DON DRACULA
Bentrovati amici! Oggi a farci compagnia è uno dei più famosi e oscuri signori della notte: Don Dracula di Osamu Tezuka.
my point of view
Ormai avrete visto i vampiri in tutte le salse del mondo: vampiri spietati e antichi, vampiri sexy e accattivanti, vampiri che in qualche modo sopravvivono alla luce e altri che semplicemente sbarluccicano al sole (io sta cosa non riuscirò mai a farmela passare, sappiatelo). Ma tra tutti questi vampiri ce n'è uno, e soltanto uno, che domina nel mondo del fumetto il Don Dracula di Osamu Tezuka, un mefisto assetato di sangue ma allo stesso tempo anche tanto pasticcione, che vive la sua vita quotidiana come tante altre persone.
Il Dracula del maestro Tezuka nonostante le classiche caratteristiche vampiresche come la paura delle croci, il terrore per l'acqua e l'avversione per l'aglio, sembra essere molto più umano, soprattutto per via dei sentimenti che dominano il suo "cuore" e i legami affettivi che lo tengono stretto e unito alla sua progenie, la piccola Chocolat, una vampirella che protegge da ogni avversità, arrivando più volte a sacrificare la propria vita. La vita notturna del Conte si alterna tra passeggiate alla ricerca di anime giovani e vergini, belle donne da azzannare a cui bere il sangue e le solite e "banali" complicazioni della vita quotidiana, che il conte esaspera ed esagera arrivando quasi sempre a livelli tragi-comici.
Ad affiancarlo, oltre che Chocolat, troviamo tanti altri mostri dell'immaginario classico, dai tritoni ai lupi mannari, che si inseriscono nella sua vita con naturalezza, come un qualunque conoscente farebbe nella vita reale. La vita di Dracula però è sconclusionata, costellata di disastri e errori assurdi, e si sussegue in maniera sempre diversa e spassosa, con storie che fanno letteralmente cadere il lettore dalla sedia.
Se l'ironia avesse un volto, in questo caso avrebbe quello del Conte che si comporta (senza volerlo) da vero e proprio comico nato...o meglio morto! I suoi continui errori, i suoi numerosi sbagli e pasticci, lo portano ogni sera a dover fare i conti con aspetti della vita quotidiana a cui siamo tanto abituati e che a lui però non sembrano poi tanto normali. Una personalità unica nel suo genere, quella descritta dal maestro Tezuka, che sa divertire ma dimostrare allo stesso tempo una grande maturità, soprattutto davanti agli oneri da padre, che rispetta a testa alta in ogni situazione. Nonostante sia infatti un pasticcione nato/morto il Conte quando si ritrova davanti a situazioni difficili e pericolose per la sua bambina tira fuori la grinta e attinge a quella serietà che sembrerebbe non possedere ad una prima occhiata. Si può dire di tutto su quest'uomo, ma non certo che non sappia badare alla propria figlia.
Un aspetto assai sensazionale di questa serie è come il maestro sia riuscito, soprattutto se si pensa all'epoca della prima pubblicazione giapponese, a impiantare una personalità come Dracula all'interno della cultura nipponica, senza mai sfigurare o risultare fuori posto. Il grande vampiro calca le strade del Giappone e sembra essere a suo agio, come lo sarebbe in Transilvania o in luoghi nei quali siamo stati abituati nel tempo a conoscerlo. Dracula attinge alla cultura giapponese e riesce a farla sua, arrivando addirittura a sembrare un cittadino nato in oriente (grazie ovviamente all'abile tecnica narrativa del sensei Tezuka).
La storia, come già dicevo, è divertente e ilare, contraddistinta da continui siparietti e commedie volte a far sorridere il lettore a più riprese, nonostante di tanto in tanto, tra i vari scherzi si trovano tematiche importanti (come ad esempio quelle delle guerre e delle conseguenze che porta o anche il tema dei profughi), uno stratagemma narrativo a cui ricorre spesso il maestro nelle sue opere, per sottolineare un disagio senza però annoiare il lettore e rendere così la narrazione meno scorrevole. Anzi questa storia in due albi si sviluppa proprio per un ritmo crescente e spedito, che invoglia il lettore a leggere una nuova storia, così da poter godere ulteriormente del potere della risata che risiede tutto nella figura di Don Dracula.
La Osamushi Collection si arricchisce ulteriormente di un nuovo titolo, due nuovi volumi, che per ora entrano dritti nella mia personale top three.
