venerdì 6 luglio 2018

A Tutto Manga: Urataro di Atsushi Nakayama (Recensione)

URATARO

Buongiorno e buon venerdì amici di Everpop! Concludiamo questa settimana con una nuovissima uscita: Urataro di Atsushi Nakayama!

URATARO di Atsushi Nakayama
                                                                                                                  
EDITORE: J-POP Manga | GENERE: Shonen
PAGINE: 180 pp | TITOLO ORIGINALE: Urataro
USCITA: 27 giu 2018 | PREZZO: € 5,90 | EBOOK: -
                                                                                                                  

TRAMA
Un mix, di azione, orrore e fantasy dallo stile unico e con un ritmo scatenato! Chiyo, affetta da una malattia incurabile, è alla ricerca del leggendario immortale Urataro per salvarsi la vita. Quando lo trova, però, scopre che tutto ciò che desidera quest'ultimo è... morire! E l'unico modo in cui entrambi potranno avere ciò che vogliono è affrontando orde di demoni!

MY POINT OF VIEW
                                                                
                                                  

Finalmente, dopo tanta tanta attesa ho avuto tra le mie mani una serie che volevo leggere da tempo e che avevo già corteggiato per la sua edizione giapponese! Urataro è senza dubbio il tipo di manga che più mi piace, quello che riesce a mescolare perfettamente magia, mostri e azione, un battle manga condito di tradizioni, miti e leggende (puramente giapponesi).

Cos'è Urataro? O meglio, chi è? Be' per capirlo bisogna partire prima di tutto raccontando la storia di questo fumetto, che altro non è che la storia di Chiyo, una ragazzina giapponese che gira per il mondo, inseguendo miti e leggende, alla ricerca dell'immortalità. Detto così potrebbe sembrare che Chiyo non sia altro che una ragazzina egoista e viziata, mentre in realtà è semplicemente attaccata alla vita, a causa di un male incurabile di cui soffre ormai da un po'. Insieme al fidato Jii, un omone grande e pompato, ha girato il Giappone alla ricerca dei rimedi più strani e bizzarri, quelli provenienti dritti dritti dall'immaginario popolare. Dopo innumerevoli fiaschi però Chiyo riesce a trovare, per pura casualità, il tanto ricercato Kijin, il leggendario ragazzo immortale che sembri abbia il potere di donare vita eterna.

Un incontro a dir poco esplosivo, quello tra Chiyo e Urataro (questo il vero nome della "divinità") che da vita ad una grande e strabiliante avventura, costellata di pericoli e di tante risate. Nonostante questo sia uno shonen manga a tutti gli effetti ciò che più spicca, almeno da questo primo volume, è la voglia dell'autore di far ridere il lettore, attraverso scene semplici ma d'effetto, ma ancor di più comunicare quanto possa essere importante la vita, attraverso i due protagonisti di questa storia, due personalità apparentemente diverse, che per una serie di (s)fortunati eventi si ritrovano catapultati, insieme, in una grande avventura.

Mi piace come l'autore riesca a parlare di vita e di morte, attraverso un tipico fumetto per ragazzi fatto di lotte e combattimenti, che per di più è ambientato in un periodo storico noto per i misteri onirici e sovrannaturali. Grazie a Chiyo, che rappresenta la voglia di vivere, e Urataro, che rispettivamente rappresenta il desiderio di morire, l'autore riesce a tratteggiare una sottotrama che in breve prende le redini dell'intera storia, facendo passare molte volte in sordina i classici elementi dello shonen manga. Così facendo il maestro Nakayama riesce ad evitare i classici cliché e quelle scene già ampiamente trite e ritrite in fumetti che inseguono il genere paranormale/folkloristico. Queste differenze, questa costante contrapposizione, permette ad entrambi i personaggi di esprimersi a pieno e all'autore di caratterizzarli nel dettaglio, sin dal primo volume, senza però (ovviamente) svelarli del tutto, ma anzi ammantando le loro figure di mistero e segreti.

Nonostante la trama mi abbia letteralmente incantato, devo però ammettere che è merito dei disegni se ancora ora mi brillano gli occhi. Lo stile di Atsushi Nakayama è mutevole e alterna continuamente tavole pulite e precise, ad altre molto più sporche ma incredibilmente dinamiche. Anche nel loro aspetto i due protagonisti di distinguono e si contrastano: la linea che caratterizza Chiyo è molto morbida e tondeggiante, quasi uno stile cartoon, mentre quella di Urataro è molto più spessa e sporca, tipica delle illustrazioni tradizionali giapponesi. In quanto a stile, nonostante la freschezza dei disegni e la carica di novità, devo ammettere che i personaggi del maestro Nakayama mi hanno ricordato quelli della maestra Kazue Kato e quelli del gran maestro Kazuhiro Fujita, del quale l'autore sembra in qualche modo seguire le orme senza però risultare una mera copia. 



Con questo primo volume il sensei Nakayama ha tirato su le basi per una gran bella serie, che a mio parere riuscirà ad evolversi al meglio in soli sei volumi. Io ci spero, ma nel frattempo vi invito a farmi sapere la vostra!
See you soon! -Lewis

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