LA REGINA D'EGITTO
Buongiorno e buon lunedì amici di Everpop! Iniziamo questa settimana in modo radioso, in compagnia de La regina d'Egitto di Chie Inudoh.
my point of view
L'antico Egitto è sempre stato uno dei maggiori luoghi di studio, sia per la sua antichissima storia, sia per il fascino delle sue intramontabili architetture, spunti per più e più storie, che con la loro "magia" hanno fatto sognare gran parte dei lettori. Il mondo dei manga non è stato da meno, poiché diversi fumetti, in maniera differente, hanno preso spunto da quell'epoca e dalle sue bellezze tipiche, per dar vita ad avventure fantastiche e racconti affascinanti. Tra le ultime arrivate, su questo argomento, spicca l'opera della maestra Chie Inudoh, che si inserisce in un punto imprecisato della antica storia egizia, per narrare le vicende di una giovane donna, una principessa e poi regina, pronta a tutto per la sua indipendenza.
Immaginate di tornare indietro nel tempo, all'epoca dei faraoni, in un Egitto contraddistinto da sovrani potenti quanto gli dei che tanto idolatrano. In quel periodo, in quei luoghi, muove i suoi passi la bella e aggraziata Hatshepsut, prima principessa e erede diretta al trono d'Egitto, nonché promessa sposa di quello che diventerà poi il futuro faraone, un tempo odiato fratello maggiore. In questo mondo dove tutto è stabilito, dove ognuno deve seguire il proprio ruolo e il proprio percorso prefissato, la bella principessa si ritrova ben presto a dover fare i conti con una vita prestabilita, dallo stesso padre, che sembra voglia in tutti i modi mettere in ombra la sua volontà e il suo carattere irriverente, quello che dall'adolescenza è stata costretta a nascondere, così come l'odio recondito nei confronti del futuro sposo.
In questo scenario, costellato di ingiustizie e di destini inviolabili, Hatshepsut dimostra sin da subito che dietro il trucco, le acconciature e lo sfarzo, dietro la sua inenarrabile bellezza, si nasconde un carattere indomito e senza pari, una tempra degna di un grande guerriero, una personalità disarmante per le donne della sua epoca. Il coraggio smisurato e la predisposizione nel cacciarsi in guai grossi, non la aiutano di certo, ma anzi la costringono ancor di più a nascondersi dietro una maschera di femminilità, utile però a sviluppare un'astuzia senza pari, degna di un grande generale stratega.
Se si pensa all'epoca in cui è ambientato in fumetto, seppur non si inserisce perfettamente in un quadro storico ben delineato, è chiara sin da subito la volontà dell'autrice di raccontare una storia in cui la sua protagonista sia un vero e proprio simbolo, un esempio tanto per le donne del tempo quanto quelle di oggi. Hatshepsut infatti, anticipando di gran lunga molti dei movimenti femministi di oggi, tenta in tutti i modi, in maniera differente ma in egual modo geniale, di dimostrare al popolo che una donna non deve essere certo sottovalutata, ma anzi che che una regina come lei può essere degna di governare e prendere decisioni sagge e utili per il proprio regno. Questo aspetto che ho trovato in questo primo volume, questa connessione con il mondo odierno e la visione che si ha della donna (la quale ahimé continua davvero ad essere sottovalutata, nonostante nel tempo grandi donne hanno dimostrato di poter fare grandi cose e di guidare altrettanto grandi uomini), da al fumetto un impronta differente dai tanti altri racconti sull'antico Egitto che ho letto nel tempo. Qui non sono tanto gli scontri, gli intrighi e i tradimenti di corte a incuriosire il lettore, non è forse neppure l'aspetto storico insito nella trama a catalizzare l'attenzione di chi legge, lo è bensì la figura e la crescita della protagonista, che con il suo carattere ribelle e rivoluzionario dona speranza e allo stesso tempo accresce la forza di volontà di chi si ritrova catapultato nella sua storia.
Detto così, ad una prima veloce occhiata, questo sembrerebbe un fumetto per sole donne, un fumetto che vuole incitare il pubblico femminile, donando spunti e coraggio (e forse potrebbe anche essere così), ma vi assicuro che questo non rovina minimamente la lettura e l'interesse del pubblico maschile, che altresì rimane stregato e altrettanto stimolato. E' quindi una storia per tutti, o almeno per un pubblico vasto, una lettura indubbiamente alta che per questo motivo tende a focalizzarsi maggiormente su un pubblico adulto, visto che la sua trama si contraddistingue anche per una notevole maturità e per tematiche profonde che poggiano su solide basi di studio.
