venerdì 25 agosto 2017

Libri, Letture e (La) Recensione: Tredici di Jay Asher

Tredici Netflix

TREDICI

Buongiorno e buon venerdì amici di Everpop, siete pronti ad una recensione cattivissima? Oggi vi parlo finalmente del mio tormentone estivo: Tredici di Jay Asher.

Thirteen Reasons Why Italia
TREDICI
di Jay Asher
                                                                                           

TITOLO ORIGINALE: Thirteen reasons why

EDITORE: Mondadori

GENERE: Young Adult

PAGINE: 229pp

PREZZO: 17,00€ cad

USCITA: 14 mar 2017



TRAMA

"Ciao a tutti. Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette è perché voi siete una delle ragioni. Non vi dirò quale nastro vi chiamerà in causa. Ma non preoccupatevi, se avete ricevuto questo bel pacco regalo, prima o poi il vostro nome salterà fuori... Ve lo prometto." Quando Clay Jensen ascolta il primo dei nastri che qualcuno ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non può credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene ad Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Clay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall'altro, il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza, Clay ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un drammatico effetto valanga, la scelta di privarsene. Tredici motivi, tredici storie che coinvolgono Clay e alcuni dei suoi compagni di scuola e che, una volta ascoltati, sconvolgeranno per sempre le loro esistenze. Ora è anche una serie televisiva prodotta da Netflix.


MY POINT OF VIEW
                                                                     
                                           

L'unica cosa positiva che riesco a trovare su questo libro è il fatto che mi è stato regalato dalla mia gemella diversa Noemi (del blog Emozioni di una Musa). Tutto il resto...ORRORE!

Partiamo parlando della trama. Clay è un liceale come tanti altri che si distingue solamente per il suo status di "bravo ragazzo", che però lo rende piuttosto piatto e noioso agli occhi dei suoi compagni. La sua vita, soprattutto quella liceale, procede con un ritmo lento e monotono, fin quando non gli viene recapitata a casa una scatola per scarpe contenente diverse musicassette. Il contenuto? Le ultime memorie di Hannah Baker, una delle ragazze più discusse del liceo, nonché neo-suicida. La vita di Clay viene improvvisamente sconvolta, a causa di queste cassette che sembrano quasi minacciare la quotidianità della sua vita e di quella di altri 12 misteriosi personaggi (che manco in Cluedo).

Di base la trama non è male, soprattutto per il modo in cui viene esplicata attraverso una prosa che combina la voce di Hannah e quella di Clay, che permette ai due mondi, apparentemente diversi, di collidere tra loro. Il vero problema è l'evoluzione, anzi sarebbe meglio rievocazione, che segue la vita di Hannah dall'arrivo nella nuova città. La trama appare piuttosto piatta, priva di elementi stupefacenti o anche solo minimamente sconvolgenti, dal ritmo lento che sembra quasi trascinarsi per inerzia (o forse quello ero io mentre leggevo il libro). "A cosa è dovuto tutto questo?" vi starete chiedendo. Be' semplice, la colpa è tutta di Hannah.

Il suo è un personaggio noioso sotto ogni punto di vista, in ogni sua sfumatura e sfaccettatura. Appare sin dalle prime pagine come un personaggio piatto, capace di sconvolgere e scioccare solamente il "povero" Clay (di cui parliamo tra pochissimo tranquilli). Diversamente dagli altri romanzi YA, che trattano temi forti come quello del suicidio, in questo romanzo la protagonista non subisce nessuna crescita, ma bensì sembra quasi decrescere e distruggersi, cassetta dopo cassetta. Hannah appare petulante ripetitiva e a volte persino arrogante; insomma una ragazza priva di carattere che sa solo lamentarsi e piagnucolare. Il suo appello finale l'ho trovato piuttosto inutile, una semplice critica volta con il semplice scopo di far male agli ascoltatori, alcuni dei quali vengono citati per eventi alquanto sciocchi e privi di senso. Insomma lei è una di quelle protagoniste che mi fanno salire il nervoso in modo costante, alla quale vorrei tanto tirare due ceffoni (Violet Markley sei stata scalzata dal podio, scusa). Vorrei poter trovare qualcosa di bello nel suo personaggio, eppure non riesco a trovare neppure un singolo pregio.

Ma lo stesso accade per Clay che con la sua estrema debolezza caratteriale, la sua codardia e la sua ossessione totale per Hannah, dimostra di essere piuttosto noioso e banalotto. A differenza di Hannah però Clay riesce a cresce e mutare, soprattutto nelle ultime pagine, pur uscendone alla fine completamente sconfitto, per motivi che l'hanno "messo in mezzo" piuttosto sciocchi e privi di fondamenta.

La combinazione di questi due caratteri, di queste due personalità, rallenta la narrazione e appesantisce la lettura che porta il lettore a voler abbandonare la lettura in più momenti. Vorrei trovare elementi positivi in questo libro, ma pur spremendomi le meningi non mi viene in mente nulla, se non Tony, che nonostante la breve apparizione, dimostra di essere molto più interessante dei due protagonisti. Ci sono però diversi altri fattori che hanno rovinato la lettura, come ad esempio l'esplicazione della tematica principale: il suicidio. Il suicidio di Hannah viene messo in ombra dalle sue lamentele e dai suoi piagnistei, dalle "ingiustizie" da lei subite, che non fanno altre che confondere il lettore e sviarlo dal motivo principale che l'ha portata a compiere il gesto estremo. L'autore non riesce a raccontare al meglio lo stato d'animo della protagonista e neppure l'oscurità che dovrebbe popolare il cuore e la mente di una liceale come Hannah. Non vengono spiegati i problemi e le difficoltà con i quali un "aspirante suicida" si trova a convivere, ne tanto meno la fragilità che sembra essere appena accennata. Insomma, l'ho trovato piuttosto superficiale da questo punto di vista, diversamente dal trattamento riservato alle questioni romantico-scolastiche.

Ammetto di non aver visto la serie Netflix, di cui mi hanno spoilerato persino il colore della carta igienica, ma dopo la lettura del libro cercherò di tenermi lontano, anche sotto costrizione. Ammetto allo stesso tempo di essere stato piuttosto duro e forse anche un po' spietato con questo libro, che per ora si posiziona in alto nella classifica dei peggiori libri dell'anno, ma non potevo certo tesserne le lodi visto che io personalmente non ho trovato elementi positivi.
Ora però son curioso di sapere cosa ne pensate voi! Perdonate il mio sfogo e...
See you soon! -Lewis

3 commenti :

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Io ho visto la serie Netflix e, dopo averla finita a fatica, ho deciso di tenermi alla larga dal libro. Stesse sensazioni, ma esperienza inversa.

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  3. Io ho visto la serie tv e non ho il letto il libro. Devo dire che in realtà mi ha tenuta abbastanza incollata alloschermo, e ho trovato abbastanza originale l'idea di come vengono narrate le motivazioni che portano Hannah al suicidio. Mi trovo però d'accordissimo con te sul personaggio di Hannah: non la sopportavo più alla fine. MI è sembrata molto arrogante, molto pedante, e le problematiche emerse mi sono sembrate anche un pò ridicole, almeno alcune. Avevo voglia di schiaffeggiarla... D'altra parte ho pensato che forse si volesse sottolineare il fatto che a volte non sono solo le grandi cose che portano una persona al suicidio o alla depressione ma tante piccole gocce che lentamente corrodono...

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