Il Dracula del maestro Tezuka nonostante le classiche caratteristiche vampiresche come la paura delle croci, il terrore per l'acqua e l'avversione per l'aglio, sembra essere molto più umano, soprattutto per via dei sentimenti che dominano il suo "cuore" e i legami affettivi che lo tengono stretto e unito alla sua progenie, la piccola Chocolat, una vampirella che protegge da ogni avversità, arrivando più volte a sacrificare la propria vita. La vita notturna del Conte si alterna tra passeggiate alla ricerca di anime giovani e vergini, belle donne da azzannare a cui bere il sangue e le solite e "banali" complicazioni della vita quotidiana, che il conte esaspera ed esagera arrivando quasi sempre a livelli tragi-comici.
Ad affiancarlo, oltre che Chocolat, troviamo tanti altri mostri dell'immaginario classico, dai tritoni ai lupi mannari, che si inseriscono nella sua vita con naturalezza, come un qualunque conoscente farebbe nella vita reale. La vita di Dracula però è sconclusionata, costellata di disastri e errori assurdi, e si sussegue in maniera sempre diversa e spassosa, con storie che fanno letteralmente cadere il lettore dalla sedia.
Se l'ironia avesse un volto, in questo caso avrebbe quello del Conte che si comporta (senza volerlo) da vero e proprio comico nato...o meglio morto! I suoi continui errori, i suoi numerosi sbagli e pasticci, lo portano ogni sera a dover fare i conti con aspetti della vita quotidiana a cui siamo tanto abituati e che a lui però non sembrano poi tanto normali. Una personalità unica nel suo genere, quella descritta dal maestro Tezuka, che sa divertire ma dimostrare allo stesso tempo una grande maturità, soprattutto davanti agli oneri da padre, che rispetta a testa alta in ogni situazione. Nonostante sia infatti un pasticcione nato/morto il Conte quando si ritrova davanti a situazioni difficili e pericolose per la sua bambina tira fuori la grinta e attinge a quella serietà che sembrerebbe non possedere ad una prima occhiata. Si può dire di tutto su quest'uomo, ma non certo che non sappia badare alla propria figlia.
Un aspetto assai sensazionale di questa serie è come il maestro sia riuscito, soprattutto se si pensa all'epoca della prima pubblicazione giapponese, a impiantare una personalità come Dracula all'interno della cultura nipponica, senza mai sfigurare o risultare fuori posto. Il grande vampiro calca le strade del Giappone e sembra essere a suo agio, come lo sarebbe in Transilvania o in luoghi nei quali siamo stati abituati nel tempo a conoscerlo. Dracula attinge alla cultura giapponese e riesce a farla sua, arrivando addirittura a sembrare un cittadino nato in oriente (grazie ovviamente all'abile tecnica narrativa del sensei Tezuka).
La storia, come già dicevo, è divertente e ilare, contraddistinta da continui siparietti e commedie volte a far sorridere il lettore a più riprese, nonostante di tanto in tanto, tra i vari scherzi si trovano tematiche importanti (come ad esempio quelle delle guerre e delle conseguenze che porta o anche il tema dei profughi), uno stratagemma narrativo a cui ricorre spesso il maestro nelle sue opere, per sottolineare un disagio senza però annoiare il lettore e rendere così la narrazione meno scorrevole. Anzi questa storia in due albi si sviluppa proprio per un ritmo crescente e spedito, che invoglia il lettore a leggere una nuova storia, così da poter godere ulteriormente del potere della risata che risiede tutto nella figura di Don Dracula.
La Osamushi Collection si arricchisce ulteriormente di un nuovo titolo, due nuovi volumi, che per ora entrano dritti nella mia personale top three.
See you soon! -Lewis
DON DRACULA
- Autore:Osamu Tezuka
- Editore:J-Pop Manga
- Genere:Commedia
- Pagine:300 pp
- Volumi:2 (Serie Completa)
- Uscita:29 Maggio 2019
- Prezzo:€ 12,00
- Titolo originale:Don Dracula
- Nazionalità:Giapponese
TRAMA
Alla ricerca di nuove avventure, il famigerato conte Dracula e sua figlia Chocolat si trasferiscono dalla Transilvania a Tokyo, portandosi dietro tutto il maniero, compreso il fidato servitore Igor. Questa situazione assurda darà vita a una serie di gag paradossali, ricche del miglior humor nero di Tezuka che ancora una volta reinterpreta un classico dell' horror virandolo in chiave comica e contemporanea. «Don Dracula» ha ispirato una miniserie animata trasmessa anche in Italia negli anni '80.
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