Buongiorno e buon giovedì amici di Everpop! Oggi la giornata parte con un nuovo Blogtour, una nuova avventura in compagnia dei protagonisti di La luce sfolgorante luce di due stelle rosse di Davide Morosinotto.
EDITORE: Mondadori | GENERE: Narrativa per ragazzi
PAGINE: 432pp | TITOLO ORIGINALE: La sfolgorante luce di due stelle rosse
USCITA: 31 ott 2017 | PREZZO: € 17,00 | EBOOK: € 8,99
TRAMA
Leningrado, 1941. I gemelli Viktor e Nadya hanno dodici anni quando la Germania di Hitler dichiara guerra all'Unione Sovietica. Nel giro di pochi giorni tutti i bambini della città vengono caricati su treni speciali che li portano in salvo dall'avanzata nemica. Per un errore, però, Viktor e Nadya finiscono su treni diversi e perdono le tracce l'uno dell'altra. Entrambi cominciano a scrivere su dei quaderni quello che accade loro mentre il nemico avanza: il gelido inverno, la carestia, la disperazione di un popolo prostrato dalla fame e dalle bombe; ma anche il calore dell'amicizia e la forza della speranza. Mentre Nadya si trova a difendere con ogni mezzo una postazione chiave per la Resistenza sovietica, Viktor attraversa a piedi la sconfinata terra russa, affrontando ogni sorta di pericolo per portare a termine la sua missione. In una Leningrado cinta da un assedio che durerà quasi novecento giorni, la Grande Storia si intreccia con quella di Nadya e Viktor, decisi a ritrovarsi a ogni costo e a salvare la loro città.
TANTE ALTRE LUCI CINQUE LIBRI COME
"LA SFOLGORANTE LUCE
DI DUE STELLE ROSSE"
Tanti sono i libri che trattano la Shoah, tanti sono i libri in cui i protagonisti brillano come stelle, come i gemelli Viktor e Nadya. Oggi, sulla scia di questo Blog Tour, voglio consigliarvi cinque letture per ragazzi che come il romanzo di Morosinotto, vi permetteranno di avvicinarvi ad una parte di storia triste ma molto importante.
Fuori dalla cinquina e apripista alle letture sulla Shoah non poteva che esserci "Il diario di Anne Frank" che è tornata da pochissimo in libreria in una nuova edizione illustrata, un albo a fumetti edito da Einaudi che ripercorre tutta l'intensa storia della giovane Anne. Subito dietro c'è un libro che ho letto e amato lo scorso anno, una storia intensa che mi ha fatto piangere non poco. Mi riferisco a "Nebbia in Agosto" di Robert Domes: Nella Germania del Terzo Reich, mentre imperversa l'occupazione nazista e milioni di persone vengono perseguitate, Ernst Lossa si chiede: Perché io? Perché proprio io? Ernst ha solo quattro anni quando, nel 1933, viene separato dalla sua famiglia di nomadi e mandato in un orfanotrofio, e poi da lì trasferito in un riformatorio. Giudicato "irrecuperabile", all'età di dodici anni viene trasferito ancora, questa volta in un manicomio. Ernst però non si arrende all'immagine di sé che vede riflessa negli sguardi degli altri. Non si sente né diverso, né sbagliato. Nonostante gli orrori nazisti non risparmino neanche i bambini, lui stringe amicizie e vede nascere il suo primo amore, lottando fino alla fine per la salvezza. Tra il 1939 e il 1945 oltre 200.000 persone furono vittime del programma di eutanasia nazista. Questa è una storia vera, per ricordare Ernst e tutti coloro che come lui hanno amato la libertà.
