giovedì 19 settembre 2019

Liete Novelle: Ramo di Silvia Vanni (Recensione)

RAMO

Buongiorno e buon giovedì Evereaders! Oggi la giornata si tinge di dolce malinconia con Ramo di Silvia Vanni.

my point of view

Dicono che essere tristi faccia male alla salute, ma si dice anche che piangere aiuta a cacciar via tutta la tristezza e quindi a superare le avversità. Ci sono però delle volte in cui la tristezza si palesa davanti ai nostri occhi in maniera differente, attraverso storie che non ci appartengono ma in qualche modo troviamo care e vicine a noi. A me è successo proprio ieri sera leggendo Ramo, il nuovo graphic novel di Silvia Vanni che esce proprio quest'oggi per Bao Publishing.

Ramo è una storia sulla morte, sul lutto ed il conseguente superamento (anche se in realtà non lo superiamo mai per davvero). E' la storia di Altea una giovane donna che dopo aver perso la persona a lei più cara si trova a dover fare i conti con i suoi ricordi, i suoi oggetti e un'infinità solitudine. Quella solitudine nella quale però si muova Omar, ormai Ramo (perché un riflesso), un fantasma che sembra aver avuto a che fare, anche solo per poco, con la nostra scoraggiatissima protagonista. Costretto a vagare ancora nella terra dei vivi, Ramo aiuta come può Altea, facendola da spirito protettore, finché può.

Attraverso la loro storia, i loro incontri casuali e un amore non corrisposto, l'autrice ci mostra come una giovane come Altea possa superare la perdita di un amore forte e importante. Tra presente e passato, attraverso flashback scanditi da uno stile leggermente differente, Altea e Ramo affrontano i loro seppur brevi incontri, scanditi da occhiatine veloci, tanta timidezza e un accompagnamento musicale indimenticabile, soprattutto per chi rimane ancora qui.

Si parla d'amore in questo romanzo a fumetti, l'amore esplicitato in forme e maniere differenti: da un lato l'amore spassionato e sincero di Altea per il suo ragazzo, dall'altro invece quello celato e puro di Omar. Due amori che ben presto diventano impossibili, ma non per questo meno intensi e travolgenti. Devo ammetterlo, stavolta mi sono commosso! Un po' è stata colpa di Ramo, della malinconia che si porta dietro e di quell'infinito senso di incompletezza che lo contraddistingue, ma un po' è anche colpa di Altea e del modo con cui affronta, soprattutto sul finale la vita e le conseguenze che comporta la morte.

L'amore di Ramo è senza alcun dubbio a senso unico e forse questo è un ulteriore fattore che mi ha fatto scendere qualche lacrima: vedere, anche da morto, un ragazzo lottare per la donna che ama, pur sapendo di non poterla avere ne ora ne mai, mi ha straziato il cuore, ma l'ho trovato tenero come poche altre storie. La tenerezza accompagna la malinconia, in questo racconto dolce-amaro dove è importante capire che nella vita bisogna rialzarsi, anche dopo una difficile e paurosa caduta.

Silvia Vanni riesce così a raccontare di un lutto, della sua accettazione e di come può essere possibile superarlo in qualche modo, anche (e forse soprattutto) quando si è da soli (anche se Altea in realtà ha Ramo con lei). Devo riconoscere che ben poche altre autrici, soprattutto nel panorama fumettistico, hanno saputo trattare un tema con una tale delicatezza e una costante forza che oscilla (appunto) tra dolcezza e malinconia. Dai disegni sembrerebbe quasi un fumetto per ragazzi, ma in realtà leggendolo si capisce quanto questa storia sia profonda nella sua "semplicità", quanto i sentimenti che la compongono, saldi come in una casa di mattoni, siano forti, potenti e travolgenti, al punto tale da toccare (ripeto) le corde dell'anima di chi legge.

Quegli stessi disegni inoltre mi hanno permesso di farmi innamorare ulteriormente del fumetto. Dal punto di vista grafico per esprimere i sentimenti provati dai protagonisti l'autrice ricorre ad una palette di colori caldi per Altea e una più fredda per Ramo, così da poterli distinguere ulteriormente. Nonostante questa differenziazione cromatica però entrambi i protagonisti, caratterizzati da un design morbido e tondeggiante, riescono ad esprimere tutto il loro dispiacere e quel grosso senso di sconfitta che li precede. Splendida quindi la colorazione, in particolar modo nelle tavole dei ricordi, dove i colori si fanno sempre più caldi e cambiano registro, mostrandosi quasi evanescenti, attraverso pennellate differenti, meno piatte e più sfumate.

Ramo è senza alcun dubbio una storia intelligente ed emozionante, un racconto a fumetti capace di generare empatia tra lettori e protagonisti, proprio grazie alla forza travolgente della storia che porta il lettore a vivere la storia in prima persona, come se a provare i sentimenti descritti fosse proprio lui. Questa è una storia fantastica, fatta di fantasmi e parole sussurrate, ma allo stesso tempo è una storia che sembra essere reale, e potrebbe esserlo davvero, se non fosse per la presenza di Ramo, che alla fine altro non è che la personificazione della nostra forza interiore, che soprattutto nei momenti peggiori ci spinge a rialzarci e ad andare avanti, anche se non è poi sempre facile, proprio come i due protagonisti della storia dimostreranno.

Insomma, da quest'oggi trovate in libreria una storia magica e toccante, che vorrete leggere e rileggere più volte, soprattutto nelle giornate più fredde, piovose e malinconiche. Ramo vi aspetta silenziosamente, tra le pagine di questo fumetto.
See you soon! -Lewis

RAMO

  • Autrice:Silvia Vanni
  • Editore:Bao Publishing
  • Genere:Drammatico
  • Pagine:140 pp
  • Uscita:19 Settembre 2019
  • Prezzo:€ 18,00
  • Titolo originale:Ramo
  • Nazionalità:Italiana
TRAMA
Omar suonava il pianoforte, ma ora è morto. Eppure… la sua anima non ha perso coscienza di sé, vede ancora i vivi. Come mai? Che abbia a che fare con l’enorme dolore che prova Altea, che ha appena perso il fidanzato in un tragico incidente? In che modo il decesso del giovane è legato alla morte di Omar, e alla sua incapacità di lasciar andare le vestigia della sua vita ormai terminata? Una giovane donna che non vuole più vivere e un uomo che non accetta di essere morto; potranno guarirsi a vicenda? Difficile a dirsi, soprattutto ora che Omar non è che un pallido riflesso della persona che era, e forse anche per questo lo potete chiamare… Ramo.
Disegni
8/10
Trama
9/10

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