I MIEI GIORNI ALLA LIBRERIA MORISAKI
Buongiorno e buon lunedì amici di Everpop! Aspettavo da tanto di parlarvi di una delle mie letture preferite di questa estate: I miei giorni alla libreria Morisaki di Satoshi Yagisawa.
my point of view
Da un annetto a questa parte è scoppiata al mania della letteratura giapponese, che per alcuni editori (come Feltrinelli) è invece un caposaldo del catalogo; io ovviamente ne son più che felice perché adoro le voci del panorama letterario giapponese, soprattutto quelle nuove e contemporanee (ancor meglio se parliamo di esordienti e inediti). Non potevo quindi che aspettarmi di meno da I miei giorni alla libreria Morisaki un romanzo che fa entrare con semplicità Satoshi Yagisawa nel mio cuore da lettore.
Quello di Yagisawa sensei è un romanzo semplice e delicato, che racconta la vita quotidiana in maniera semplice e schietta, come solo i giapponesi sanno fare. Non vi sono sviluppi sorprendenti, momenti che ti fanno saltare dalla sedia o scene sorprendenti, eppur leggendo questo romanzo è impossibile non rimaner incantati davanti alle meravigliose descrizioni che fanno da fondamenta ad una storia dolce-amara. Come la buona letteratura giapponese insegna, anche in questo romanzo la malinconia serpeggia in ogni singola pagina, all'interno delle quali le parole si fanno portatrici di una melanconia che travolge il lettore, termine dopo termine. La bellezza di questo piccolo libro scorrevole è insita proprio in questo modo di raccontare la vita di tutti giorni attraverso un filtro un po' retro, che acquieta come una dolce ninna nanna, con la quale è bellissimo cullarsi, e che allo stesso tempo spezza anche un po' il cuore.
Perché sì, per quanto questo romanzo possa essere delicato, allo stesso tempo riesce ad essere anche tanto fragile e sfuggevole, proprio come quelle immagini suggestive che ci guidano da una stagione all'altra. La storia di Takako-chan, protagonista indiscussa del romanzo, che prende il via da tristi conseguenze, scorre e si sviluppa in piena libertà, come l'aria e come il vento, guidando il lettore tra le vie di Jinbocho e le librerie che svettano l'una accanto all'altra. Per quanto Takako sia la protagonista di questo libro, non è però l'unica voce caratterizzante con la quale Yagisawa sensei ci offre in dono emozioni e sentimenti; ad accompagnarla ci sono prima la figura dello zio, proprietario della Libreria Morisaki e poi quella della zia Momoko, moglie scomparsa del precedente che, soprattutto nella seconda parte del romanzo, giocherà un ruolo cruciale sia per la storia che per Takako.
Ma i due zii non sono le uniche due figure importanti in questo libro. La stessa Jinbocho e la stessa libreria Morisaki giocano un ruolo importantissimo, un ruolo chiave, per l'evoluzione del personaggio di Takako e il susseguirsi dei diversi eventi che legano i tre protagonisti della storia. Satoshi Yagisawa riesce infatti a dare voce ad un intero quartiere, con le sue regole e le sue tradizioni, esprimendo i sentimenti che quotidianamente transitano tra quelle vie e gli scaffali delle librerie. Questo romanzo ha infatti un poter smisurato: riesce infatti a catapultare il lettore tra le strade di Tokyo e a fargli vivere in prima persona l'aria che si respira. Pagina dopo pagina infatti mi sembrava quasi di sentire gli odori o veder apparire davanti agli occhi determinati scenari, ma soprattutto percepire il chiacchiericcio tipico di quei luoghi.
Tutto questo è possibile grazie alla prosa poetica di Yagisawa sensei, che ci regala un viaggio unico ed emozionante, da vivere in prima persona! Vorrei tanto visitare quei luoghi e spero che prima o poi, forse proprio in compagnia di questo libro, riesca a realizzare questo desiderio. Nel frattempo però mi lascio andare alle eleganti parole di questo romanzo!
I MIEI GIORNI ALLA LIBRERIA MORISAKI
- Autore:Satoshi Yagisawa
- Editore:Feltrinelli Editore
- Genere:Narrativa Contemporanea
- Pagine:160 pp
- Uscita:07 Giugno 2022
- Prezzo:€ 16,00
- Nazionalità:Giapponese
TRAMA
Jinbōchō, Tokyo. Il quartiere delle librerie e delle case editrici, paradiso dei lettori. Un angolo tranquillo e fuori dal tempo, a pochi passi dalla metropolitana e dai grandi palazzi moderni. File e file di vetrine stipate all'inverosimile di libri, nuovi o di seconda mano. Non tutti lo conoscono, più attratti da Ginza o dalle mille luci di Shibuya. Di sicuro Tatako – venticinquenne dalla vita piuttosto incolore – non lo frequenta assiduamente. Eppure è qui che si trova la libreria Morisaki, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni. Un negozio di appena otto tatami in un vecchio edificio di legno, con una stanza al piano superiore adibita a magazzino. È il regno di Satoru, l'eccentrico zio di Tatako. Entusiasta e un po' squinternato, dedica la sua vita ai libri e alla Morisaki, soprattutto da quando la moglie lo ha lasciato. L'opposto di Tatako, che non esce di casa da quando l'uomo di cui era innamorata le ha detto di voler sposare un'altra. È Satoru a lanciarle un'ancora di salvezza, offrendole di trasferirsi al primo piano della libreria. Proprio lei che non è certo una forte lettrice, si trova di colpo a vivere in mezzo a torri pericolanti di libri e minacciosi clienti che continuano a farle domande e a citarle scrittori ignoti. Tra discussioni sempre più appassionate sulla letteratura moderna giapponese, un incontro in un caffè con un timido sconosciuto e rivelazioni sulla storia d'amore di Satoru, scoprirà pian piano un modo di comunicare e di relazionarsi che parte dai libri per arrivare al cuore. Un modo di vivere più intimo e autentico, senza paura del confronto e di lasciarsi andare
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