Un altro titolo, un romanzo che ormai è diventato un classico del genere è "Il bambino con il pigiama a righe" di John Boyne, che ha saputo lasciarmi più di un insegnamento, sia come libro che come pellicola cinematografica: Leggere questo libro significa fare un viaggio. Prendere per mano, o meglio farsi prendere per mano da Bruno, un bambino di nove anni, e cominciare a camminare. Presto o tardi si arriverà davanti a un recinto. Uno di quei recinti che esistono in tutto il mondo, uno di quelli che ci si augura di non dover mai varcare. Siamo nel 1942 e il padre di Bruno è il comandante di un campo di sterminio. Non sarà dunque difficile comprendere che cosa sia questo recinto di rete metallica, oltre il quale si vede una costruzione in mattoni rossi sormontata da un altissimo camino. Ma sarà amaro e doloroso, com'è doloroso e necessario accompagnare Bruno fino a quel recinto, fino alla sua amicizia con Shmuel, un bambino polacco che sta dall'altro lato della rete, nel recinto, prigioniero. John Boyne ci consegna una storia che dimostra meglio di qualsiasi spiegazione teorica come in una guerra tutti sono vittime, e tra loro quelli a cui viene sempre negata la parola sono proprio i bambini.
Se torniamo al 2007 non si può non citare "Il commerciante di bottoni" di Erika Silvestri un romanzo per tutte le età nel qual l'amicizia riesce a schiacciare il tema delle persecuzioni: Cioccolata contro dolore. Marmellata contro ricordi. È un metodo che funziona, lo uso anch'io quando sono triste, con i bottoni. Apro la scatola e li spargo tutti sul pavimento. Li metto in fila per forma, per colore, ogni volta mi stupisco di quanto sono diversi. Ti ricordi quando te l'ho raccontato? Dallo sguardo ho capito che sapevi di cosa parlavo. "Bottoni. Ma guarda il destino! Anche a me piacciono tanto. Ora che ci penso non te l'ho mai detto, ma ho diretto un'azienda di bottoni per anni." In questo libro, l'amicizia tra un sopravvissuto di Auschwitz e una ragazza.
Qualche anno fa anche per il romanzo di Joseph Joffo "Un sacchetto di biglie" subì un adattamento a fumetti che arrivò in Italia grazie a Rizzoli Lizard, un adattamento bello quanto quello di Anne Frank: Parigi, 1941. Nella loro cameretta di rue de Clignancourt, due fratelli ascoltano rapiti una storia della buonanotte raccontata dal loro papà. E una storia fatta di avventure lontane, di assalti e combattimenti, di pittoresche fughe a cavallo per l'Europa: uno dei tanti episodi della vita epica di Jacob Joffo - il nonno che i piccoli Maurice è Jo non hanno mai conosciuto - e della lotta per la sopravvivenza del suo popolo contro i terribili pogrom perpetrati in Russia dalle truppe zariste agli albori del XX secolo. Non sanno ancora, i due bambini, che ben presto quella che considerano una semplice favola tornerà a replicarsi e ad assumere i contorni di un vero incubo: nella Francia da poco occupata dalle truppe tedesche - un Paese in cui su ogni municipio campeggia la scritta Liberté, Egalité, Fraternité, ma costretto a piegarsi alle leggi razziali naziste - il tempo dei giochi e della spensieratezza sta irrimediabilmente per finire. Per Jo e Maurice arriverà ben presto il momento di dire addio all'infanzia e di scappare verso la "Francia libera" in un'avventura che sembra tratta da un film, e invece è una storia vera, commovente e drammatica. Un arduo percorso iniziatico, in grado di segnare un uomo per tutta la vita, trasformato in quello che è oggi un classico della letteratura per ragazzi tradotto in tutto il mondo.
Fuori dalla cinquina e apripista alle letture sulla Shoah non poteva che esserci "Il diario di Anne Frank" che è tornata da pochissimo in libreria in una nuova edizione illustrata, un albo a fumetti edito da Einaudi che ripercorre tutta l'intensa storia della giovane Anne. Subito dietro c'è un libro che ho letto e amato lo scorso anno, una storia intensa che mi ha fatto piangere non poco. Mi riferisco a "Nebbia in Agosto" di Robert Domes: Nella Germania del Terzo Reich, mentre imperversa l'occupazione nazista e milioni di persone vengono perseguitate, Ernst Lossa si chiede: Perché io? Perché proprio io? Ernst ha solo quattro anni quando, nel 1933, viene separato dalla sua famiglia di nomadi e mandato in un orfanotrofio, e poi da lì trasferito in un riformatorio. Giudicato "irrecuperabile", all'età di dodici anni viene trasferito ancora, questa volta in un manicomio. Ernst però non si arrende all'immagine di sé che vede riflessa negli sguardi degli altri. Non si sente né diverso, né sbagliato. Nonostante gli orrori nazisti non risparmino neanche i bambini, lui stringe amicizie e vede nascere il suo primo amore, lottando fino alla fine per la salvezza. Tra il 1939 e il 1945 oltre 200.000 persone furono vittime del programma di eutanasia nazista. Questa è una storia vera, per ricordare Ernst e tutti coloro che come lui hanno amato la libertà.
