I GATTI DEL LOUVRE
Buongiorno e buon lunedì amici di Everpop! Oggi è la Festa del Gatto e per celebrarla al meglio voglio parlarvi di un fumetto tutto dedicato alla specie felina più amata al mondo: I Gatti del Louvre di Taiyo Matsumoto.
my point of view
Credo (anzi ne son convinto) che il maestro Taiyo Matsumoto sia uno di quei talenti rari e ineguagliabili, un autore che difficilmente qualcuno potrà mai raggiungere ed eguagliare, pur confrontandosi con le stesse tematiche e le stesse storie da lui trattate. Già ampiamente dimostrato in Sunny e in Tekkon Kinkreet, l'arte del sensei acquista una sfumatura tutta nuova con I Gatti del Louvre, l'opera in due volumi di cui sto per parlarvi, un vero e proprio piccolo capolavoro del panorama fumettistico giapponese, una rara e preziosa perla tra i manga, che incanta in ogni sua componente, dalla trama ai disegni, nei quali è possibile scovare tracce di vera e propria arte, quella che solitamente viene custodita nei musei.
L'ambientazione è proprio quella museale e si mostra al lettore attraverso le stanze e gli esterni del museo per eccellenza, l'amatissimo e visitatissimo Louvre, che in quest'opera acquista un'accezione ancor più sublime e poetica del normale, che rende questo luogo già di per sé incantato, a dir poco magico e spettacolare (in particolar modo al calar del sole). Tra questi spazi incantevoli (e incantati) si muovono silenziosi i gatti protagonisti dell'opera, un gruppo sparuto di felini tutti diversi tra loro, che abitano il Louvre quando ancora questo luogo veniva chiamato castello. Eppure, nonostante questi felini siano in qualche modo gli ospiti più "anziani", a loro tocca vivere nascosti (soprattutto al mattino) in un'alta soffitta, celati all'intero pubblico di visitatori e operatori, ad eccezione dell'anziano Marcel, il nuovo aiutante Patrick e una nuova inaspettata alleata.
La banda di gatti capitanati dal vecchio e fiero Barbablù, tra i quali però a spiccare è il giovane e candido Fiocco di neve, non sono i soli a ricoprire il ruolo di protagonisti, poiché lo stesso Marcel desidera raccontare la sua storia. Una storia d'infanzia che condivide con la scomparsa sorella maggiore, svanita nel nulla proprio in questo misterioso museo, forse proprio all'interno di un quadro. Sembrerebbe assurdo, tanto nel fumetto quanto nella realtà, eppure la sorella del custode sembra non essere l'unica a poter viaggiare all'interno dei dipinti: lo stesso piccolo e indifeso Fiocco di Neve, che sembra così giovane, possiede la capacità di poter saltare all'interno del quadro e perdersi nei paesaggi che compongono ogni singola opera del Louvre; peculiarità che sembra aver bloccato il suo tempo e quindi la sua crescita, proprio come la bambina che prima di lui ha fatto quel balzo "artistico".
C'è della poesia in questo fumetto, ma non solo, perché il maestro Matsumoto riesce a riassumere le diverse forme di arte conosciute e a tradurle tutte in una trama dolce e ammaliante e in disegni che meriterebbero di essere esposti sulle pareti di un museo. E' spettacolare vedere come un autore come Matsumoto riesca a "giocare" con l'arte e a tradurla attraverso segni differenti da quelli classici a cui siamo abituati. Attraverso quest'opera infatti il maestro riesce a dar una voce tutta nuova al museo del Louvre che, insieme ai gatti e a Marcel, potrebbe essere un vero e proprio protagonista. Il museo prende letteralmente vita, attraverso i suoi quadri e le sue statue, che pur rimanendo immobili, in qualche modo sembrano volerne raccontare la storia, affidandola però agli ospiti che da sempre la vivono pienamente.
L'intera opera, in due lussuosi volumi, ruota attorno a questi due mondi: quello dell'arte e quello felino, così apparentemente diversi tra loro eppure così simili e facilmente integrabili. Quelli che solitamente sarebbero ospiti sgraditi (i gatti appunto), diventano con quest'opera i veri e propri padroni dello spazio artistico, in particolar modo quando assumono fattezze semi-umane, con le quali riescono ad esprimersi totalmente.
