LO SQUALIFICATO
Buongiorno e buon mangartedì amici di Everpop! Quest'oggi chiudiamo la parentesi su Lo Squalificato la trilogia a fumetti tratta dal romanzo di Osamu Dazai ad opera del maestro Junji Ito.
my point of view
Dopo averne tanto parlato nei due volumi precedenti parlare per l'ultima volta de Lo Squalificato mi risulta difficile, soprattutto perché quello che bisognava dire e sottolineare è stato già ampiamente detto. Ma se c'è qualcosa che questo fumetto mi ha insegnato, è che c'è sempre qualcosa da aggiungere e da dire, perché anche le storie più tristi e tragiche possono diventare ancora più terrificanti di quanto non lo siano di già.
Lo scorso volume, ricco di scene onirico-filosofiche, si era chiuso con il protagonista Yozo ormai sempre più in disgrazia, senza un soldo, con una salute precaria e persino tradito dall'amata moglie. Le sue paure e i suoi turbamenti sono riusciti alla fine a trovarlo, pronti a strappargli anche la più piccola briciola di felicità. Spettri passati insieme a quelli più recenti si mostrano a lui con prepotenza, pronti a richiedere il loro riscatto, il giusto risarcimento da quell'uomo falso ed egoista che è diventato Yozo nel tempo. Quando tutto sembra finito però l'uomo si ritrova per caso davanti ad una farmacia, dove sviene per poi venir soccorso da una farmacista alquanto bizzarra, amante come lui delle immagini grottesche e decadenti. Quando tutto sembra perduto ecco comparire davanti agli occhi di Yozo l'ennesima scappatoia, un medicinale che sembra arrestare ogni sua sofferenza e dargli addirittura una parvenza di felicità: la morfina. Non ci mette poi molto il protagonista a rendere quest'ancora di salvezza un'ennesima maledizione, una dipendenza che lo rovina sempre più, attirando nuovamente su di lui e su chi gli sta intorno l'ombra della sfortuna e della morte.
E' assai strano anche solo pensarlo, ma devo ammettere che il modo con cui il maestro Ito parla di morte e di dolore è alquanto poetico. Nonostante gli orrori che segnano la vita di Yozo, a più e più riprese, il maestro Ito riesce a rendere la sua vita accattivante e interessante, proprio come la bellezza del protagonista che da sempre ammalia facilmente le donne che incrociano la sua vita. La decadenza è mostrata in tutta la sua spaventosa bellezza, generata dall'animo corrotto dei protagonisti, che cadono in rovina sopraffatti proprio dall'aura di Yozo, che sembra quasi contagiarli per osmosi. Tutto viene fagocitato e inglobato dall'oscurità che si porta nel cuore, un ombra che sembra avere una vita propria, cattiva e spregevole, fatta apposta per rovinare il prossimo. Ho trovato questo aspetto affascinante, soprattutto se si pensa che tutto nasce da una bugia per mascherare la propria essenza, così da potersi amalgamare con gli altri. A volte, sentirsi parte di una comunità, in modo forzato, non fa altro che allontanarci e spingerci verso una terribile solitudine.
Tutto questo si traduce in tavole a dir poco sublimi, dove il dolore e la sconfitta vengono messe al centro di ogni vignetta. Tutto si tinge di macabro all'interno del volume e bisogna ammettere che è forse proprio questo aspetto così devastante che rende il fumetto interessante, soprattutto per quanto riguarda i disegni. Il tratto del maestro non ha subito grandi evoluzioni durante lo scorrere dell'opera, poiché già ampiamente maturo, eppure cambia di tanto in tanto registro arrivando a volte a rappresentare immagini con una travolgente forza evocativa ricca di significato. Con il suo tratto ed il suo stile ormai inconfondibile Junji Ito riesce a tradurre la parola "tensione" e a metterla su carta, dandogli persino un volto ed una voce, quella di Yozo appunto. Non mancano il risentimento, i dubbi e la sfiducia, che il maestro affida ai co-primari, sui quali volti è possibile leggere ognuno di questi oscuri sentimenti.
In un'opera come questa bisogna però stare bene attenti ai particolari, anche dal punto di vista narrativo. Tra i vari esempi va citato il cameo del maestro Dazai, al quale il maestro Ito riesce a dare forma e voce, così da arricchire ulteriormente l'opera.
Su questa opera è tutto. Tornerò senz'altro a parlare del maestro Ito, poiché il suo catalogo è assai vasto, ma nel frattempo vi invito calorosamente a recuperare quest'opera, perché è una delle più profonde e travolgenti del panorama nipponico.