Questo è un vero e proprio gioiellino tra i tanti manga che potrete vedere in libreria e fumetteria, un'opera (è il caso di usare i termini adatti) che la casa editrice ha reso a tutti gli effetti un gioiello raro e inestimabile (ad un prezzo contenuto considerando l'edizione pregiata) assimilabile proprio ad un antico tesoro egizio. Diversi sono i vanti di questa edizione, ma tra tutti spicca senz'altro la deliziosa opera di cartotecnica utilizzata per la copertina: la scelta di un cartoncino perlato che accresce la qualità dell'oro presente in copertina e quindi il valore stesso dell'illustrazione con la quale questo primo volume si presenta.
E se vogliamo parlare di bellezza, oltre che a quella di Hatshepsut, dobbiamo parlare anche dei meravigliosi disegni della sensei Inudo, tavole curate in ogni singolo dettaglio, dietro le quali (si capisce benissimo) c'è un attento e minuzioso studio dell'epoca passata. Mi capita spesso di sottolineare ciò che maggiormente ho amato nello stile di un autore, ma stavolta mi sento piuttosto combattuto, perché lo stile della sensei rende sublime tanto le figure umane (e quindi i loro abiti), quanto gli spettacolari paesaggi rappresentati (nei quali spiccano le minuziose architetture).
E insomma, stavolta ho straparlato, anche se ci sarebbe ancora tanto altro da dire su questo nuovo e stupendo fumetto, tanti altri piccoli particolari che però mi piacerebbe scopriste voi da soli. Curiosi? Io spero di aver alimentato, anche un pochino questa vostra curiosità e quindi per questo vi invito a farmi sapere la vostra su La Regina d'Egitto.
Immaginate di tornare indietro nel tempo, all'epoca dei faraoni, in un Egitto contraddistinto da sovrani potenti quanto gli dei che tanto idolatrano. In quel periodo, in quei luoghi, muove i suoi passi la bella e aggraziata Hatshepsut, prima principessa e erede diretta al trono d'Egitto, nonché promessa sposa di quello che diventerà poi il futuro faraone, un tempo odiato fratello maggiore. In questo mondo dove tutto è stabilito, dove ognuno deve seguire il proprio ruolo e il proprio percorso prefissato, la bella principessa si ritrova ben presto a dover fare i conti con una vita prestabilita, dallo stesso padre, che sembra voglia in tutti i modi mettere in ombra la sua volontà e il suo carattere irriverente, quello che dall'adolescenza è stata costretta a nascondere, così come l'odio recondito nei confronti del futuro sposo.
In questo scenario, costellato di ingiustizie e di destini inviolabili, Hatshepsut dimostra sin da subito che dietro il trucco, le acconciature e lo sfarzo, dietro la sua inenarrabile bellezza, si nasconde un carattere indomito e senza pari, una tempra degna di un grande guerriero, una personalità disarmante per le donne della sua epoca. Il coraggio smisurato e la predisposizione nel cacciarsi in guai grossi, non la aiutano di certo, ma anzi la costringono ancor di più a nascondersi dietro una maschera di femminilità, utile però a sviluppare un'astuzia senza pari, degna di un grande generale stratega.
Se si pensa all'epoca in cui è ambientato in fumetto, seppur non si inserisce perfettamente in un quadro storico ben delineato, è chiara sin da subito la volontà dell'autrice di raccontare una storia in cui la sua protagonista sia un vero e proprio simbolo, un esempio tanto per le donne del tempo quanto quelle di oggi. Hatshepsut infatti, anticipando di gran lunga molti dei movimenti femministi di oggi, tenta in tutti i modi, in maniera differente ma in egual modo geniale, di dimostrare al popolo che una donna non deve essere certo sottovalutata, ma anzi che che una regina come lei può essere degna di governare e prendere decisioni sagge e utili per il proprio regno. Questo aspetto che ho trovato in questo primo volume, questa connessione con il mondo odierno e la visione che si ha della donna (la quale ahimé continua davvero ad essere sottovalutata, nonostante nel tempo grandi donne hanno dimostrato di poter fare grandi cose e di guidare altrettanto grandi uomini), da al fumetto un impronta differente dai tanti altri racconti sull'antico Egitto che ho letto nel tempo. Qui non sono tanto gli scontri, gli intrighi e i tradimenti di corte a incuriosire il lettore, non è forse neppure l'aspetto storico insito nella trama a catalizzare l'attenzione di chi legge, lo è bensì la figura e la crescita della protagonista, che con il suo carattere ribelle e rivoluzionario dona speranza e allo stesso tempo accresce la forza di volontà di chi si ritrova catapultato nella sua storia.
