mercoledì 13 maggio 2020

Liete Novelle: Loud! di Maria Llovet (Recensione)

LOUD

Buongiorno amici di Everpop! Alzate il volume perché oggi vi parlerò di Loud di Maria Llovet.

my point of view

Non è la prima volta che leggo una storia scritta e disegnata da Maria Llovet , autrice talentuosa e camaleontica, che grazie a sceneggiature sempre diverse e uno stile mutevole, riesce ogni volta a regalare una prima esperienza di lettura. Mi spiego: tutte le sue opere conservano tratti distintivi, che permettono al lettore di identificare l'autrice stessa all'interno delle sue storie, ma allo stesso tempo mostrano qualcosa di nuovo, una sfaccettatura che nell'opera precedente la Llovet non aveva mai mostrato, quasi come se volesse scoprire nuovi stili e nuove tematiche, riscoprendo allo stesso tempo anche se stessa.

Loud si differenzia dalle opere precedenti sia per l'accesa palette di colori psichedelici, sia per il ritmo frenetico e costante che caratterizza totalmente la trama al punto da influenzare i personaggi stessi. Bum Bum Bum. Chiudete gli occhi e immaginate le casse pompare questo ritmo, risuonare all'interno di uno night club pieno, sia di persone che di musica stessa; per ora non vi serve sapere altro. Non vi interessa chi sia all'interno insieme a voi, cosa stiano facendo le altre persone e chi si nasconde nell'ombra. Quello che vi interessa è soltanto quel ritmo che vi lascia inebriati e allo stesso tempo con la sua scansione precisa detta i battiti del vostro cuore e della vostra adrenalina.

In uno scenario del genere muovono poi i loro passi svariati personaggi, tutti assuefatti da questa musica e dal suo ritmo travolgente, che nota dopo nota, permette alle vite di queste misteriose personalità di intrecciarsi. In questo intrico di vite e di corpi però, lì nell'ombra, si muovono esseri potenti e oscuri, alla ricerca di sangue e carne fresca. Dopo i primi veloci fotogrammi infatti si individuano, tra il personale del locale, denti aguzzi e occhi spiritati, che potrebbero essere anche semplicemente scambiati come reazione al fumo, all'alcol e alle droghe in circolo per la sala...e nel corpo di chi lì vi danza.

In questa storia la Llovet mescola azione e seduzione, pericolo e passione, in un forsennato caleidoscopio fatto di corpi sinuosi e sensuali. All'interno della sala la musica se la fa da sovrana, azzerando così l'uso della parola, che però viene abilmente sostituita dalla potenza espressiva dei volti e della loro efficace mimica facciale. Lingue che sfiorano le labbra, sguardi languidi e desiderosi, esprimono sensualità e una forte carica di erotismo, grazie alla quale l'autrice riesce a mettere in comunicazione i diversi personaggi, tutti ugualmente importanti, che si ritrovano a interfacciarsi proprio come accadrebbe nella realtà, in situazioni simili.

Questa spontanea e realistica sensualità viene poi stravolta dalla scoperta dei vampiri, che dopo le battute iniziali, che scorrono velocemente come fotogrammi veloci e dal taglio cinematografico. Dalla seconda parte del volume, tutto si complica e la storia stessa subisce una svolta (soprattutto di genere) subendo l'influsso dell'elemento straordinario, che mostra una realtà celata agli occhi degli spettatori e a quelli degli stessi visitatori del locale. In quel momento tutto si complica e il ritmo muta, cresce e diventa insostenibile, un allarme di serio pericolo che però giunge fin troppo tardi, quando è ormai tutto perso.

Inaspettato è un termine che si adatta perfettamente a questo fumetto, nonostante il grande suggerimento che l'autrice dà attraverso il titolo, sintesi perfetta del ritmo (che ricordo è il protagonista indiscusso dell'opera) che lo contraddistingue. Maria Llovet gioca con la musica e la assoggetta, rendendola protagonista, ma ancor prima esprimendola attraverso il suo stile camaleontico capace di adattarsi alle diverse trame, ai diversi temi e ai diversi generi. Il tratto dell'autrice è riconoscibile, mentre quello che trae in inganno e la scelta cromatica, l'utilizzo di colori pieni su cui le uniche ombre sono offerte da macchie nere e nette. Seppur abbia trovato i volti dei personaggi fortemente espressivi, devo riconoscere che la loro caratterizzazione non mi è piaciuta del tutto e li ho trovati a tratti imprecisi.

Lasciatevi anche voi trascinare dal ritmo e scendete in pista, stando però attenti a non rimetterci la pelle!
See you soon! -Lewis

LOUD

  • Autrice:Maria Llovet
  • Editore:Edizioni BD
  • Genere:Pop Punk
  • Pagine:96 pp
  • Uscita:12 Maggio 2020
  • Prezzo:€ 14,00
  • Titolo originale:Loud
  • Nazionalità:USA
TRAMA
Nell'oscurità riempita dai bassi di una musica che impedisce quasi di pensare, un night club diventa il luogo in cui si intrecciano le vite di due assassini, una stripper, una teenager incinta, un clan di vampiri e una sadica dominatrix. Con il suo stile sensuale e pop-punk, la fumettista spagnola dalle forti influenze manga racconta una notte indimenticabile e tarantiniana nel suo esordio per l'etichetta USA Black Mask.
Disegni
6/10
Trama
7/10

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