Il cast che il maestro tira fuori è piuttosto bizzarro, ricco e variegato soprattutto dal punto di vista caratteriale; nessun gatto è simile all'altro, soprattutto in quanto a specie, ma tutti in egual modo si mostrano e si raccontano al lettore. Ma chiaramente a spiccare su tutti è Fiocco di Neve, il più piccolo, il più silenzioso, il più candido. Senza compiere nulla di eclatante il piccolo gattino bianco conquista sin da subito il cuore del lettore e dei protagonisti umani all'interno della storia, promettendo (dalle prime pagine) un racconto allo stesso tempo poetico e misterioso. Il mistero, che solitamente ammanta le pareti del Louvre, viene dal maestro Matsumoto riversato proprio in questa figura eterea e sfuggente, questo piccolo essere silenzioso che sembrerebbe voler vivere al margine, lontano da tutti, dal chiasso, dalla gente e dalla vita reale. E forse è anche per questo motivo che Fiocco di Neve sfugge spesso dalla realtà per nascondersi all'interno dei quadri che lo chiamano attraverso un canto ammaliatore udibile soltanto dalle sue orecchie.
La sublime poetica che si ritrova all'interno della prosa di questo fumetto, si traduce (come già accennavo) in meravigliosi disegni, che pur conservando il tratto del maestro, si presentano in una veste tutta nuova, molto più occidentale e quindi perfetta per descrivere gli ambienti parigini nel quale la storia è ambientata. L'arte camaleontica di Matsumoto muta ancora una volta, cresce e si adatta agli spazi che deve descrivere e raccontare, omaggiando le differenti opere contenute all'interno del museo. Inoltre l'uso del colore accentua la bellezza delle tavole, che a mio parere non avrebbero la stessa potenza ed efficacia comunicativa se fossero state lasciate in bianco e nero. Il colore stavolta completa il tratto del sensei, ne accresce la bellezza e l'eleganza, come già avvenuto in precedenza con le tavole a colori presenti nelle precedenti opere. Eleganza e raffinatezza confluiscono all'interno di ogni singola vignetta, ognuna curata sin nel minimo dettaglio, mostrandosi in maniere sempre differenti: attraverso fattezze feline, opere d'arte o scorci, paesaggi e architetture.
Non saprei davvero trovare una parola diversa da "meraviglioso" per indicare questi due volumi del maestro Matsumoto, che J-Pop porta in libreria e in fumetteria con una veste grafica impeccabile che, attraverso la copertina rigida e la grammatura delle pagine, ne sottolinea la bellezza e la preziosità. Ancora una volta vanno fatti i complimenti alla casa editrice per la cura e l'attenzione che quotidianamente rivolge alle sue opere, gioielli preziosi in questo vasto manga-mondo.
Quest'oggi celebriamo quindi i nostri amati amici felini insieme ad un'opera che ne esalta la figura ergendola ad arte. Quest'oggi festeggiamo la Festa del Gatto, con una delle più belle opere a fumetti degli ultimi tempi.
L'ambientazione è proprio quella museale e si mostra al lettore attraverso le stanze e gli esterni del museo per eccellenza, l'amatissimo e visitatissimo Louvre, che in quest'opera acquista un'accezione ancor più sublime e poetica del normale, che rende questo luogo già di per sé incantato, a dir poco magico e spettacolare (in particolar modo al calar del sole). Tra questi spazi incantevoli (e incantati) si muovono silenziosi i gatti protagonisti dell'opera, un gruppo sparuto di felini tutti diversi tra loro, che abitano il Louvre quando ancora questo luogo veniva chiamato castello. Eppure, nonostante questi felini siano in qualche modo gli ospiti più "anziani", a loro tocca vivere nascosti (soprattutto al mattino) in un'alta soffitta, celati all'intero pubblico di visitatori e operatori, ad eccezione dell'anziano Marcel, il nuovo aiutante Patrick e una nuova inaspettata alleata.
La banda di gatti capitanati dal vecchio e fiero Barbablù, tra i quali però a spiccare è il giovane e candido Fiocco di neve, non sono i soli a ricoprire il ruolo di protagonisti, poiché lo stesso Marcel desidera raccontare la sua storia. Una storia d'infanzia che condivide con la scomparsa sorella maggiore, svanita nel nulla proprio in questo misterioso museo, forse proprio all'interno di un quadro. Sembrerebbe assurdo, tanto nel fumetto quanto nella realtà, eppure la sorella del custode sembra non essere l'unica a poter viaggiare all'interno dei dipinti: lo stesso piccolo e indifeso Fiocco di Neve, che sembra così giovane, possiede la capacità di poter saltare all'interno del quadro e perdersi nei paesaggi che compongono ogni singola opera del Louvre; peculiarità che sembra aver bloccato il suo tempo e quindi la sua crescita, proprio come la bambina che prima di lui ha fatto quel balzo "artistico".
