forse lo stile più efficace per rendere reali le emozioni provate da Rosie e in particolar modo per rendere vera la solitudine che l'attanaglia.

Leggendo questo fumetto ho capito il motivo della nuova edizione da parte di Eris Edizioni, perché una perla del genere deve assolutamente arrivare alla mente e al cuore dei lettori. Se non mi credete, constatatelo con i vostri occhi!
See you soon! -Lewis

IL MURETTO

  • Autori:Céline Fraipont e Pierre Bailly
  • Editore:Eris Edizioni
  • Genere:Romanzo di Formazione
  • Pagine:190 pp
  • Uscita:Gennaio 2019
  • Prezzo:€ 17,00
  • Titolo originale:Le Muret
  • Nazionalità:Francese
TRAMA
1988. Rosie ha tredici anni e si ritrova a gestire il suo tempo e cavarsela dopo che i suoi genitori l’hanno lasciata da sola. La madre ha seguito un altro uomo all’estero e il padre lavora per lunghi periodi fuori città. I giorni per lei passano tutti uguali. Arrivata davanti a scuola sempre più spesso decide di non entrare e se ne torna a casa ad annoiarsi nel tentativo che il tempo passi. Un’inquietudine sconosciuta la invade. Inizia a calcolare la distanza tra le sue esigenze e il mondo che c’è la fuori con l’impressione crescente di sentirsi lontana e diversa. Non sa come reagire e ripiega nella solitudine e nell’alcool, rubando qualche bicchiere di whisky dalla bottiglia del padre. Poi incontra Jo, un ragazzo poco più grande di lei che vive da solo e di piccoli espedienti. Le sue idee sono diverse, ai margini rispetto al mondo che Rosie conosce, ma lui riesce a comprende le sue ansie e le sue incertezze. Passano insieme le ore in silenzio ad ascoltare musica: la Mano Negra, Bauhaus, Minor Threat, tra i poster dei Crass e di Robert Smith. Rosie non sa come si fa a non sentirsi estranea e inadatta. Non sa ancora come poter guardare dritto davanti a sé. A poco a poco i due ragazzi lasciano sbocciare l’attrazione che provano l’uno per l’altra. Una bella storia d’amore che finirà sotto una pioggia glaciale e sconvolgente…
Disegni
8/10
Trama
8/10

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