Detto così, ad una prima veloce occhiata, questo sembrerebbe un fumetto per sole donne, un fumetto che vuole incitare il pubblico femminile, donando spunti e coraggio (e forse potrebbe anche essere così), ma vi assicuro che questo non rovina minimamente la lettura e l'interesse del pubblico maschile, che altresì rimane stregato e altrettanto stimolato. E' quindi una storia per tutti, o almeno per un pubblico vasto, una lettura indubbiamente alta che per questo motivo tende a focalizzarsi maggiormente su un pubblico adulto, visto che la sua trama si contraddistingue anche per una notevole maturità e per tematiche profonde che poggiano su solide basi di studio.
Questo è un vero e proprio gioiellino tra i tanti manga che potrete vedere in libreria e fumetteria, un'opera (è il caso di usare i termini adatti) che la casa editrice ha reso a tutti gli effetti un gioiello raro e inestimabile (ad un prezzo contenuto considerando l'edizione pregiata) assimilabile proprio ad un antico tesoro egizio. Diversi sono i vanti di questa edizione, ma tra tutti spicca senz'altro la deliziosa opera di cartotecnica utilizzata per la copertina: la scelta di un cartoncino perlato che accresce la qualità dell'oro presente in copertina e quindi il valore stesso dell'illustrazione con la quale questo primo volume si presenta.
E se vogliamo parlare di bellezza, oltre che a quella di Hatshepsut, dobbiamo parlare anche dei meravigliosi disegni della sensei Inudo, tavole curate in ogni singolo dettaglio, dietro le quali (si capisce benissimo) c'è un attento e minuzioso studio dell'epoca passata. Mi capita spesso di sottolineare ciò che maggiormente ho amato nello stile di un autore, ma stavolta mi sento piuttosto combattuto, perché lo stile della sensei rende sublime tanto le figure umane (e quindi i loro abiti), quanto gli spettacolari paesaggi rappresentati (nei quali spiccano le minuziose architetture).
E insomma, stavolta ho straparlato, anche se ci sarebbe ancora tanto altro da dire su questo nuovo e stupendo fumetto, tanti altri piccoli particolari che però mi piacerebbe scopriste voi da soli. Curiosi? Io spero di aver alimentato, anche un pochino questa vostra curiosità e quindi per questo vi invito a farmi sapere la vostra su La Regina d'Egitto.
See you soon! -Lewis
LA REGINA D'EGITTO
- Autrice:Chie Inudo
- Editore:J-Pop Manga
- Genere:Seinen Storico
- Pagine:189
- Uscita:29 Gennaio 2020
- Prezzo:€ 6,50
- Titolo originale:Aoi Horus no Hitomi - Dansou no Joou no Monogatari
- Nazionalità:Giapponese
TRAMA
Nell’antico Egitto alle principesse si chiedeva di essere eleganti, composte, regali. Ma fin da piccola Hatshepsut dimostra di non essere come le altre. Si rivela infatti caparbia, combattente, tenace, preferendo i duelli con il fratellastro alla compagnia delle ancelle. Sono per lei dapprima incomprensibili, e crescendo inaccettabili, i limiti dettati dal faraone e dalla società. Questo manga che arriva dalle pagine di Harta (I Giorni della Sposa, Dungeon Food), è un affascinante tuffo nell’antico Egitto, ispirato alla vera storia di Hatshepsut che regnò sull'Egitto dal 1513/1507 a.c. al 1548 a.c. Non appena raggiunta la maturità le verrà imposto il matrimonio con il fratellastro Sethi per rendere quest’ultimo legittimo erede al trono con il nome di Thutmose II: Hatshepsut è infatti l’unica figlia legittima del Faraone Thutmosis I e della Regina Ahmose, pertanto unica discendente della dinastia reale, se solo non fosse nata donna.
Disegni
10/10
Trama
8/10
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