C'è della poesia in questo fumetto, ma non solo, perché il maestro Matsumoto riesce a riassumere le diverse forme di arte conosciute e a tradurle tutte in una trama dolce e ammaliante e in disegni che meriterebbero di essere esposti sulle pareti di un museo. E' spettacolare vedere come un autore come Matsumoto riesca a "giocare" con l'arte e a tradurla attraverso segni differenti da quelli classici a cui siamo abituati. Attraverso quest'opera infatti il maestro riesce a dar una voce tutta nuova al museo del Louvre che, insieme ai gatti e a Marcel, potrebbe essere un vero e proprio protagonista. Il museo prende letteralmente vita, attraverso i suoi quadri e le sue statue, che pur rimanendo immobili, in qualche modo sembrano volerne raccontare la storia, affidandola però agli ospiti che da sempre la vivono pienamente.
L'intera opera, in due lussuosi volumi, ruota attorno a questi due mondi: quello dell'arte e quello felino, così apparentemente diversi tra loro eppure così simili e facilmente integrabili. Quelli che solitamente sarebbero ospiti sgraditi (i gatti appunto), diventano con quest'opera i veri e propri padroni dello spazio artistico, in particolar modo quando assumono fattezze semi-umane, con le quali riescono ad esprimersi totalmente.
Il cast che il maestro tira fuori è piuttosto bizzarro, ricco e variegato soprattutto dal punto di vista caratteriale; nessun gatto è simile all'altro, soprattutto in quanto a specie, ma tutti in egual modo si mostrano e si raccontano al lettore. Ma chiaramente a spiccare su tutti è Fiocco di Neve, il più piccolo, il più silenzioso, il più candido. Senza compiere nulla di eclatante il piccolo gattino bianco conquista sin da subito il cuore del lettore e dei protagonisti umani all'interno della storia, promettendo (dalle prime pagine) un racconto allo stesso tempo poetico e misterioso. Il mistero, che solitamente ammanta le pareti del Louvre, viene dal maestro Matsumoto riversato proprio in questa figura eterea e sfuggente, questo piccolo essere silenzioso che sembrerebbe voler vivere al margine, lontano da tutti, dal chiasso, dalla gente e dalla vita reale. E forse è anche per questo motivo che Fiocco di Neve sfugge spesso dalla realtà per nascondersi all'interno dei quadri che lo chiamano attraverso un canto ammaliatore udibile soltanto dalle sue orecchie.
La sublime poetica che si ritrova all'interno della prosa di questo fumetto, si traduce (come già accennavo) in meravigliosi disegni, che pur conservando il tratto del maestro, si presentano in una veste tutta nuova, molto più occidentale e quindi perfetta per descrivere gli ambienti parigini nel quale la storia è ambientata. L'arte camaleontica di Matsumoto muta ancora una volta, cresce e si adatta agli spazi che deve descrivere e raccontare, omaggiando le differenti opere contenute all'interno del museo. Inoltre l'uso del colore accentua la bellezza delle tavole, che a mio parere non avrebbero la stessa potenza ed efficacia comunicativa se fossero state lasciate in bianco e nero. Il colore stavolta completa il tratto del sensei, ne accresce la bellezza e l'eleganza, come già avvenuto in precedenza con le tavole a colori presenti nelle precedenti opere. Eleganza e raffinatezza confluiscono all'interno di ogni singola vignetta, ognuna curata sin nel minimo dettaglio, mostrandosi in maniere sempre differenti: attraverso fattezze feline, opere d'arte o scorci, paesaggi e architetture.
Non saprei davvero trovare una parola diversa da "meraviglioso" per indicare questi due volumi del maestro Matsumoto, che J-Pop porta in libreria e in fumetteria con una veste grafica impeccabile che, attraverso la copertina rigida e la grammatura delle pagine, ne sottolinea la bellezza e la preziosità. Ancora una volta vanno fatti i complimenti alla casa editrice per la cura e l'attenzione che quotidianamente rivolge alle sue opere, gioielli preziosi in questo vasto manga-mondo.
Quest'oggi celebriamo quindi i nostri amati amici felini insieme ad un'opera che ne esalta la figura ergendola ad arte. Quest'oggi festeggiamo la Festa del Gatto, con una delle più belle opere a fumetti degli ultimi tempi.
See you soon! -Lewis
I GATTI DEL LOUVRE
- Autore:Taiyo Matsumoto
- Editore:J-Pop Manga
- Genere:Seinen
- Volumi:2 (Serie Conclusa)
- Formato:Cartonato a colori
- Uscita:12 Febbraio 2020
- Prezzo:€ 20,00
- Titolo originale:Les Chats du Louvre
- Nazionalità:Giapponese
TRAMA
Una guida del Louvre, stanca di trascinare turisti annoiati davanti alla Gioconda, scopre una colonia di gatti e altre strane creature che abitano l’edificio, e che le faranno vivere in modo del tutto nuovo e magico uno dei templi della cultura mondiale. Un'opera potente dal fascino surreale, che trascina il lettore nelle magnifiche atmosfere del museo parigino.
Disegni
10/10
Trama
10/10
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