
LA VITA E' UN ROMANZO
Buongiorno e bentrovati amici di Everpop! Oggi voglio parlarvi dell'ultimo romanzo di Guillaume Musso: La vita è un romanzo.
my point of view
Quanto è difficile scrivere un libro? Quanto è ancora più arduo riuscire a controllare i propri personaggi una volta che si son resi indipendenti? Da giovane autore vi dico che sono imprese assai ardue, ma lo è ancor di più tessere una storia, un intero romanzo, attorno a questi due interrogativi. Eppure c'è chi prova (e riesce, permettetemelo) a dare risposta: Guillaume Musso, nel suo ultimissimo romanzo, dove la metaletteratura è il fulcro di una storia che sembra quasi una scatola cinese, per via di una struttura nella quale una storia ne contiene un'altra, comunicando allo stesso tempo tra loro.
Questa è la storia di Flora Conway, illustre e talentuosa autrice che, a seguito della scomparsa della figlia nella sua stessa casa (chiusa ermeticamente) decide di allontanarsi dalla sua carriera di scrittrice, appendendo per sempre la scrittura al chiodo. La scomparsa della figlia diviene una vera e propria ossessione, soprattutto per l'assurdo motivo della sua scomparsa, al punto tale da portare la stessa donna a compiere un gesto estremo, rivolto principalmente...ad un narratore.
L'atto di ribellione in questione è rivolto a Romain Ozorski, illustre scrittore di successo che a seguito del divorzio e delle continue lotte con l'ex moglie ha perso fiducia in se stesso e nella sua scrittura. L'uomo, costretto quotidianamente a far fronte alle malelingue e la cattiveria della ex moglie, si ritrova a vivere una vita triste e solitaria, con la sola compagnia dell'ansia e dei dispiaceri, dovuti principalmente alla lontananza verso quel figlio che lo scrittore ama più della sua stessa vita. Desideroso quindi di vivere una vita come quella dei personaggi dei suoi romanzi, Romain si ritrova ben presto faccia a faccia con l'ultima delle sue fatiche: quella donna caparbia e testarda che allo stesso modo farebbe di tutto per riabbracciare la figlia scomparsa
Guillaume Musso ha da sempre dimostrato di saperci fare con l'intreccio di storie, sin dal suo Chi ama torna sempre indietro, ma stavolta sembra aver compiuto un vero e proprio grande balzo, grazie ad una storia che si presenta come una sorta di matriosca: la trama iniziale, quella di Flora, infatti è contenuta a sua volta in quella di Romain, con la quale ad un certo punto si ritrova prima ad interfacciarsi e poi a comunicare e operare strettamente. La netta distinzione che solitamente persiste tra reale e fantastico, tra la nostra realtà e quella fatta di carta e inchiostro, viene meno; si azzera e allo stesso tempo ripiega su se stessa, permettendo così a due realtà completamente sconnesse di dar vita ad una terza, nella quale tutto (o quasi) è possibile.
Anche stavolta il tema ricorrente (ormai da diversi romanzi) è l'esplorazione della figura dello scrittore. Leggendo infatti i romanzi di Musso sembra quasi che lo scrittore voglia raccontarsi, proprio attraverso qui personaggi che in qualche modo seguono le sue orme, o quelle che l'autore avrebbe voluto intraprendere. Una sorta di autoanalisi, chiamiamola così, con la quale (pur sempre ricorrendo alle idee e la fantasia) Musso tratteggia ancora una volta una "figura professionale" (che a mio parere è anche di più) mutevole e camaleontica, una professione che calza in maniera differente in base ai differenti autori che intraprendono la strada della scrittura, proprio come dimostrano i protagonisti di Musso.
Con delle premesse del genere è poi ovvio che la caratterizzazione dei personaggi deve essere minuziosa e dettagliata; e infatti è proprio quello che troviamo all'interno di questo romanzo: due profili studiati ed enunciati alla perfezione, due personalità tanto diverse eppure in qualche modo simili, forse proprio uniti sotto il comune denominatore del legame padre/madre-figlio/figlia. Allo stesso tempo però quel legame si esplicita anche proprio attraverso le figure dei due protagonisti, traducendosi in quello che viene considerato il rapporto tra creatore e creatura. E infatti Flora qualcosa da Romain l'ha forse ereditata e lo scrittore, ovviamente, alla sua protagonista ha certamente lasciato una moltitudine di emozioni e sentimenti a lui tanto cari.
Va detta una cosa ora. Chi mi conosce sa quanto io ami Musso e quanto quindi siano alte le mie aspettative ad ogni suo nuovo romanzo. Ebbene, stavolta ero partito scoraggiato, proprio a causa dei capitoli su Flora che avevo trovato simili a quelli dei romanzi precedenti. Mi era sembrato come se non ci fosse nulla di nuovo, eppure l'autore non ci ha messo molto a farmi capire che mi sbagliavo, dimostrando ancora una volta il suo immenso e smisurato talento. Il genere stavolta si discosta un po' dai romanzi precedenti e per certi versi sembra rivolgere lo sguardo ai primissimi titoli, quelli nei quali la costante "sovrannaturale" batte quella "misteriosa". E ovviamente questo va ad incidere anche sul ritmo, che cresce a dismisura capitolo dopo capitolo!
Ebbene, se il ritorno dalle vacanze si sta facendo sentire ed è piuttosto traumatico...gettatevi a capofitto in questo mondo ove le storie si intrecciano e i livelli di lettura e comprensione sono svariati ma ambivalenti.
LA VITA E' UN ROMANZO
- Autore:Guillaume Musso
- Editore:La Nave Teseo
- Genere:Narrativa
- Pagine:272 pp
- Uscita:27 Agosto 2020
- Prezzo:€ 18,00
- Titolo originale:La Vie est un Romain
- Nazionalità:Francese

TRAMA
"Carrie, mia figlia di tre anni, è sparita mentre giocavamo a nascondino nel mio appartamento di Brooklyn." La denuncia di Flora Conway, una famosa scrittrice nota per la sua riservatezza, sembra un enigma senza soluzione. Nonostante il clamoroso successo dei suoi libri, Flora non partecipa mai a eventi pubblici, né rilascia interviste di persona: il suo unico tramite con il mondo esterno è Fantine, la sua editrice. La vita di Flora è avvolta dal mistero come la scomparsa della piccola Carrie. La porta dell'appartamento e le finestre erano chiuse, le telecamere del vecchio edificio di New York non mostrano alcuna intrusione, le indagini della polizia non portano a nulla. Dall'altra parte dell'Atlantico, a Parigi, Romain Ozorski è uno scrittore dal cuore infranto. Vorrebbe che la sua vita privata fosse metodica come i romanzi che scrive di getto, invece la moglie lo sta lasciando e minaccia di portargli via l'adorato figlio Théo. Romain è l'unico che possiede la chiave per risolvere il mistero di Flora, e lei è decisa a trovarlo a tutti i costi.
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