Se torniamo al 2007 non si può non citare "Il commerciante di bottoni" di Erika Silvestri un romanzo per tutte le età nel qual l'amicizia riesce a schiacciare il tema delle persecuzioni: Cioccolata contro dolore. Marmellata contro ricordi. È un metodo che funziona, lo uso anch'io quando sono triste, con i bottoni. Apro la scatola e li spargo tutti sul pavimento. Li metto in fila per forma, per colore, ogni volta mi stupisco di quanto sono diversi. Ti ricordi quando te l'ho raccontato? Dallo sguardo ho capito che sapevi di cosa parlavo. "Bottoni. Ma guarda il destino! Anche a me piacciono tanto. Ora che ci penso non te l'ho mai detto, ma ho diretto un'azienda di bottoni per anni." In questo libro, l'amicizia tra un sopravvissuto di Auschwitz e una ragazza.
Qualche anno fa anche per il romanzo di Joseph Joffo "Un sacchetto di biglie" subì un adattamento a fumetti che arrivò in Italia grazie a Rizzoli Lizard, un adattamento bello quanto quello di Anne Frank: Parigi, 1941. Nella loro cameretta di rue de Clignancourt, due fratelli ascoltano rapiti una storia della buonanotte raccontata dal loro papà. E una storia fatta di avventure lontane, di assalti e combattimenti, di pittoresche fughe a cavallo per l'Europa: uno dei tanti episodi della vita epica di Jacob Joffo - il nonno che i piccoli Maurice è Jo non hanno mai conosciuto - e della lotta per la sopravvivenza del suo popolo contro i terribili pogrom perpetrati in Russia dalle truppe zariste agli albori del XX secolo. Non sanno ancora, i due bambini, che ben presto quella che considerano una semplice favola tornerà a replicarsi e ad assumere i contorni di un vero incubo: nella Francia da poco occupata dalle truppe tedesche - un Paese in cui su ogni municipio campeggia la scritta Liberté, Egalité, Fraternité, ma costretto a piegarsi alle leggi razziali naziste - il tempo dei giochi e della spensieratezza sta irrimediabilmente per finire. Per Jo e Maurice arriverà ben presto il momento di dire addio all'infanzia e di scappare verso la "Francia libera" in un'avventura che sembra tratta da un film, e invece è una storia vera, commovente e drammatica. Un arduo percorso iniziatico, in grado di segnare un uomo per tutta la vita, trasformato in quello che è oggi un classico della letteratura per ragazzi tradotto in tutto il mondo.
Concludo poi con un libro letto lo scorso anno, che però non ricordo molto, se non l'intensità dei sentimenti raccontati con semplcità, e che dovrei per questo assolutamente rileggere, "Le valigie di Auschwitz": Carlo, che adorava guardare i treni e decide di usarli come nascondiglio; Hannah, che da quando hanno portato via suo fratello passa le notti a contare le stelle; Emeline, che non vuole la stella gialla cucita sul cappotto; Dawid, in fuga dal ghetto di Varsavia con il suo violino. Le storie di quattro ragazzini che, in un'Europa dilaniata dalle leggi razziali, vivono sulla loro pelle l'orrore della deportazione.
Siamo giunti alla fine, anche se questo è soltanto la mia cinquina. Colgo l'occasione per chiedere a voi quale sono (o sono stati) i libri sulla Shoah che più vi hanno colpito?
See you soon! -Lewis
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