DON'T LIKE THIS
Buongiorno e bentrovati amici di Everpop! Pronti a sognare insieme alla protagonista di Don't like this di Kaori Tsurutani?
my point of view
Quando la notte non riuscite a chiudere occhio, cosa fate di solito? Io leggo, sperando di tornare a dormire, ma inutilmente. Stanotte a tenermi compagnia ci ha pensato Don't like this di Kaori Tsurutani, il nuovissimo titolo della collana Aiken di Bao Publishing.
Tutto ruota attorno alla protagonista, Megumi, una giovane game designer con la passione per la pesca, nata in un giorno come tanti, così per caso. Se da un lato questa nuova passione la "costringe" a dover mettere piede fuori dal suo studio e stare spesso lontana da casa, dall'altro la aiuta altresì a conoscere nuove persone e fare così sempre nuove e inaspettate amicizie.
A partire dal tema della pesca l'autrice riesce a raccontare la crescita e il cambiamento della protagonista, che di capitolo in capitolo, arricchisce la sua personalità proprio grazie all'intervento e al supporto delle persone con le quali si ritrova a fare amicizia. Nonostante ogni capitolo inizi con un "don't like this", Megumi riesce sempre a fare tesoro di quello che le succede e quello che le viene spiegato, quasi come se l'autrice vorrebbe generare un contrasto con il titolo (e quindi il concetto che ci si aspetterebbe) dell'opera.
Di per sé la trama non è per nulla complicata, ma bensì si sviluppa linearmente, con semplicità, proprio grazie alla presenza di capitoli brevi ma concisi, in cui le azioni, per quanto spontanee e di uso quotidiano, aiutano la giovane game designer a muoversi in due mondi a lei un po' sconosciuti: quello della pesca e quello relazionale, dal quale risulta inizialmente lontana, proprio a causa di un lavoro che la costringe a restarsene rintanata in spazi chiusi, in solitudine.
L'inaspettata passione per la pesca diviene quindi il mezzo, utile ad immetterla nel mondo. Un "mezzo" alquanto atipico, se consideriamo che viene esposto ed espresso attraverso un manga, un prodotto che raramente tratta questa attività (soprattutto dal punto di vista "ludico"). Però a partire da un concetto, solo apparentemente banale, l'autrice riesce a sviluppare una storia, frammentata in diverse piccoli siparietti (che alternano ironia e serietà), che riesce a reggersi in piedi, pur non avendo una vera e propria trama di fondo che connette i diversi capitoli, rendendoli un'unica grande storia continuativa. Ciò riesce anche grazie all'uso di un ritmo che sa essere incalzante e coinvolgente, ma allo stesso tempo anche quieto e pacato, cioè tipico dell'attività di pesca.
Ad accrescere la curiosità del lettore, e quindi spingerlo così a non abbandonare mai la lettura (che ripeto si legge tutta d'un fiato), contribuisce anche la presenza di una protagonista come Megumi, una donna comune ma allo stesso tempo anche un po' fuori dagli schemi, se si pensa a come risulti a volte persa in se stessa e in ciò che quotidianamente fa. La sua figura "spaesata" si addice perfettamente ad una storia come questa in cui i legami tra le persone, soprattutto quelli inaspettati e imprevedibili, sono molto importanti.
La pesca inoltre permette, sia alla protagonista che al lettore, di concedersi attimi di tranquillità, in cui il confronto con se stessi e con la propria realtà interiore è d'obbligo. Ci si perde tra i disegni e le visioni offerte dalla maestra Tsurutani, ma allo stesso tempo ci si ritrova, con il proprio io e la propria storia.
Va inoltre spesa qualche parola sullo stile dell'autrice, semplice e diretto proprio come la sua storia, che quindi si adatta perfettamente alla prosa e al mondo che viene descritto, attraverso un segno altrettanto semplice, quasi minimal direi, che riassume gesti e azioni, pur conservandone la forza attrattiva e l'intensità visiva.
E insomma, quest'oggi ci salutiamo con un invito: quello di lasciarsi coccolare da questa storia, che come un'onda lieve accompagna verso l'orizzonte.
