LILO
Buongiorno e bentrovati qui su Everpop giovani lettori! Quest'oggi vi parlo di Lilo di Inés Garland.
my point of view
Premetto che nella mia vita non ho mai avuto un cane, per via della mia allergia, ma nella mia famiglia c'è sempre stato un cagnolino, Scooby, che pur essendo il cagnolino di mia cugina è stato anche un po' il cucciolo dell'intera famiglia. Non so perfettamente cosa significhi vivere con un cane in casa e amarlo a dismisura, ma so per certo cosa significa considerarlo parte della famiglia. Quando ho iniziato la lettura di Lilo, nel piccolo e goffo cagnolino protagonista ho rivisto Scooby e non ho potuto fare a meno di sorridere a dismisura, cullato da una storia dolce ma anche spigolosa allo stesso tempo, per le tematiche importanti e veritiere che tratta.
Lilo è un pastore tedesco incrociato un po' diverso dai tanti altri pastori tedeschi: ha le zampine corte ed è decisamente più piccolo rispetto agli altri cani appartenenti a questa razza. Questo lo rende spessissimo imbarazzato e lo fa sentire diverso, al punto tale da doversi nascondere quando vede passare l'amata cagnolina Adele. Lilo non si piace totalmente, un po' come gli adolescenti, però possiede tanti bellissimi pregi, come la sua smisurata empatia e il suo intrepido coraggio, a cui fa spesso fondo per correre in aiuto dell'amata padroncina Emi e sua nonna Ava.
Emi è anche lei protagonista di questo romanzo, anche se viviamo il suo personaggio soltanto attraverso gli occhi e la voce di Lilo, ed è una ragazzina timida e a volte anche un po' testarda, che vive una situazione non molto piacevole a causa del cellulare, nel quale si rintana costantemente e di un bullo che sembra tormentarla. Per questo è sempre triste e scontrosa, soprattutto con il povero Lilo che cerca in tutti i modi di aiutarla.
Sarà proprio per aiutare la padroncina che Lilo finirà in una folle e divertente avventura, che lo porterà alla fine ad acquisire consapevolezza e a capire che non è soltanto l'aspetto che conta e che i legami son assai importanti, soprattutto per affrontare le avversità.
Ma focalizziamoci un po' sugli aspetti caratterizzanti del romanzo: in primo luogo mi preme parlare dell'imbarazzo di Lilo per le sue gambe corte. Nelle prime pagine il cagnolino esprime tutto il suo dispiacere per il suo aspetto, dal collo in giù; questo suo essere differente dagli altri lo porta a nascondersi davanti la cagnolina di cui è innamorato e a farlo sentire non adeguato, rispetto ai tanti altri cani del parco (l'amico Lio ad esempio). Questa volontà di raccontare il cagnolino in questo modo, da parte della Garland, l'ho trovata davvero interessante e attuale, perché alla fine si viene a creare un parallelismo tra quello che prova il cagnolino e i pre-adolescenti di oggi (che vivono costantemente questo senso di inadeguatezza fisica e non). Attraverso questo sapiente modo di raccontare, fondato sulle similitudini, possiamo infatti percepire Lilo più come un bambino che come un cagnolino...se non fosse per la sua ossessione per la carne!
Ma come vi dicevo, questa è anche la storia di Emi e della sua difficile lotta contro un misterioso cyber-bullo (tranquilli che scoprirete subito di chi si tratta) che rende le sue giornate piene di tristezza. E' proprio il cellulare infatti, che ai più giovani sembra spesso offrire un riparo dalle difficoltà quotidiane, a generare malcontento e nervosismo in Emi. Eppure, nonostante questo, la ragazzina continua a rintanarvisi e a scacciare tutti quelli che corrono in suo aiuto, Lilo in primis, pur non sapendo di essere vittima di cyber-bullismo.
Ci sarebbe poi da aprire un'ultima parentesi, a livello narrativo, che rende questo romanzo ancor più interessante e degno di lettura: ciò che succede a Nonna Ava. Non starò qui a spiegarvi nel dettaglio, per non rovinare la lettura, ma ho trovato molto personale la parentesi legata alla malattia di Ava e a quello che le succede, perché in quelle pagine ho rivisto quello che è accaduto anni e anni orsono a mia nonna, proprio davanti ai miei occhi e per questo, quei capitoli dedicati a questo spiacevole avvenimento, li ho trovati ancor più intensi e carichi di sentimenti.
Non posso quindi che consigliarvi la lettura di Lilo e sperare che possiate apprezzarlo quanto me, a prescindere dalla vostra età, perché pur essendo un libro per i più giovani, trovo che possa essere una piacevole e veloce (l'ho divorato in un solo giorno) lettura anche per i più grandi. E quindi, che aspettate, correte a conoscere il cagnolino più dolce e coraggioso del mondo libresco.
LILO
- Autrice:Inés Garland
- Editore:Uovonero
- Genere:Racconti per bambini
- Pagine:200 pp
- Uscita:09 Dicembre 2022
- Prezzo:€ 16,00
- Titolo originale:Lilo
- Nazionalità:Francese
TRAMA
I genitori di Emi sono partiti per un viaggio e lei rimane per qualche giorno con i nonni e il loro cane Lilo. L'animale si rende presto conto che la ragazza, un tempo affettuosa e giocosa, è ora una preadolescente testarda, attaccata al suo cellulare, che spesso si chiude nella sua stanza per piangere. Lilo, che ha una capacità speciale di percepire la tristezza e la paura attraverso gli odori, cercherà di scoprire, con l'aiuto di Olivertwist, un astuto cane randagio, e della misteriosa gatta Berenice, chi sta rovinando la vita alla nipote dei suoi padroni. Nella sua avventura, Lilo affronterà anche una paura che lo paralizza: Adele, la cagnolina che gli piace, non deve vedere che ha le gambe così corte. Inés Garland racconta una storia di gestione della rabbia e del dolore, in cui il mondo degli animali e quello degli esseri umani si compenetrano in modo insolito. 30° Premio di letteratura per l'infanzia Ala Delta (2019) White Ravens 2020 Età di lettura: da 10 anni.
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