QUATTRO CHIACCHIERE CON NICOLO' PELLIZZON
Bentrovati amici di Everpop! Quest'oggi esce il terzo ed ultimo volume di Haxa di Nicolò Pellizzon e per celebrare la sua uscita oggi vi lascio il riassunto della chiacchierata avuta ieri sera con lui!
my point of view
Come nasce questa storia?
In realtà penso che sia nata un po' da dove nascono tutte le saghe con la magia di mezzo, come Harry Potter e anche come Shadowhunters: dall'idea per cui la magia esiste, solo che non la possiamo vedere; una cosa legata solo a quel momento in cui ti rendi conto che la magia non esiste e nessuno te l'aveva detto. In quel momento non vuoi rinunciare a questa idea e quindi diventi grande pensando che in qualche modo sei tu che non la vedi più.
Visto che in altre chiacchierate hai detto che ti sei ispirato al character design di Yoshitaka Amano per Final Fantasy, volevo chiederti quali erano le altre tue ispirazioni nipponiche?
In realtà in questo momento, oltre a Yoshitaka Amano, di orientale mi viene in mente il videogame Bloodborne, perché se c'è qualcosa che mi piace tanto riesco a farci una piccola citazione che non è proprio un colpetto sulla spalla al lettore. E' più che altro una questione concettuale, come ad esempio succede tra il secondo e terzo volume per quanto riguarda l'infusione di coscienza tramite il sangue. Mi era piaciuta quell'idea lì e quindi l'ho messa.
Come mai hai scelto la fusione tra scienza, tecnologia e arti magiche per le fondamenta della tua serie?
Ricordo di aver letto un racconto di Ursula Le Guin dove c'è un mago che crea un portale dimensionale grazie al quale riesce ad entrare in contatto con quello che lui crede essere un altro mago, ma che in realtà è uno scienziato. Anche io quando vedo uno scienziato che fa cose che non capisco, io considero il suo operato magia. Quindi questa fusione non è così insensata come può sembrare. Potreste credere che sia una sorta di negazionismo della scienza, ma per me è piuttosto iper-scienza.
Come mai in questo fumetto hai scelto di calcare molto sull'impronta femminile al punto tale da creare un cast quasi totalmente femminile?
In realtà mi viene anche abbastanza spontaneo inserire personaggi femminili, sebbene quando inizio a scriverli i personaggi non hanno sesso. Penso che debbano fare una determinata serie di cose e solo in un secondo momento diventano personaggi femminili o maschili. Il più delle volte, come in Haxa, mi è capitato dopo che siano diventate tutte ragazze; un po' come ne Gli amari consigli, penso di essere stato influenzato dal concetto che il mondo in cui vivono gli è un po' ostile, anche se poi nel futuro di Haxa c'è un sotto testo, mai dichiarato apertamente, secondo il quale è sicuramente più inclusivo e il patriarcato non è così forte come lo è oggi, perché sono successe troppe cose all'interno della serie.
Il personaggio di Sophia, rispetto alle prime bozze iniziali, quanto è cambiato in questi anni e in questi tre volumi?
La prima e l'ultima versione sono collegate in qualche modo. Sophia è sempre stata un po' ambigua, dall'inizio. Alla fine non mi è mai veramente piaciuta, soprattutto all'inizio, perché è molto più me di quanto io possa accettare. Come spesso capita nei miei libri c'è sempre questo concetto legato alla famiglia e alle nuove forme che essa assume che alla fine è finito anche in Sophia, soprattutto per quanto riguarda il volersi inserire inizialmente nella gang, a tutti i costi, ma poi riuscire a creare una famiglia sua, tutta da sola.
In tutti i volumi è assai presente l'elemento della fede e in particolare in questo terzo volume finale, con tutta la descrizione più fine della cultura del sangue. Come mai la decisione di inserire questo aspetto all'interno del mondo di Haxa? E Sophia, secondo te è in un certo senso esterna a questa ideologia?
Sì, lo è. Io penso di non essere una persona religiosa, ma sono di certo una persona che ha una spiritualità. Quindi questo aspetto esce per forza, inoltre penso che le persone siano mosse da fede o da un credo. Anche quando diciamo di non voler credere a niente, in realtà crediamo comunque in qualcosa, così come Aiko crede nel potere. Anche lo stesso Mark crede nel potere, mentre Sophia, che noi consideriamo nella sua lettura più alchemica, è persa nel mondo alla ricerca della sua strada, dall'inizio alla fine, anche perché questo è il suo ruolo effettivo.
In realtà è alla ricerca di qualcosa in cui credere e questa sua ricerca la porta a fare anche cose orribili.
In Haxa ci sono riferimenti al mondo Nerd praticamente ovunque e questo mi ha letteralmente trascinato dentro le pagine. Il mondo da te creato è davvero vasto e c'è un vero e proprio focus on su Sophia, dobbiamo aspettarci altri focus su altri personaggi?
In realtà in questo momento non c'è niente in cantiere, come spin-off. Però tutto il mondo e i personaggi della saga sono stati pensati pensati appositamente come se fossero ognuno un possibile spin-off della serie perché per me è così che vanno ragionati i personaggi, quando sono davvero tanti. Non ci sono mai personaggi secondari.
HAXA
- Autore:Nicolò Pellizzon
- Editore:Bao Publishing
- Genere:Fantasy - Sci-fi
- Uscita:25 Febbraio 2021
- Prezzo:€ 19,00
- Titolo originale:HAXA vol. 3
- Nazionalità:Italiana
TRAMA
Il terzo e conclusivo volume della saga techno-fantasy di Nicolò Pellizzon porta all’estremo limite la lotta tra elementalisti e goetiani, espandendo la trama per farla convergere verso un terrificante punto di inevitabilità in cui la conoscenza si rivela più potente – e determinante – della magia stessa. Scritto con una complessità di intreccio degna di un narratore consumato, e disegnato con una maestria davvero rara, sostenuta da una palette cromatica straordinaria e innovativa, questo volume è, come i due che lo hanno preceduto, avvolto in una copertina è stampata su una pregevole carta perlata.
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