HELL'S PARADISE - JIGOKURAKU
E bentrovati amici di Everpop! Non mancheranno certo post in questa pazza Road To Lucca! E' ora il turno di Hell's Paradise - Jigokuraku di Yuji Kaku.
my point of view
Era dal suo esordio su Jump che desideravo leggere in italiano questa serie (che leggevo settimanalmente sulla app ufficiale di WSJ) e quindi potete ben immaginare l'hype che c'era dietro quando ho visto comparire il titolo tra gli annunci di J-Pop. Lo scorso martedì poi sono riuscito finalmente ad agguantare la mia copia (con tanto di poster e spilla) del manga, prima ancora che venisse esposto, per poi divorarlo tutto nel tragitto in treno fin casa. E se non si fosse già capito, le aspettative sono state ampiamente soddisfatte!
Era da tempo che su Jump non compariva un fumetto di "samurai", una storia ambientata in un Giappone "antico" contraddistinto però da elementi fuori dall'ordinario. Gintama in qualche modo aveva ritagliato la sua fetta di periodo Edo, ma l'aveva sin da subito stravolta attraverso il genere e lo stile che contraddiceva storia e personaggi. Jigokuraku invece no, sin da subito si è mostrato come il degno erede di Kenshin il Samurai Vagabondo, e allo stesso tempo anche il testimone di serie come Tokyo Ghoul, con cui pur avendo ben poco a che fare sembra possedere una certa affinità.
Questa è una storia fatta di spade che si scontrano, di spadaccini forti e instancabili, di animi incrollabili e di tante malefatte. Tanti termini che calzano a pennello su Gabimaru, detto anche l'Arido, il più forte e temuto shinobi di Iwagakure. Costretto a lasciare il suo villaggio, la sua amata e il suo clan, al giovane spadaccino "immortale" viene offerta una via di fuga da morte certa (se di morte si può parlare, visto che niente sembra capace di fargli del male) quando la giovane tagliateste Sagiri Yamada Asaemon si presenta davanti a lui per proporgli un accordo che prevede di lavorare per shogun, alla ricerca del fantomatico e introvabile elisir di lunga vita, nascosto chissà dove su di una misteriosa isola...paradisiaca. Disposto a tutto, pur di tornare dalla sua amata moglie, il giovane Gabimaru accetta la missione e parte insieme ad uno sparuto gruppo di assassini alla volta di questa pericolosissima e insidiosissima isola.
Nonostante nelle battute iniziali il ritmo sia un po' lento, la storia non ci mette molto a ingranare la quarta e a lanciarsi dritta tra le fauci dell'azione e dell'avventura dove i protagonisti della storia sembra addirittura sguazzarci, in questo mare fatto di scontri, sangue e tradimenti. Niente e nessuno è al sicuro in "paradiso" e non ci vorrà molto prima che Gabimaru e Sagiri lo capiscano a loro spese. Il ritmo degli scontri è frenetico, contraddistinto da tavole in cui il contenuto delle vignette è tagliente tanto quanto le lame che brandiscono i protagonisti, un solido e vasto gruppo di personaggi tutti diversi, sia per personalità che particolarità, non ancora svelati per davvero. Credo e mi azzardo a dire che uno dei punti vincenti di questo fumetto possa essere proprio la presenza di un cast ricco e variegato, nonostante sin dalle prime battute si capisce che nessun personaggio è necessario, anche quando uno di essi sembra spiccare sugli altri.
Non da meno è l'ambientazione di questo fumetto, dove gioca un ruolo chiave l'isola nella quale si ritrovano i pericolosi assassini, un isola che oltre ad essere scenario di lotte sanguinose è anche il vero e proprio principale antagonista contro cui Gabimaru e gli altri dovranno scontrarsi, perché questa landa meravigliosa cela tra la sua flora e la sua fauna mostri pericolosi e trappole mortali. Riuscire a "giocare" con l'ambientazione e a renderla tangibile proprio come gli altri personaggi dell'opera non è certo una cosa semplice, ma sembra riuscire alla perfezione con il sensei Kaku alla guida di questa folle macchina da guerra che è Hell's Paradise.
Ma fulcro dell'opera rimane invece il misterioso ed enigmatico protagonista: Gabimaru, un vero e proprio anti-eroe che non mostra mai per davvero il suo animo, le sue reali intenzioni e quei sentimenti che sembra non possedere. Pur essendo così spietato e senza scrupoli (almeno all'apparenza) questo personaggio affascina sin da subito il lettore, per la costante contrapposizione tra aspetto da tenero ragazzino e animo da spietato adulto. Tutto sembra poi riassumersi nel suo sguardo, ad una prima occhiata vacuo, dietro il quale però si nasconde un vero e proprio caleidoscopio di emozioni differenti, che però non sono venute ancora del tutto a galla.
E infine i disegni. Che disegni pazzeschi quelli del sensei Kaku, che trovano il loro massimo splendore proprio nelle scene di lotta e nei combattimenti dove la spada prende il sopravvento, quelle scene nelle quali il maestro riesce a tradurre forza, velocità e pericolo attraverso la fluidità delle forme e il dinamismo delle azioni e degli assalti.
E pensare che siamo solo al primo volume! Non vedo l'ora di continuare a seguire le avventure di Gabimaru e degli altri protagonisti di questo incredibile manga.
