INTERVISTA A ELENA TRIOLO
Buon martedì amici di Everpop! La giornata di oggi parte in compagnia di Elena Triolo e del suo "Il re delle fate".
EDITORE: Edizioni BD | GENERE: Fiaba
PAGINE: 120pp | TITOLO ORIGINALE: Il re delle fate
USCITA: nov 2017 | PREZZO: € 14,00 | EBOOK:
TRAMA
Un giorno nel bosco Obi, accompagnato da Rita, abbatte per sbaglio con il suo elicottero telecomandato, quello che all'inizio gli sembrava essere un insetto strano. Ma, invece, la creatura volante è il re delle fate, e per le leggi della magia ora tocca ad Obi succedergli al trono.
BOTTA&RISPOSTA
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Partiamo
con una domanda forse scontata: Com’è nato “Il re delle fate”?
Be’ è
stata una volontà della casa editrice (Edizioni BD) che mi aveva contattata con
l’intenzione di fare una raccolta di vignette. Io però in passato avevo già
realizzato cose del genere, per cui lanciai all’istane una controproposta,
chiedendo se fosse possibile realizzare invece un romanzo a fumetti, un graphic
novel che raccontasse una storia vera e propria. Alla loro risposta favorevole
ho subito contattato Andrea, lo sceneggiatore del fumetto, con il quale avevo
già collaborato in passato, al quale stavolta ho dato carta bianca sull’intera
storia.
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Un’intera
storia di fate e esseri incantati quella di Andrea, che a mio apparare come una
vera e propria fiaba a fumetti. Come mai la scelta di orientarsi su questo
genere?
Non
essendo presente Andrea posso dirti che penso sia stata una scelta dettata dal
suo grande amore nei confronti della montagna pistoiese, della location e del
folkrore. Lui è laureato in storia ed è letteralmente innamorato da tutti
questi racconti che hanno a che fare con re, regine, lotte e colpi di stato.
Credo che sì, sia stata proprio una scelta dettata “dall’amore”.
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Per la
caratterizzazione dei personaggi, in particolare riguardo ai personaggi umani,
vi siete ispirati a qualcuno o c’è qualcosa di voi in essi?
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Passiamo
ora al versante grafico dell’opera, al tuo stile e ai tuoi disegni. In
quest’opera, rispetto alle passate, mi ha colpito moltissimo l’uso particolare
che fai della matita, il tratto e l’uso di tratteggi e sfumature, ma ancor di
più mi ha colpito il tuo uso del colore netto, quando ad esempio lo utilizzi
per far emergere determinati particolari come i capelli di Obi o gli svariati e
stravaganti cappelli (nerd) di Rita. Com’è nato questo stile?
Inizialmente
il fumetto doveva essere realizzato interamente a colori ma poi l’uso della
matita rendeva estremamente pesante la resa finale, soprattutto perché alcune
campiture realizzate completamente a matita andandoci a sommare poi il colore
diventavano incredibilmente pesanti. Ho dovuto optare per un’opera di
sottrazione e alla fine sono rimasta con una paletta di colori minima, con la
quale poi andare ad intervenire su determinati particolari che ritenevo
maggiormente importanti anche ai fini della narrazione. I capelli di Obi ad
esempio non sono casuali perché anche il re delle fate ha i capelli rossi;
questa ad esempio è stata una delle direttive datemi da Andrea, secondo il
quale il re delle fate doveva necessariamente possedere una criniera di capelli
rossi.
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Ricollegandomi
all’utilizzo del rosso e della paletta scelta, risulta evidente che questa tua
paletta rispecchia completamente i colori della natura ed in particolare quelli
dell’Autunno. E’ casuale questa scelta oppure l’avevi già programmata così
dall’inizio?
Tutto
è partito da Andrea e dall’amore di cui ti parlavo prima, la montagna
pistoiese, che è composta essenzialmente da tanti elementi che sono costituiti
da quei colori. Attraverso foto e varie documentazioni che lui mi ha passato,
mi sono resa conto che la paletta è effettivamente quella presentata nel fumetto.
Ma allo stesso tempo devo ammettere che è stata anche una questione di “tempo”,
dovuta al fatto che ero arrivata a finalizzare il lavoro tra luglio e agosto e
con il caldo fuori avevo una gran voglia di autunno.
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Volume
dopo volume lo stile di un autore cambia e immancabilmente succede che ogni
nuova opera segni in qualche modo l’evoluzione dei disegni. Quanto ti ha
cambiato questo volume e quanto invece ha cambiato il tuo stile?
EVERPOP
Prendendo
in considerazione le tue due ultime opere, “Il re delle fate” ed “Il lago dei
cigni”, cosa differenzia un’opera dall’altra, oltre chiaramente alla trama?
Se
penso a questo volume mi viene in mente il numero di tavole, una quantità di
tavole maggiore rispetto alle opere precedenti che mi ha dato un certo filo da
torcere, ma allo stesso tempo mi ha anche formata per il futuro. Infatti non
vedo l’ora di poter realizzare nuovi progetti! Con quest’opera inoltre ho
dovuto affrontare un’altra grande sfida, quella di realizzare un’opera in cui
ho dovuto usare maggiormente la matita, soprattutto quando c’era da
rappresentare atmosfere come il notturno o la pioggia.
EVERPOP
Domanda
da lettore e da estimatore di fumetti. Come per i lettori credo che anche per
gli autori ci siano “scene preferite”, scene che vuoi per un motivo vuoi per un
altro rendono fiero chi le ha realizzate. Qual è la tua?
E' stato un piacere poter incontrare una delle giovani autrici più interessanti di questi ultimi tempi, quindi permettetemi di concludere il post oggi ringraziando Edizioni BD per questa occasione!
See you soon! -Lewis
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