Tutto ruota attorno alla protagonista, Megumi, una giovane game designer con la passione per la pesca, nata in un giorno come tanti, così per caso. Se da un lato questa nuova passione la "costringe" a dover mettere piede fuori dal suo studio e stare spesso lontana da casa, dall'altro la aiuta altresì a conoscere nuove persone e fare così sempre nuove e inaspettate amicizie.
A partire dal tema della pesca l'autrice riesce a raccontare la crescita e il cambiamento della protagonista, che di capitolo in capitolo, arricchisce la sua personalità proprio grazie all'intervento e al supporto delle persone con le quali si ritrova a fare amicizia. Nonostante ogni capitolo inizi con un "don't like this", Megumi riesce sempre a fare tesoro di quello che le succede e quello che le viene spiegato, quasi come se l'autrice vorrebbe generare un contrasto con il titolo (e quindi il concetto che ci si aspetterebbe) dell'opera.
Di per sé la trama non è per nulla complicata, ma bensì si sviluppa linearmente, con semplicità, proprio grazie alla presenza di capitoli brevi ma concisi, in cui le azioni, per quanto spontanee e di uso quotidiano, aiutano la giovane game designer a muoversi in due mondi a lei un po' sconosciuti: quello della pesca e quello relazionale, dal quale risulta inizialmente lontana, proprio a causa di un lavoro che la costringe a restarsene rintanata in spazi chiusi, in solitudine.
L'inaspettata passione per la pesca diviene quindi il mezzo, utile ad immetterla nel mondo. Un "mezzo" alquanto atipico, se consideriamo che viene esposto ed espresso attraverso un manga, un prodotto che raramente tratta questa attività (soprattutto dal punto di vista "ludico"). Però a partire da un concetto, solo apparentemente banale, l'autrice riesce a sviluppare una storia, frammentata in diverse piccoli siparietti (che alternano ironia e serietà), che riesce a reggersi in piedi, pur non avendo una vera e propria trama di fondo che connette i diversi capitoli, rendendoli un'unica grande storia continuativa. Ciò riesce anche grazie all'uso di un ritmo che sa essere incalzante e coinvolgente, ma allo stesso tempo anche quieto e pacato, cioè tipico dell'attività di pesca.
Ad accrescere la curiosità del lettore, e quindi spingerlo così a non abbandonare mai la lettura (che ripeto si legge tutta d'un fiato), contribuisce anche la presenza di una protagonista come Megumi, una donna comune ma allo stesso tempo anche un po' fuori dagli schemi, se si pensa a come risulti a volte persa in se stessa e in ciò che quotidianamente fa. La sua figura "spaesata" si addice perfettamente ad una storia come questa in cui i legami tra le persone, soprattutto quelli inaspettati e imprevedibili, sono molto importanti.
La pesca inoltre permette, sia alla protagonista che al lettore, di concedersi attimi di tranquillità, in cui il confronto con se stessi e con la propria realtà interiore è d'obbligo. Ci si perde tra i disegni e le visioni offerte dalla maestra Tsurutani, ma allo stesso tempo ci si ritrova, con il proprio io e la propria storia.
Va inoltre spesa qualche parola sullo stile dell'autrice, semplice e diretto proprio come la sua storia, che quindi si adatta perfettamente alla prosa e al mondo che viene descritto, attraverso un segno altrettanto semplice, quasi minimal direi, che riassume gesti e azioni, pur conservandone la forza attrattiva e l'intensità visiva.
E insomma, quest'oggi ci salutiamo con un invito: quello di lasciarsi coccolare da questa storia, che come un'onda lieve accompagna verso l'orizzonte.
See you soon! -Lewis
DON'T LIKE THIS
- Autrice:Kaori Tsurutani
- Editore:Bao Publishing
- Genere:Seinen
- Pagine:128 pp
- Uscita:23 Gennaio 2019
- Prezzo:€ 7,90
- Titolo originale:Don't Like This
- Nazionalità:Giapponese
TRAMA
Megumi è una game designer per i social network. Un giorno si appassiona alla pesca, ma per praticare questo nuovo hobby dovrà uscire non solo dalla propria comfort zone, ma anche, suo malgrado, di casa. Potrà questo nuovo aspetto della sua vita rivelarsi un'occasione per conoscersi meglio?
Disegni
7/10
Trama
7/10
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