KLAUS
Buongiorno e buon quinto giorno del XMASPOP! Dietro la casella di oggi troviamo Klaus il dolcissimo film di Sergio Pablos.
my point of view
Se quest'anno c'è un film natalizio imperdibile, un film da vedere ASSOLUTAMENTE, be' è proprio questo: Klaus. Un film animato che porta con se tutta la magia del Natale e offre al mondo intero la storia di Babbo Natale come non l'avete mai vista fino ad ora. E' sbarcato relativamente da poco su Netflix, eppure è davvero sulla bocca di tutti, grazie ad una serie di pregi che l'hanno portato ad essere amato dalla maggior parte degli spettatori.
Klaus è una storia per tutte le età, una favola natalizia per grandi e piccini che parte con una lettera da consegnare e il suo postino, un postino talmente pigro e viziato da essere spedito dal padre, importante e influente direttore delle poste, nel luogo più freddo isolato e remoto del pianeta. Jesper, lo svogliatissimo postino, si ritrova così a fare i conti con la dura vita degli adulti e lo fa, per la prima volta, in un villaggio ostile e problematico (e anche un po' pericoloso) dove da sempre due famiglie si fanno letteralmente la guerra, senza nemmeno ricordare come tutto è iniziato. Quando sembra che il futuro di Jesper sia destinato a riservare soltanto briciole, ecco che magicamente si ritrova davanti al mastodontico e terrificante taglialegna, Klaus, che vive isolato dal villaggio, il quale hobby è quello di costruire giocattoli per i bambini. Da questo incontro nasce prima una collaborazione e poi la fantomatica figura che tutti noi siamo ad oggi abituati a immaginare.
Avrò anche 30 anni, ma mi sono sentito un bambino felice quando ho visto questo film, anche se è stato il giorno più triste e buio della mia vita (fino ad ora). Grazie a questa storia ha potuto ritrovare il sorriso e assaporare l'aria del Natale, quando invece credevo di non potermici neppure avvicinare quest'anno. Questo film ha un potere immenso, magico quanto la festività che celebra, un potere capace di scaldare il cuore del pubblico di tutte le età e allo stesso tempo divertirlo a più riprese.
Questa è una storia dolce e spensierata, ammantata della classica atmosfera delle feste (che riesce a tramutare la tristezza in gioia senza pari), che però riesce anche a raccontare tematiche di un certo spessore come l'odio e la diversità. L'intero villaggio si fonda sull'odio e su una faida senza tempo che costringe le due famiglie a farsi continuamente la guerra, a volte anche solo per puro divertimento. Le diversità (di pensiero e tradizioni) generano un astio senza pari, che passa di generazione in generazione, contaminando chiunque, senza dare neppure ai più giovani la forza di "ribellarsi" a questa faida. Nonostante questo però, come tutti ben sappiamo, il futuro è proprio nei giovani e a loro spettano i primi cambiamenti, le più grandi rivoluzioni, che in questo film vengono portate alla luce dalla presenza di Jesper, Klaus e la maestra Alva.
Questo personaggio femminile mi ha davvero intenerito: questa donna con un sogno tanto dolce quanto ambizioso si ritrova per una serie di motivi in questo villaggio problematico, dove l'istruzione passa talmente in secondo piano da costringere la donna a fare la pescivendola e a perdere ogni speranza, bruciando così ogni suo sogno...almeno fino all'arrivo di Jesper. Il protagonista che tiene alta la verve ironica del film, il giovane viziatello che compie un vero e proprio percorso di crescita, portandolo così a risaltare anche rispetto a Klaus, quello che sembrerebbe il vero protagonista, poiché la pellicola porta il suo nome, ma che in realtà si fa da parte proprio per la crescita interiore del postino.
Quello che permette ai personaggi di brillare (letteralmente) è l'amicizia e il saldo legame di fiducia che si instaura tra Klaus e Jesper, un'inaspettata comprensione e complicità che nasce e si sviluppa nonostante le differenze, tanto fisiche quanto caratteriali. Klaus e Jesper però sembrano due veri e propri supereroi polari (il classico eroe con la sua spalla) pronti a tutto pur di portare la gioia nel cuore dei più piccini e salvare così il Natale. Debolezze e timori, oltre che una forte sfiducia in entrambi i personaggi, permettono tanto a Jesper quanto a Klaus di apparire come due personalità vere e credibili, forse grazie anche all'abile lavoro dei doppiatori (e stavolta più che mai vi consiglio di vedere l'opera in lingua italiana).
Il tema della crescita accompagna quello del cambiamento e si adatta alle arie sognanti di quelle distese bianche e desolate, tramutandosi così in una vera e propria favola, un racconto da narrare di orecchio in orecchio, ma soprattutto da godersi insieme a tutta la famiglia, soprattutto durante il periodo prossimo al Natale. Volete sapere in particolar modo perché? Per la meravigliosa grafica con cui questo film si mostra al pubblico. Uno stile a cavallo tra classico e moderno, per celebrare appunto una storia che parla del passato ma che risulta allo stesso tempo attuale e viva nel presente. Pur conservando elementi dell'animazione tradizionale, Klaus si distingue per un uso attento delle forme e del loro trattamento, attraverso luci ed ombre (forse la caratteristica più peculiare del film) e la loro volumetria. Dopo quattro anni di gestazione, a seguito dell'annuncio del 2015, il film ha preso letteralmente vita attraverso scene a dir poco emozionanti, inquadrature e riprese che lasciano senza fiato e senza parole, ma con il cuore colmo di gioia.
Fatevi un regalo in anticipo nei prossimi giorni: riunite la famiglia e accoccolatevi davanti a questo meraviglioso film, non potrete trovare di meglio quest'anno!