Lo scorso volume, ricco di scene onirico-filosofiche, si era chiuso con il protagonista Yozo ormai sempre più in disgrazia, senza un soldo, con una salute precaria e persino tradito dall'amata moglie. Le sue paure e i suoi turbamenti sono riusciti alla fine a trovarlo, pronti a strappargli anche la più piccola briciola di felicità. Spettri passati insieme a quelli più recenti si mostrano a lui con prepotenza, pronti a richiedere il loro riscatto, il giusto risarcimento da quell'uomo falso ed egoista che è diventato Yozo nel tempo. Quando tutto sembra finito però l'uomo si ritrova per caso davanti ad una farmacia, dove sviene per poi venir soccorso da una farmacista alquanto bizzarra, amante come lui delle immagini grottesche e decadenti. Quando tutto sembra perduto ecco comparire davanti agli occhi di Yozo l'ennesima scappatoia, un medicinale che sembra arrestare ogni sua sofferenza e dargli addirittura una parvenza di felicità: la morfina. Non ci mette poi molto il protagonista a rendere quest'ancora di salvezza un'ennesima maledizione, una dipendenza che lo rovina sempre più, attirando nuovamente su di lui e su chi gli sta intorno l'ombra della sfortuna e della morte.
E' assai strano anche solo pensarlo, ma devo ammettere che il modo con cui il maestro Ito parla di morte e di dolore è alquanto poetico. Nonostante gli orrori che segnano la vita di Yozo, a più e più riprese, il maestro Ito riesce a rendere la sua vita accattivante e interessante, proprio come la bellezza del protagonista che da sempre ammalia facilmente le donne che incrociano la sua vita. La decadenza è mostrata in tutta la sua spaventosa bellezza, generata dall'animo corrotto dei protagonisti, che cadono in rovina sopraffatti proprio dall'aura di Yozo, che sembra quasi contagiarli per osmosi. Tutto viene fagocitato e inglobato dall'oscurità che si porta nel cuore, un ombra che sembra avere una vita propria, cattiva e spregevole, fatta apposta per rovinare il prossimo. Ho trovato questo aspetto affascinante, soprattutto se si pensa che tutto nasce da una bugia per mascherare la propria essenza, così da potersi amalgamare con gli altri. A volte, sentirsi parte di una comunità, in modo forzato, non fa altro che allontanarci e spingerci verso una terribile solitudine.
Tutto questo si traduce in tavole a dir poco sublimi, dove il dolore e la sconfitta vengono messe al centro di ogni vignetta. Tutto si tinge di macabro all'interno del volume e bisogna ammettere che è forse proprio questo aspetto così devastante che rende il fumetto interessante, soprattutto per quanto riguarda i disegni. Il tratto del maestro non ha subito grandi evoluzioni durante lo scorrere dell'opera, poiché già ampiamente maturo, eppure cambia di tanto in tanto registro arrivando a volte a rappresentare immagini con una travolgente forza evocativa ricca di significato. Con il suo tratto ed il suo stile ormai inconfondibile Junji Ito riesce a tradurre la parola "tensione" e a metterla su carta, dandogli persino un volto ed una voce, quella di Yozo appunto. Non mancano il risentimento, i dubbi e la sfiducia, che il maestro affida ai co-primari, sui quali volti è possibile leggere ognuno di questi oscuri sentimenti.
In un'opera come questa bisogna però stare bene attenti ai particolari, anche dal punto di vista narrativo. Tra i vari esempi va citato il cameo del maestro Dazai, al quale il maestro Ito riesce a dare forma e voce, così da arricchire ulteriormente l'opera.
Su questa opera è tutto. Tornerò senz'altro a parlare del maestro Ito, poiché il suo catalogo è assai vasto, ma nel frattempo vi invito calorosamente a recuperare quest'opera, perché è una delle più profonde e travolgenti del panorama nipponico.
See you soon! -Lewis
LO SQUALIFICATO vol. 3
- Autore:Junji Ito
- Editore:Star Comics
- Genere:Seinen Horror
- Pagine:208 pp
- Uscita:20 Marzo 2019
- Prezzo:€ 6,90
- Titolo originale:Ningen Shikkaku 3
- Nazionalità:Giapponese
TRAMA
Yozo Oba non riesce a capire le ragioni della felicità del suo prossimo, eppure non può fare a meno di preoccuparsi dell’opinione di chi lo circonda. Ossessionato dal giudizio altrui, decide di indossare una maschera da eccentrico buffone, votando alla bizzarra pratica tutto se stesso. Questo è il racconto della sua vita, vissuta giorno dopo giorno con un latente desiderio di morire... Yozo ha sempre vissuto ricorrendo alla buffoneria. Poi, un giorno, ha incontrato Yoshiko, una ragazza incapace di diffidare del prossimo, grazie alla quale ha cercato di cambiare vita. Ma anche il corpo e la mente di Yoshiko hanno perso ben presto la loro purezza e il cuore di Yozo è precipitato all’inferno. Per sfuggire alla sofferenza finisce per darsi all’alcol, dipendenza dalla quale cerca di liberarsi solo per ritrovarsi morfinomane. Un giorno, però, nella clinica in cui è stato ricoverato, Yozo incontra una persona…La beffarda conclusione di questa miniserie del maestro Junji Ito ispirata all’omonimo classico della letteratura!
Disegni
9/10
Trama
9/10
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