Era da tempo che su Jump non compariva un fumetto di "samurai", una storia ambientata in un Giappone "antico" contraddistinto però da elementi fuori dall'ordinario. Gintama in qualche modo aveva ritagliato la sua fetta di periodo Edo, ma l'aveva sin da subito stravolta attraverso il genere e lo stile che contraddiceva storia e personaggi. Jigokuraku invece no, sin da subito si è mostrato come il degno erede di Kenshin il Samurai Vagabondo, e allo stesso tempo anche il testimone di serie come Tokyo Ghoul, con cui pur avendo ben poco a che fare sembra possedere una certa affinità.
Questa è una storia fatta di spade che si scontrano, di spadaccini forti e instancabili, di animi incrollabili e di tante malefatte. Tanti termini che calzano a pennello su Gabimaru, detto anche l'Arido, il più forte e temuto shinobi di Iwagakure. Costretto a lasciare il suo villaggio, la sua amata e il suo clan, al giovane spadaccino "immortale" viene offerta una via di fuga da morte certa (se di morte si può parlare, visto che niente sembra capace di fargli del male) quando la giovane tagliateste Sagiri Yamada Asaemon si presenta davanti a lui per proporgli un accordo che prevede di lavorare per shogun, alla ricerca del fantomatico e introvabile elisir di lunga vita, nascosto chissà dove su di una misteriosa isola...paradisiaca. Disposto a tutto, pur di tornare dalla sua amata moglie, il giovane Gabimaru accetta la missione e parte insieme ad uno sparuto gruppo di assassini alla volta di questa pericolosissima e insidiosissima isola.
Nonostante nelle battute iniziali il ritmo sia un po' lento, la storia non ci mette molto a ingranare la quarta e a lanciarsi dritta tra le fauci dell'azione e dell'avventura dove i protagonisti della storia sembra addirittura sguazzarci, in questo mare fatto di scontri, sangue e tradimenti. Niente e nessuno è al sicuro in "paradiso" e non ci vorrà molto prima che Gabimaru e Sagiri lo capiscano a loro spese. Il ritmo degli scontri è frenetico, contraddistinto da tavole in cui il contenuto delle vignette è tagliente tanto quanto le lame che brandiscono i protagonisti, un solido e vasto gruppo di personaggi tutti diversi, sia per personalità che particolarità, non ancora svelati per davvero. Credo e mi azzardo a dire che uno dei punti vincenti di questo fumetto possa essere proprio la presenza di un cast ricco e variegato, nonostante sin dalle prime battute si capisce che nessun personaggio è necessario, anche quando uno di essi sembra spiccare sugli altri.
Non da meno è l'ambientazione di questo fumetto, dove gioca un ruolo chiave l'isola nella quale si ritrovano i pericolosi assassini, un isola che oltre ad essere scenario di lotte sanguinose è anche il vero e proprio principale antagonista contro cui Gabimaru e gli altri dovranno scontrarsi, perché questa landa meravigliosa cela tra la sua flora e la sua fauna mostri pericolosi e trappole mortali. Riuscire a "giocare" con l'ambientazione e a renderla tangibile proprio come gli altri personaggi dell'opera non è certo una cosa semplice, ma sembra riuscire alla perfezione con il sensei Kaku alla guida di questa folle macchina da guerra che è Hell's Paradise.
Ma fulcro dell'opera rimane invece il misterioso ed enigmatico protagonista: Gabimaru, un vero e proprio anti-eroe che non mostra mai per davvero il suo animo, le sue reali intenzioni e quei sentimenti che sembra non possedere. Pur essendo così spietato e senza scrupoli (almeno all'apparenza) questo personaggio affascina sin da subito il lettore, per la costante contrapposizione tra aspetto da tenero ragazzino e animo da spietato adulto. Tutto sembra poi riassumersi nel suo sguardo, ad una prima occhiata vacuo, dietro il quale però si nasconde un vero e proprio caleidoscopio di emozioni differenti, che però non sono venute ancora del tutto a galla.
E infine i disegni. Che disegni pazzeschi quelli del sensei Kaku, che trovano il loro massimo splendore proprio nelle scene di lotta e nei combattimenti dove la spada prende il sopravvento, quelle scene nelle quali il maestro riesce a tradurre forza, velocità e pericolo attraverso la fluidità delle forme e il dinamismo delle azioni e degli assalti.
E pensare che siamo solo al primo volume! Non vedo l'ora di continuare a seguire le avventure di Gabimaru e degli altri protagonisti di questo incredibile manga.
See you soon! -Lewis
HELL'S PARADISE - JIGOKURAKU
- Autore:Yuji Kaku
- Editore:J-Pop
- Genere:Shonen
- Pagine:192 pp
- Uscita:16 Settembre 2019
- Prezzo:€ 5,90
- Titolo originale:Jigokuraku
- Nazionalità:Giapponese
TRAMA
Gabimaru, il più forte e temuto shinobi di Iwagakure, è costretto a lasciare il suo villaggio e accettare la reclusione. Lì è raggiunto dalla carnefice Sagiri Yamada Asaemon, /che gli offre la piena assoluzione. In cambio, dovrà trovare l'elisir dell'immortalità, nascosto nel luogo soprannominato... "paradiso"!
Disegni
8/10
Trama
8/10
Sono un po' indecisa se dargli o no un'opportunità...
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