Klaus è una storia per tutte le età, una favola natalizia per grandi e piccini che parte con una lettera da consegnare e il suo postino, un postino talmente pigro e viziato da essere spedito dal padre, importante e influente direttore delle poste, nel luogo più freddo isolato e remoto del pianeta. Jesper, lo svogliatissimo postino, si ritrova così a fare i conti con la dura vita degli adulti e lo fa, per la prima volta, in un villaggio ostile e problematico (e anche un po' pericoloso) dove da sempre due famiglie si fanno letteralmente la guerra, senza nemmeno ricordare come tutto è iniziato. Quando sembra che il futuro di Jesper sia destinato a riservare soltanto briciole, ecco che magicamente si ritrova davanti al mastodontico e terrificante taglialegna, Klaus, che vive isolato dal villaggio, il quale hobby è quello di costruire giocattoli per i bambini. Da questo incontro nasce prima una collaborazione e poi la fantomatica figura che tutti noi siamo ad oggi abituati a immaginare.
Avrò anche 30 anni, ma mi sono sentito un bambino felice quando ho visto questo film, anche se è stato il giorno più triste e buio della mia vita (fino ad ora). Grazie a questa storia ha potuto ritrovare il sorriso e assaporare l'aria del Natale, quando invece credevo di non potermici neppure avvicinare quest'anno. Questo film ha un potere immenso, magico quanto la festività che celebra, un potere capace di scaldare il cuore del pubblico di tutte le età e allo stesso tempo divertirlo a più riprese.
Questa è una storia dolce e spensierata, ammantata della classica atmosfera delle feste (che riesce a tramutare la tristezza in gioia senza pari), che però riesce anche a raccontare tematiche di un certo spessore come l'odio e la diversità. L'intero villaggio si fonda sull'odio e su una faida senza tempo che costringe le due famiglie a farsi continuamente la guerra, a volte anche solo per puro divertimento. Le diversità (di pensiero e tradizioni) generano un astio senza pari, che passa di generazione in generazione, contaminando chiunque, senza dare neppure ai più giovani la forza di "ribellarsi" a questa faida. Nonostante questo però, come tutti ben sappiamo, il futuro è proprio nei giovani e a loro spettano i primi cambiamenti, le più grandi rivoluzioni, che in questo film vengono portate alla luce dalla presenza di Jesper, Klaus e la maestra Alva.
Questo personaggio femminile mi ha davvero intenerito: questa donna con un sogno tanto dolce quanto ambizioso si ritrova per una serie di motivi in questo villaggio problematico, dove l'istruzione passa talmente in secondo piano da costringere la donna a fare la pescivendola e a perdere ogni speranza, bruciando così ogni suo sogno...almeno fino all'arrivo di Jesper. Il protagonista che tiene alta la verve ironica del film, il giovane viziatello che compie un vero e proprio percorso di crescita, portandolo così a risaltare anche rispetto a Klaus, quello che sembrerebbe il vero protagonista, poiché la pellicola porta il suo nome, ma che in realtà si fa da parte proprio per la crescita interiore del postino.
Quello che permette ai personaggi di brillare (letteralmente) è l'amicizia e il saldo legame di fiducia che si instaura tra Klaus e Jesper, un'inaspettata comprensione e complicità che nasce e si sviluppa nonostante le differenze, tanto fisiche quanto caratteriali. Klaus e Jesper però sembrano due veri e propri supereroi polari (il classico eroe con la sua spalla) pronti a tutto pur di portare la gioia nel cuore dei più piccini e salvare così il Natale. Debolezze e timori, oltre che una forte sfiducia in entrambi i personaggi, permettono tanto a Jesper quanto a Klaus di apparire come due personalità vere e credibili, forse grazie anche all'abile lavoro dei doppiatori (e stavolta più che mai vi consiglio di vedere l'opera in lingua italiana).
Il tema della crescita accompagna quello del cambiamento e si adatta alle arie sognanti di quelle distese bianche e desolate, tramutandosi così in una vera e propria favola, un racconto da narrare di orecchio in orecchio, ma soprattutto da godersi insieme a tutta la famiglia, soprattutto durante il periodo prossimo al Natale. Volete sapere in particolar modo perché? Per la meravigliosa grafica con cui questo film si mostra al pubblico. Uno stile a cavallo tra classico e moderno, per celebrare appunto una storia che parla del passato ma che risulta allo stesso tempo attuale e viva nel presente. Pur conservando elementi dell'animazione tradizionale, Klaus si distingue per un uso attento delle forme e del loro trattamento, attraverso luci ed ombre (forse la caratteristica più peculiare del film) e la loro volumetria. Dopo quattro anni di gestazione, a seguito dell'annuncio del 2015, il film ha preso letteralmente vita attraverso scene a dir poco emozionanti, inquadrature e riprese che lasciano senza fiato e senza parole, ma con il cuore colmo di gioia.
Fatevi un regalo in anticipo nei prossimi giorni: riunite la famiglia e accoccolatevi davanti a questo meraviglioso film, non potrete trovare di meglio quest'anno!
See you soon! -Lewis
KLAUS
- Regista:Sergio Pablos
- Distributore:Netflix
- Genere:Favola Natalizia
- Durata:98 min
- Uscita:Novembre 2019
- Titolo originale:Klaus
- Nazionalità:Spagna
TRAMA
Un postino egocentrico stringe un'improbabile amicizia con un giocattolaio solitario, riportando la gioia in una città fredda e cupa che ne ha disperatamente bisogno.
Disegni
10/10
Trama
8/10
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